Lotto Soudal, Philippe Gilbert su Van Aert e Van der Poel: “Sono impressionanti ma non so se potranno mantenere questa intensità a lungo. Prima o poi avranno bisogno di rifiatare”

Philippe Gilbert è impressionato dalla polivalenza di Wout Van Aert e Mathieu van der Poel. Anche se per l’esperto corridore della Lotto Soudal i due talenti che stanno dominando sia il ciclocross che le classiche su strada potrebbero, alla lunga, pagare i loro sforzi. Secondo il 38enne belga, infatti, potrebbe essere difficile per entrambi mantenersi a questo livello per molti anni continuando a correre praticamente tutto l’anno, con pochissime pause tra la stagione su strada e l’inverno dedicato al ciclocross.

Il belga ha iniziato insieme ai suoi compagni il ritiro in vista della nuova stagione, in vista della quale spera di riuscire ad arrivare in buona forma alle classiche, nonostante il recupero dall’infortunio al ginocchio rimediato nella prima tappa del Tour de France 2020 sia risultato più complicato del previsto. Proprio le classiche, che rimangono il suo grande obiettivo, hanno visto durante la scorsa stagione successi da parte di corridori più giovani mentre i veterani hanno indubbiamente faticato: “Le cose cambiano spesso. Mi ricordo nel 2017 solo i corridori con più di 30 anni hanno vinto le classiche, mentre nel 2020 solo i giovani – ha commentato durante la conferenza stampa virtuale organizzata dal suo team – Non credo si possa dire che quest’anno vinceranno nuovamente solo i giovani, penso che anche i più esperti riusciranno a vincere ancora, anche se sicuramente ci sono tanti corridori emergenti e questa nuova generazione è davvero impressionante”.

La nuova generazione, in tema corse di un giorno, ha in Wout Van Aert e Mathieu van der Poel due tra i corridori che stanno catalizzando maggiormente l’attenzione, oltre a molti successi: “Sono impressionanti, perché possono passare da una disciplina all’altra ed essere efficaci sin dal primo giorno – ha confessato con ammirazione il belga – Ricordo quando Nys ci provò ma non riuscì ad ottenere risultati su strada, così come Absalon. Loro invece passano da una specialità all’altra facilmente, son davvero impressionanti”.

Ma, nonostante l’ammirazione, Gilbert nutre dei dubbi sul fatto che si possa riuscire a mantenere per più stagioni questo tipo di prestazioni: “Non so se è possibile mantenere quel livello di intensità, anche nella vita, così a lungo. Sinceramente non so se è possibile, magari avranno una carriera corta, oppure dovranno scegliere una disciplina piuttosto che l’altra. Non so se possono continuare così per lungo tempo, senza una vita al di fuori del ciclismo per 365 giorni. Credo che prima o poi avranno bisogno di rifiatare”.

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