Bora-hansgrohe, attesa per le prime mosse Red Bull: “Potrebbero prendere chi vogliono ed è possibile che aprano anche una squadra femminile”

L’ingresso di Red Bull nel mondo del ciclismo su strada ha, per forza di cose, scatenato una serie di voci e congetture sul futuro. L’azienda austriaca ha deciso di legarsi alla Bora-hansgrohe, formazione di livello WorldTour che, giusto qualche settimana prima dell’annuncio, aveva perfezionato il sorprendente ingaggio di un grande corridore come Primož Roglič. L’arrivo di un marchio così importante apre però ulteriori prospettive di crescita, per le quali si guarda soprattutto a un CicloMercato che, nelle prossime settimane, si annuncia a dir poco “frizzante”, per restare in tema.

“Se possono prendere chi pare loro? Possiamo aspettarcelo – le parole di un direttore sportivo raccolte da RTBF – Se avranno voglia di farlo, lo faranno. E se vorranno farlo in fretta, credo che vedremo diverse trattative risolversi con il pagamento di cifre che compensino la fine anticipata di un contratto. Ma è anche possibile che preferiscano muoversi come ha fatto la Lidl-Trek, che ha deciso di costruirsi un passo alla volta”.

Al momento, l’attuale Bora-hansgrohe ha una decina di corridori con contratti validi anche per il 2025, dato che lascia parecchio spazio di manovra. I primi nomi che balzano in mente sono quelli di Wout van Aert (Visma|Lease a Bike) e Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), che hanno già in essere contratti di sponsorizzazione individuali con la Red Bull. Entrambi sembrano però stabilmente legati alle rispettive squadre, al netto del fatto che l’Unione Ciclistica Internazionale dovrà pronunciarsi sulla questione del “marchio taurino” da loro sfoggiato sui caschi. Quello di Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep) è un altro nome caldo, soprattutto per via dello sponsor tecnico Specialized, comune fra le due squadre, ma in casa Red Bull si potrebbe anche prediligere una pista ancora più giovane, quella che porta verso Juan Ayuso (UAE Team Emirates) e Carlos Rodríguez (Ineos Grenadiers).

Le voci che filtrano dal gruppo sono concordi su un aspetto: “Lo dicono anche i procuratori, stanno preparando qualcosa di grosso. Red Bull aveva l’idea di investire da tempo nel ciclismo, il loro arrivo non è stato una sorpresa, così come non sarebbe una sorpresa vedere la creazione, da parte loro, di una squadra femminile. Peraltro, il contratto di una come Lotte Kopecky scade giusto alla fine del 2024…”.

Confortata anche dalla vicenda-ONE Cycling, una certezza, comunque, si va consolidando: “Il ciclismo si evolve nella direzione che porta alla necessità per le squadre di trovare sponsor grandi, che possano finanziare l’attività. E questo porterà anche alcuni corridori, quelli che potranno negoziare in tal senso, a guadagnare di più. Ma, allo stesso tempo, le differenze fra squadre aumenteranno e si andrà verso un ciclismo a due velocità: le formazioni tradizionali non potranno più competere con le grandi. A quel punto, non resterà che investire nei giovanissimi, per poi rivenderli e si diffonderanno sempre di più le clausole di rescissione che già si vedono da tempo nel calcio“.

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