Liegi-Bastogne-Liegi 2018, primo obiettivo di un Valverde che guarda fino al 2020 per sorprendere ancora

Liegi – Bastogne – Liegi 2018 prossimo grande obiettivo di Alejandro Valverde. Ma la prossima Doyenne non è che l’inizio di quello che l’Embatido vorrebbe essere il suo canto del cigno. Classe 1980, malgrado l’età decisamente avanzata, è ancora più che competitivo e spera di poterlo essere almeno per altri due anni per riuscire a togliersi le ultime grandi soddisfazioni di una carriera straordinaria, per risultati e per durata ad alto livello. Per niente demoralizzato dalla sconfitta nella sua Freccia Vallone, lo storico capitano della Movistar sa che Embatido è solo un soprannome, che è pronto comunque a far risplendere presto e bene.

Si parte dunque dalla corsa in programma domenica 22 aprile, nella quale un successo gli permetterebbe di raggiungere Eddy Merckx con cinque vittorie, dieci in totale nel Trittico delle Ardenne. “Per me è molto importante – ammette – Si parla di raggiungere una leggenda. Uguagliarlo darebbe una dimensione speciale al mio successo”. A quel punto sarebbe anche lui una leggenda? È lui il primo ad abbassare il tiro: “La definizione è forte nei miei confronti. Sì, ho vinto tanto, ma da qui a parlare di leggenda, non penso. Diciamo piuttosto che segno la storia del mio sport”.

L’altro grande obiettivo è ancora in questa stagione, quella maglia iridata che più volte gli è sfuggita con quel record di sei medaglie complessive al quale manca tuttavia il metallo più prezioso. Il Mondiale di Innsbruck 2018 è probabilmente la sua ultima grande occasione: “Per me è un obiettivo primario. Il percorso, con tanta montagna, è perfetto per me. Anche se non sono certo l’unico in questa situazione, penso chiaramente a Nibali e Alaphilippe. Ma, ovviamente, questo mondiale, quest’anno, ne faccio un obiettivo primario”.

Andando avanti, guardando al 2019, si passa a una delle poche corse in cui sinora non ha mai brillato, anche perché non lo ha neanche mai disputato. Dopo l’ottima prova alla Dwars Door Vlaanderen, il murciano rilancia e per l’anno prossimo vuole anche lui provarsi al Giro delle Fiandre 2019, come fatto da Vincenzo Nibali poche settimane fa. “Ho apprezzato il pavé e ho la sensazione di muovermi bene, anche se sono ben lontano dall’essere uno specialista. Nel 2019, se tutto va bene con la salute, il Fiandre sarà un grande obiettivo per me. Non voglio solamente scoprire la corsa…” Diverso il discorso invece per la Parigi – Roubaix, una corsa che esclude categoricamente sin da ora, considerandola “troppo specifica, anche troppo pericolosa“.

Malgrado l’età non certo da esordiente, c’è ancora un altro obiettivo, ancora un anno più avanti. Tra due stagioni infatti il murciano punta ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. “Li vedo come una sorta di apoteosi – ammette – Una ultima corsa prima di chiudere. Avrò allora 40 anni e sarebbero la mia quinta olimpiade. Non so se, nella storia del ciclismo, sono in molti ad esserci riusciti. In ogni caso, penso sia abbastanza raro…” Già solo parteciparvi sarebbe qualcosa dunque di straordinario, con la possibilità di salutare con un successo di portata mondiale…

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