Bradley Wiggins rivela: “Dave Brailsford mi ha cacciato. Mi sono sentito buttato nella spazzatura”

Bradley Wiggins racconta il suo addio al Team Sky e la frattura nel rapporto con il manager Dave Brailsford. L’ex corridore britannico pubblicherà a breve una nuova autobiografia, intitolata “The Chain”, con spunti inediti sulla sua carriera e su alcuni episodi particolarmente significativi, tra cui quello del litigio con Chris Froome al Tour de France 2012. Un altro passaggio importante riguarda il modo in cui ha chiuso la sua esperienza con la squadra britannica: una rottura netta, nonostante i grandi successi ottenuti insieme. In particolare Wiggins racconta di essersi sentito tradito dal team manager gallese, che per mandarlo via avrebbe seguito il duro approccio dello storico allenatore calcistico del Manchester United, Alex Ferguson.

L’errore che ho fatto è stato pensare che il legame che avevamo costruito fosse indissolubile – le parole di Wiggins riferite a Brailsford, riportate da The SunMi sono sentito come un usa e getta, come se fossi stato spremuto fino all’osso e poi buttato nella spazzatura insieme agli altri rifiuti. Dopo il successo del 2012, Dave ospitò Alex Ferguson, allora manager del Manchester United […] Mi raccontò di avergli chiesto il segreto del suo successo e lui rispose che la cosa più importante in qualsiasi organizzazione, in qualsiasi grande squadra sportiva, è eliminare le mele marce”.

Un consiglio che sembrò colpire molto il dirigente della formazione britannica, tanto da ripeterlo poi spesso nei mesi successivi, e che il 45enne britannico ritiene sia stato poi applicato a lui: “Non potei fare a meno di chiedermi se non stesse mettendo in pratica proprio quel principio con me. Forse mi vedeva come Beckham, diventato più grande del Manchester United, o Keane, diventato troppo dominante come capitano […] Come loro, in pratica, sono stato cacciato“.

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