Gino Mäder, il gruppo commosso saluta il 26enne svizzero: “Una notizia che colpisce e fa male a tutti noi”

La morte di Gino Mäder, caduto in un dirupo nel corso di una discesa del Giro di Svizzera 2023 è un pugno nello stomaco per tutto il gruppo. Difficile trovare le parole quando devi commentare la perdita di qualcuno che fa parte della tua famiglia allargato, qualcuno con cui hai condiviso passioni e parole fino a poco prima. E anche se ci hai parlato poco, forse anche mai sinora, la sua morte di tocca in maniera viscerale. È quanto successo ancora una volta purtroppo con il decesso del giovane corridore elvetico, vittima di un terribile incidente che gli è costato la vita mentre faceva quel che amava, mentre faceva il suo lavoro.

Il gruppo lo omaggerà oggi con una sfilata nel finale della sesta tappa che è stata chiaramente annullata (anche prima della notizia della sua morte i corridori più volte ci hanno fatto capire che la testa era comprensibilmente altrove). Intanto fioccano anche i messaggi sui social, da parte di corridori di ogni nazionalità ed epoca, tutti che esprimono il proprio sgomento e dolore.

 

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Un commento

  1. Gino Mader,ciclista Svizzero della squadra Bahrain ci ha’ lasciato a 26 anni per una terribile caduta al Giro della Svizzera 2023(Foto 1-2).Scendendo dal Passo Albula verso l’arrivo di La Punt ,a 90 kmh, è uscito male da una curva insieme al corridore americano Sheffield ed è volato tra le pietraie per 30 mt.Subito si è capito della gravita’ del fatto.Purtroppo,Gino Mader è morto(Foto 3-4-5)!Onore a questo giovane che certo sperava in un destino migliore.Abbraccio forte alla famiglia.
    Nessuno mette in dubbio che il ciclismo su strada sia pericolosissimo,forse lo sport piu’ pericoloso.I corridori sono funamboli senza rete,rischiano la vita in allenamento ed in corsa(foto 6-7-8-9-10) per far divertire gli appassionati in un contesto di paesaggi spesso straordinari.Guai,pero’ a fare dell’incidente lo spettacolo in corsa perche’ c’è di mezzo la loro giovane vita.Gli ORGANIZZATORI devono fare l’impossibile per evitare l’infortunio.Non oso pensare come vengono curate le gare meno importanti,quelle degli esordienti e degli allievi.Ho visto di tutto:gli arrivi in discesa con 20 metri di vecchie transenne continuate dal nastro bianco-rosso per altri 50 metri.Meglio non parlare della morte di Giovanni Iannelli impattato durante la volata con un pilastro di mattoni a 144 mt.dal traguardo(Foto 11-12).Con una normale balla di fieno a protezione forse si sarebbe salvato.
    In quest’ultimo caso,il Gip di Alessandria,ha archiviato il caso con questa motivazione”rischi ordinari in quella corsa dato che il ciclismo per definizione è pericoloso”.Il sottoscritto,Gianfranco Di Pretoro,a questa affermazione proprio non ci sta’, altrimenti,per coscienza verso i ciclisti ,dovremmo apportare subito alcune modifiche sostanziali o abolirlo !Al contrario,penso che il ciclismo sia uno sport straordinario che merita la massima attenzione da parte degli ORGANIZZATORI,dell’UCI,delle Federazioni Nazionali,dei Comitati Regionali,dell’Associazione dei Corridori.Metto subito in discussione alcuni elementi:

    1° ISPETTORE DI PERCORSO.E’ la persona chiave della corsa perche’ deve autorizzare la sua realizzazione.E’ importante che ogni rilevamento venga effettuato nell’imminenza della competizione non tre mesi prima.L’attenzione particolare va’ messa per la sicurezza dei ciclisti.L’Ispettore di percorso dev’essere designato dall’UCI,dalle Fedetazioni Nazionali di ciclismo e dai comitati regionali.

    2°MENO CHILOMETRI DI GARA E PIU’ CIRCUITI.Tale tesi la sostengo da 40 anni.Pian pianino vedo che qualcuno mi segue.Oltre alla maggiore spettacolarita’ della gara si cura con piu’ attenzione il percorso sempre in tema di sicurezza degli atleti.

    3°LA TRANSENNATURA DEGLI ARRIVI VA’ MODULATA.Innanzitutto ,l’organizzatore,dovrebbe impegnarsi a trovare materiali piu’ moderni visto che esistono e non tanta ferraglia che si continua a vedere.Quanto alla lunghezza lineare,ci vuol tanto a capire che va’ adeguata prima di tutto alla pendenza della strada.Se l’arrivo è in pianura con la probabilita’ di gruppo compatto, ci vogliono anche 500 mt.di transenne.Con salita oltre il 7%,100 mt bastano.

    4° NEUTRALIZZARE LA GARA.Quando le condizioni del percorso mettono a rischio la vita dei corridori è un merito dell’Organizzatore non una sua debolezza neutralizzarla per qualche km.

    5° IMPEGNO MASSIMALE DELL’ORGANIZZAZIONE.Il pressapochismo non è piu’ del ciclismo.In questo sport rischiano tutti!Anche gli Organizzatori.Talvolta è preferibile saltare l’anno per realizzare l’Evento al top l’anno successivo.

    6°ABBIGLIAMENTO PIU’ PROTETTIVO PER I CORRIDORI.So’ per certo che alcune aziende si stanno attivando per evitare qualche frattura in meno ai ciclisti compatibilmente con il peso da portare(spallette e pantalocini con elementi di carbonio ecc.).Stessa evoluzione sta’ subendo il casco.

    Gianfranco Di Pretoro

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