Bora-hansgrohe, Maximilian Schachmann si getta alle spalle due stagioni difficilissime: “Ora sto meglio e non voglio perdere altro tempo”

La Parigi-Nizza 2024 si è conclusa giusto qualche giorno fa e Matteo Jorgenson è andato a scrivere il suo nome in un Albo d’Oro che, negli anni più recenti, vede, per due volte quello di Maximilian Schachmann. Il tedesco vinse la Corsa del Sole nel 2020 e nel 2021, in quello che è stato per lui un periodo di grande eccellenza: il portacolori della Bora-hansgrohe era un corridore da primissime file, tanto da aver messo in fila vittorie di tappa al Giro d’Italia, alla Vuelta Catalunya e al Giro dei Paesi Baschi, oltre che terzi posti alla Strade Bianche, alla Amstel Gold Race e alla Liegi-Bastogne-Liegi. Dal 2022 in poi, però, Schachmann ha vissuto un periodo del tutto opposto rispetto al precedente.

Spesso fuori gara, non è riuscito quasi mai a lasciare il segno in gare di primissimo livello. L’unico sussulto da vittoria lo ha avuto al Sibiu Tour 2023, quando vinse una tappa, per poi ritirarsi il giorno dopo. Ora, però, le cose sembrano nuovamente muoversi sulla direzione giusta per il 30enne berlinese: “Sto andando bene e ora non vedo l’ora di correre. Non mi manca molto per tornare al mio livello precedente anche se temo che ormai non basti più…”, scherza Schachmann in un’intervista concessa a Cycling Magazine.

Un passo indietro: cos’è successo in questi anni: “Tutto è iniziato con l’infezione da Covid dopo la Parigi-Nizza 2022 – racconta il tedesco – Ho avuto una forma molto forte. Ho ripreso e fatto il Giro di Svizzera e il Tour de France in maniera decente. Sembrava stessi bene, ma mi mancavano le basi, dopo i difficili mesi precedenti. Subito dopo ho contratto un virus herpes che si è poi rivelato essere il Citomegalovirus“.

Problema, questo, che è costato praticamente un anno di carriera al corridore: “Sarebbe ingenuo credere che un’esperienza del genere non cambi un’atleta professionista. Ora però non voglio perdere altro tempo e voglio fare quello che mi piace. Sto bene, anche dal punto di vista dello stato d’animo, e mi trovo di nuovo bene in bicicletta. Per me fa tanta differenza e migliora anche la qualità della vita. Devo ancora migliorare un po’ e non ho una gara cui sto puntando: mi sto concentrando solo sulle gambe e voglio arrivare al punto in cui non sono più affaticato dopo 4 ore di bicicletta. Mi sto allenando bene e addirittura non vedo l’ora che arrivi il momento in cui potrò andare in ritiro in quota”.

Schachmann sottolinea: “So che sarò giudicato sulla base dei miei vecchi risultati. Ma negli ultimi anni ho imparato che non ho bisogno di pensare: ‘Ripeterò ciò che ho fatto in passato’. Naturalmente, mi piacerebbe andare alle Classiche delle Ardenne al massimo della mia forma e sto lavorando per questo. Ma sto facendo un passo alla volta e guardo solo quello immediatamente successivo”.

 

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