ONE Cycling, spaccatura fra le squadre WorldTour: 8 sono al tavolo delle trattative, altrettante restano fuori dal discorso – L’obiettivo è partire già nel 2026
Emergono dettagli sempre più particolareggiati rispetto alla questione ONE Pro Cycling. Il discorso ruota intorno alla volontà del Fondo Pubblico d’Investimento dell’Arabia Saudita (PIF il suo acronimo) di investire nel mondo del ciclismo professionistico, ristrutturandone funzionamento e calendario, dando così vita a una sorta di “Superlega”. Nei giorni scorsi era circolata la voce che fosse pronto uno stanziamento di 250 milioni di euro e di una fase di trattativa già abbastanza avanzata, sia con le squadre che con gli organizzatori delle corse più importanti attualmente esistenti.
Secondo quel che riporta Het Laatste Nieuws, ci sarebbero stati degli incontri, durante la scorsa settimana, a Londra, fra i responsabili del Fondo d’Investimento e gli attori ciclistici che hanno deciso di partecipare alle trattative. Le squadre che avrebbero aderito al progetto sarebbero Visma|Lease a Bike, Ef Education-EasyPost, Soudal Quick-Step, Alpecin-Deceuninck, Intermarché-Wanty, Ineos Grenadiers, Lidl-Trek e Bora-hansgrohe. A metà del guado ci sarebbe, sempre secondo quanto filtra dal Belgio, la UAE Team Emirates, che preferisce, per il momento, osservare gli sviluppi della situazione.
Sull’altra sponda ci sono invece le 4 formazioni francesi, Arkéa-B&B Hotels, Cofidis, Decathlon-Ag2R La Mondiale e Groupama-FDJ. Dello stesso partito, quello del “no” alla superlega saudita, sarebbero anche Astana, Dsm-Firmenich PostNL, Movistar e Jayco-AlUla. Per quel che riguarda quest’ultima, la cosa è abbastanza sorprendente, dato che il secondo sponsor di denominazione è proprio di matrice saudita. Nel caso della Movistar, inoltre, il direttore generale, Eusebio Unzué ha dichiarato in prima persona di voler capire come la cosa potrà evolversi. Al momento, inoltre, non filtrano indicazioni su quella che sarebbe la posizione della Bahrain Victorious.
Un fattore importante è quello degli organizzatori delle gare più importanti, dato che anche questo fronte pare spaccato. ASO (Tour de France, Vuelta a España, Parigi-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi e Freccia Vallone, fra le altre) non ne vuole sapere, RCS Sport (Giro d’Italia, Milano-Sanremo, Il Lombardia) sarebbe al momento in una posizione intermedia, mentre Flanders Classics (Giro delle Fiandre, Gent-Wevelgem, Amstel Gold Race, Giro di Svizzera, fra le altre) ha già aderito, pure – si dice – con un entusiasmo tale da portare il suo direttore generale, Tomas van der Spiegel, a un confronto molto vivace con Yann Le Moenner, suo omologo in seno ad ASO.
La macchina sembra però già in moto. C’è già una data di possibile partenza del nuovo progetto, l’1 gennaio 2026, allo scadere quindi del triennio WorldTour in corso, con i responsabili di PIF che hanno posto come condizione l’adesione di almeno 10 squadre per dare l’effettivo via a quella che sarebbe una vera e propria rivoluzione per il ciclismo su strada.
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