Jumbo-Visma, Wout Van Aert ha le idee chiare: “Vincerò anche Liegi e Lombardia. Io da giri? Mai”

Wout Van Aert annuncia il suo grande obiettivo di carriera. Corridore tra i più completi in gruppo, il tre volte iridato del ciclocross ha mostrato in questi anni di potersi giocare le sue carte praticamente su ogni terreno, dal pavé alle montagne, passando per sprint e Ardenne, senza dimenticare le cronometro ovviamente. Emblema di questa sua straordinaria capacità è quanto fatto al Tour de France in questi anni, alternando successi costruiti tra Ventoux, bici da crono e Champs-Elysées. Oppure grazie ai suoi ottimi risultati nelle grandi classiche Monumento, essendo riuscito sinora quantomeno a salire sul podio di tutte le quattro a cui ha preso parte, con il trionfo alla Milano – Sanremo 2020 come fiore all’occhiello.

Secondo alla Parigi – Roubaix e terzo alla Liegi – Bastogne – Liegi quest’anno, nonché secondo al Giro delle Fiandre due anni or sono, il corridore della Jumbo – Visma è reduce da otto top10 consecutive nelle Monumento, dimostrandosi sempre nel vivo della corsa nelle ultime tre stagioni. All’appello sinora manca solo Il Lombardia, unica a cui non ha mai preso parte, ma per quanto mostrato soprattutto sulle grandi montagne della Grande Boucle, appare chiaro come possa la possibilità di giocarsi le sue carte fino in fondo.

Il 28enne belga lo sa benissimo ed è proprio in questo ambito che fa sapere di voler dare il massimo. Come spiegato infatti alla Gazzetta dello Sport, il grande obiettivo della sua carriera è dunque il Grand Slam del ciclismo, ovvero la conquista delle cinque monumento, come riuscito solo a tre uomini nella storia del ciclismo: Eddy Merckx, Rik Van Looy e Roger De Vlaeminck. Una impresa solo sfiorata recentemente da Philippe Gilbert e che non riesce ormai da oltre 40 anni visto che De Vlaeminck conquistò la sua quinta nel 1979, Merckx nel 1971 e Van Looy nel 1961. Ad ispirarlo in particolare proprio quest’ultimo, suo idolo e concittadino.

Scartata invece l’ipotesi di trasformarsi per cercare di vincere un Grande Giro. Lo stesso classe 1994 annuncia infatti che non sarà “mai” un corridore da GT, perlomeno non da classifica. Ai prossimi Tour de France, ma chissà forse presto anche al Giro d’Italia, lo vedremo dunque ancora lottare per i successi di tappa ed eventualmente la maglia della classifica a punti, senza dimenticare ovviamente il grandissimo lavoro che riesce a fare per i suoi capitani su praticamente ogni terreno. E scusate se è poco.

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