Vuelta a España 2023, Enric Mas si lamenta della sua Movistar: “In pianura siamo fortissimi, ma non siamo attrezzati per le salite”

Il rapporto fra Enric Mas e la Movistar è tradizionalmente altalenante. Nel 2022, dopo il Tour de France, lo spagnolo fu accusato dai vertici della sua squadra di non avere le caratteristiche del capitano, salvo poi essere incensato in seguito alle ottime cose fatte vedere alla successiva Vuelta a España. Il maiorchino è poi passato dalla delusione del Tour de France 2023, gara in cui è stato costretto a ritirarsi per via di una caduta durante la prima tappa, all’attuale Vuelta, in cui sta provando a recitare da protagonista: al momento Mas è quinto in classifica generale, ma fin qui non è riuscito a ritagliarsi spazi di gloria personale.

Lo scalatore della Movistar voleva fare qualcosa di rilevante sulla salita di Bejes, epilogo della tappa numero 16, ma i suoi propositi sono rimasti sulla carta: “Se come squadra avessimo avuto un uomo in più negli ultimi chilometri, avremmo potuto giocarci la vittoria di tappa – le parole di Mas raccolte da Marca – Invece c’ero solo io ed è stato impossibile farlo. Senza Ruben Guerreiro (il portoghese si è ritirato dalla Vuelta a España 2023 dopo la quarta tappa – ndr) i problemi aumentano”.

Problemi che secondo Mas sono abbastanza lampanti: “Per le parti in pianura abbiamo la squadra migliore – l’analisi del 28enne, che in carriera è stato tre volte secondo nella classifica generale della Vuelta – Ma non siamo abbastanza attrezzati per le salite. È evidente e l’avevo già detto nei giorni scorsi”.

Il corridore della Movistar racconta il finale di Bejes: “È stato lasciato un metro a Jonas Vingegaard e lui ne ha approfittato. La mia idea era quella di partire nel momento in cui lo avrebbe fatto Primož Roglič. Sono stato in grado di seguire i migliori, ma è un peccato vedere che alla fine Vingegaard ci ha dato un minuto”.

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