Vuelta a España 2024, il direttore di corsa: “Ci sarebbe piaciuto avere Evenepoel, Pogačar o Vingegaard, ma c’è tanta qualità, ben distribuita – Speriamo si decida tutto all’ultima tappa”

Oggi, sabato 17 agosto, comincia la Vuelta a España 2024. Il terzo Grande Giro della stagione inizierà con una cronometro individuale e finira, fra tre settimane abbondanti, con un’altra prova contro il tempo. Nel mezzo, tanta salita e anche tanta incertezza, dato che al momento è davvero difficile riuscire a indicare un favorito che possa spiccare rispetto agli altri. Non ci sono tre grandissimi del ciclismo attuale, ovvero Remco Evenepoel, Tadej Pogačar e Jonas Vingegaard, ma gli organizzatori rifuggono l’idea che il campo partenti della Vuelta possa essere considerato di secondo piano.

“C’è un campo partenti che potrà darci una Vuelta molto aperta – le parole del direttore di corsa, Javier Guillén, raccolte da Marca – C’è tanta qualità ed è molto ben distribuita. Non è facile puntare su un unico grande favorito. Io spero che la corsa sia combattuta fino alla fine, aspetto che potrebbe differenziarla rispetto alle altre precedenti. Ci sarebbe piaciuto avere Remco, Tadej o Jonas, ma quel che abbiamo non lo cambieremmo per nulla al mondo”.

Guillén aggiunge: “Vogliamo che si decida tutto all’ultima tappa, che è una cronometro. Vogliamo che la classifica generale sia sempre combattuta. Tutti parlando delle tappe di montagna, ma in mezzo c’è un programma molto vario, con tante possibili trappole e molta tensione. Ovviamente, speriamo che non ci sia alcun problema sul piano della sicurezza. Ma, vogliamo che ci sia spettacolo fino all’ultimissimo chilometro”.

Percorso troppo duro, quello della Vuelta 2024? “Il punto di vista generale è che è duro, sì – il commento di Guillén – Ma non abbiamo ricevuto nessun tipo di critica che sia andata oltre la cordialità. Per esempio, ho parlato con Primož Roglič, che mi ha detto che ci sono molte tappe varie. Poi, abbiamo parlato anche dell’arrivo al Cuitu Negru (dove si concluderà la tappa numero 15 – ndr), che è la salita con i due chilometri più duri d’Europa. A lui quelle sfide piacciono, penso che ci divertiremo”.

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