Deceuninck-QuickStep, Fabio Jakobsen in vista del ritorno in corsa: “Ho un po’ paura, ma voglio farlo. Spero di tornare al mio livello”

Il momento del ritorno di Fabio Jakobsen alle corse è finalmente arrivato. L’occasione giusta, a otto mesi dal terribile incidente al Giro di Polonia, è il Giro di Turchia in partenza questa domenica. Una corsa in cui ovviamente arriva senza alcuna ambizione sportiva, ma che rappresenta un momento fondamentale della sua nuova carriera e della sua nuova vita. Un momento emozionante, al quale si avvicina ovviamente anche con un po’ di apprensione e timore, perché quello che ha subito è un trauma che va ben oltre l’aspetto fisico. Reduce da lunghi mesi di preparazione, anche mentale, per il portacolori della Deceuninck – QuickStep è un piccolo-grande passo che ovviamente accoglie con un mix di tensione ed entusiasmo.

“Sto abbastanza bene – esordisce – Sto ritrovando la forma, ma in generale sono felice di essere tornato in bici e sentirmi nuovamente un professionista. È stato un periodo difficile ovviamente, per me e per molti dei ragazzi del team incontrarci di nuovo è stato un momento emozionante visto che con molti non era stato possibile vederci dal giorno dell’incidente. Tornare a fare insieme quelle piccole cose che si fanno in ritiro è stato speciale e sono stato molto felice di poter riprendere”.

Oltre a quello della sua famiglia che lo ha “sostenuto enormemente” in questo periodo, vivendo con lui alcuni dei momenti più bui e difficili di questi lunghi mesi, il supporto della squadra è stato molto importante. Un aiuto economico e concreto, ma anche emotivo: “Sono fortunato di essere in questa squadra, che è come una famiglia. Mentalmente devi superare da solo certe difficoltà, ma aiuta farlo con l’aiuto delle persone che ti sono vicino. Penso sempre che un giorno le cose andranno meglio, che sia domani o il giorno successivo. Devo restare concentrato sul futuro e valutare le cose giorno per giorno. Questo è un processo lungo, ma quando cominci a vedere la fine ti senti più forte. È stata dura, ma mi sento abbastanza bene e sono felice di questo”.

Ovviamente, le emozioni positive non possono non mischiarsi anche con i comprensibili timori e ricordi che il ritorno alle corse portano con sé. “Non vedo l’ora di tornare a correre. Sono entusiasta, ma anche un po’ nervoso per questa prima volta in cui torno in gruppo, che sarà anche la prima volta che uscirò di nuovo dal Belgio e in questo momento è una cosa abbastanza grande per me. Ho un po’ paura, ma voglio farlo perché è qualcosa che mi è sempre piaciuto e voglio fare quel che mi piace fare”.

Impossibile attualmente parlare di quelle che sono le prestazioni che spera di ottenere: “Il mio primo obiettivo era tornare alla corse, ovviamente il prossimo sarà tornare a vincere da qualche parte. Spero che a fine stagione potrò dire di poter tornare a raggiungere il livello che avevo prima della caduta. E se non sarà quest’anno, spero di riuscirci nel 2022, oppure anche nel 2023. Questo è l’obiettivo che mi sono dato, ragionando giorno per giorno con la speranza di riuscirci”.

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