Maurits Lammertink non si è più ripreso dal tremendo incidente di due anni fa: “L’uomo di prima quasi non c’è più”

Svelata la portata dell’incidente che ha costretto Maurits Lammertink al ritiro. Investito ormai più di due anni fa mentrte comprava il gelato assieme ai suoi figli in una tranquilla domenica di giugno, due giorni dopo aver disputato i campionati nazionali che resteranno ormai la sua ultima corsa da professionista, l’ex corridore neerlandese soffre ancora oggi delle importanti conseguenze. Investito da uno scooter ha sofferto di importanti emorragie cerebrali che lo hanno cambiato profondamente e se a livello fisico il recupero è stato completo, le conseguenze a livello cerebrale sono state molto importanti e ancora lo condizionano pesantemente.

“Il danno è piuttosto esteso”, spiega intervisto da TV Oost nell’ambito della trasmissione “Ongekend Talent”, che racconta la lotta di alcune persone per tornare alla loro vita. Perché è questo che il 33enne di Wierden sta ancora affrontando, con conseguenze che vanno ben oltre la sua carriera sportiva.

“Ci sono voluti alcuni mesi prima che mi rendessi conto di cosa mi era successo – ammette, facendo ancora fatica a formulare lunghi pensieri e parlare normalmente – I medici mi dicevano delle cose, ma io non capivo nulla. Poi si inizia a bluffare, a dire di sì a tutto. Solo dopo qualche mese ho imparato lentamente, anche grazie alla terapia, cosa c’era di sbagliato nella mia testa”.

Una lotta che per lui è ancora quotidiana, colpendolo nella sua vita di tutti i giorni: “Non riesco a gestire bene gli stimoli. Sono molto stanco e ho continui mal di testa. Mi sveglio con questo problema e con il passare del giorno peggiora. Anche trovare le parole giuste è un problema, e spesso sono scontroso e di poche parole. Anche guardare la televisione non è più possibile”.

Problematiche che ovviamente comportano difficoltà anche in famiglia, come testimonia anche sua moglie Marion: “Maurits si mostra poco coinvolto in ciò che accade nella nostra famiglia, mentre prima era sempre stato molto socievole ed empatico. Quando tagliava il traguardo di una gara, chiedeva subito dei bambini. Fa male notare che quell’affettuoso compagno e padre non c’è quasi più”.

Purtroppo, anche i suoi figli devono ormai trovare il modo di gestire la situazione: “Abbiamo degli orari per lui in cucina. Anche i bambini devono imparare a gestire il suo comportamento irascibile. Abbiamo immagini di batterie con un diverso livello di carica, in modo che Maurits possa indicare il suo livello di energia”, spiega Marion con lo sguardo affaticato.

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