Vuelta a España, De La Cruz: “Poter curare la classifica dà grandi stimoli. Non sento la pressione”

David De La Cruz si candida a rivestire il ruolo di guastafeste alla Vuelta a España 2018. Nonostante cinque ritiri nelle otto grandi corse a tappe alle quali ha partecipato in carriera, e un settimo posto (alla Vuelta 2016) come miglior risultato di sempre in classifica generale, il 29enne di Sabadell condividerà il ruolo di capitano del Team Sky nel GT iberico con Michal Kwiatkowski: “Ho fatto un buona preparazione a casa, la Vuelta è sempre il mio grande obiettivo stagionale e quest’anno ci arrivo nelle migliori condizioni possibili. Far parte della Sky è un privilegio e una cosa molto complicata, perché parliamo della squadra che ha dominato le grandi corse a tappe degli ultimi anni. Il fatto che l’annuncio della squadra venga sempre fatto all’ultimo momento sta a significare quanto sia difficile per i direttori sportivi decidere chi convocare e chi lasciare fuori, perché ci facciamo sempre trovare tutti in condizione. Esserci è un orgoglio e poter fare il leader è il massimo”.

Recentemente terzo alla Vuelta a Burgos, l’ex Quick-Step Floors rappresenta anche la speranza spagnola per la corsa di casa dopo i ritiri dall’attività agonistica di Alberto Contador e Joaquim Rodriguez, il forfait di Mikel Landa Meana (Movistar) e con un Alejandro Valverde (Movistar) che dovrebbe agire in supporto di Nairo Quintana: “Devo dare il 120%, non possiamo prevedere prima i risultati. Potersi presentare con l’obiettivo di curare la classifica finale infonde motivazioni e spinge a dare qualcosa in più, la differenza è tutta qui. In squadra non avvertiamo pressione, aver fatto il Giro d’Italia accanto a Chris Froome è stata un’esperienza formativa e magnifica, ma ora sarà diverso. Ho solo pensato a prepararmi al meglio per affrontare questa corsa. È chiaro che faccia piacere che la gente faccia il tifo per me, però non la vivo come uno stress aggiuntivo. Sono concentrato su ciò che devo fare”.

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