Giro delle Fiandre 2017, Boonen tra squadra e ambizioni personali: “Aspetto ancora il momento per provare veramente qualcosa”

L’emozione comincia a farsi sentire per Tom Boonen. Alla vigilia della penultima corsa della sua carriera, la leggenda della Quick-Step Floors ammette come il Giro delle Fiandre 2017, l’ultimo della sua straordinaria carriera, porta con sé un bagaglio importante di sentimenti. Se “il Fiandre è sempre speciale”, il tre volte vincitore ammette come “vicinanza da casa” potrà essere per lui un fattore importante al momento della partenza da Anversa. “Per il momento sono ancora calmo e non penso che sarà un problema in queste ultime corse – ci spiega – Ma indubbiamente è più speciale degli altri anni, non sono sicuro di come andrà”. L’aspetto mentale ed emotivo sarà sicuramente un fattore chiave per il belga, che comunque è pronto a vivere una corsa da protagonista.

Non necessariamente in prima persona, ma con l’obiettivo dichiarato di animare la corsa. Per sé o per la squadra. “Come squadra cercheremo di rendere dura la corsa, come abbiamo sempre fatto in queste corse quest’anno – annuncia – Proveremo a muoverci sin dal Koppenberg, ma dipenderà anche dalle altre squadre. Non possiamo sapere chi sarà ancora davanti e con quali corridori. Solo a quel punto potremo prendere una decisione su come continuare”.

Per quanto mostrato sinora, Tommeke non sarà come un tempo l’ultimo uomo a muoversi, quello che rimane sostanzialmente in gruppo con gli altri favoriti, mentre i suoi compagni accendono la corsa. Quel ruolo sarà invece di Philippe Gilbert, che in queste prime apparizioni sul pavé è sembrato il più pimpante in squadra. “Il leader è sicuramente Philippe – chiarisce serenamente – Sarà importante che lui resti con Greg Van Avermaet e Peter Sagan, che sono i due corridori più forti al momento. Ho sempre lavorato anche per la squadra e sono felice quando la squadra vince. Se dovessimo vedere che Philippe è in una situazione in cui può vincere, lavorerei per lui senza problemi”.

D’altro canto, dall’alto della sua esperienza, Boonen sa benissimo che “è sempre difficile vincere una cosa come il Fiandre quando sei favorito“. In “una giornata così lunga” effettivamente “tutto è possibile” e bisognerà stare sempre attenti, cercando di sfruttare ogni momento. Anticipare sarà tuttavia possibile per un corridore della sua statura? “In generale non è facile per me partire da lontano – ammette, non senza far tornare in mente le polemiche dei giorni scorsi con Sagan – Quando sono con corridori di altre squadre, spesso smettono di tirare”. Dubbioso sulle sue possibilità nel confronto diretto con i big in una accelerazione sul Paterberg, l’ex iridato non si tira comunque indietro in virtù delle buone sensazioni avvertite in questi giorni. “Nella ricognizione mi son sentito molto bene, quindi ho entrambe le possibilità – precisa – Forse potrei anche aspettare e giocarmela nel finale, ma si vedrà in corsa. Non posso saperlo prima di domenica, devo aspettare e vedere come staranno le gambe”.

Le incognite sono chiaramente tante, ma sembra difficile che Sua Maestà voglia di nuovo fare una corsa di rimessa, come avvenuto in questi primi appuntamenti del pavé. Spesso in appoggio alla squadra, in realtà Tom Boonen non ha sfigurato, operando la selezione e partecipando ad alcune azioni decisive. Alla fine son arrivati piazzamenti discreti, che ne confermano il buon stato di forma. Ma da lui ci si aspetta sempre di più ed è lui stesso il primo a volere di più. “Nelle ultime corse son rimasto sempre nel secondo gruppo, in una situazione tranquilla – spiega – Con un compagno davanti, non potevo muovermi, ma aspetto ancora il momento per provare veramente qualcosa“.

Forse sarà più alla Parigi – Roubaix, ma sembra davvero difficile che domani alla Ronde il re del pavé si rassegni ad una corsa anonima, tanto da annunciare di non “voler passare la mia ultima Ronde in gruppo”. Se per sé o in favore dei compagni, il recordman di trionfi nelle grandi corse del pavé domani vuole onorare ancora una volta la corsa, fino alla fine.

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