Vuelta a España 2017, Majka resiste ai big! Nibali ci prova, Froome risponde

Impresa di Rafal Majka alla Vuelta a España 2017. Partito nella fuga del mattino, il capitano della Bora – hansgrohe resiste al ritorno del gruppo nella salita finale, imponendosi in solitaria. Secondo posto dunque per Miguel Angel Lopez (Astana), che riesce a staccare gli altri di una manciata di secondi, ma non basta per la vittoria. A chiudere il podio di giornata, guadagnando 4 secondi di abbuono, è un coraggioso Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), autore di numerose accelerazioni assieme ad Alberto Contador (Trek-Segafredo).

Quarto di giornata dopo essere salito come di consueto del suo ritmo, Chris Froome (Sky) conserva la leadership con 55″ di vantaggio su Nibali e 2’17” su Wilco Kelderman (Team Sunweb), che scalza un volenteroso Esteban Chaves (Orica-Scott), ora quinto, dietro anche a Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin), dopo aver attaccato tra i primi.

Tirata nel finale, la tappa ha vissuto grandi andature sin dalle prime fasi con i primi attacchi non appena dato il via. Il gruppo non lascia inizialmente spazio, riportandosi rapidamente su un tentativo che ha visto protagonisti Rein Taaramae (Katusha-Alpecin) e Thomas De Gendt (Lotto Soudal), iniziatori di un’azione con altri coraggiosi ripresa dopo un vantaggio massimo di una dozzina di secondi. Altri tentativi vengono annullati dal gruppo tirato dalla UAE Team Emirates, che dopo 16 chilometri piazza il suo capitano nella fuga, rialzandosi.

Assieme a Rui Costa si trovano anche Rafal Majka, Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe), Alexis Gougeard (Ag2r La Mondiale), Simon Clarke, Davide Villella (Cannondale-Drapac), Bart De Clercq (Lotto-Soudal), Luis Ángel Maté (Cofidis), Stefan Denifl (Aqua Blue Sport) e Ricardo Vilela (Manzana-Postobón), con il gruppo che lascia subito fare, permettendo il ritorno di Miguel Angel Lopez (Astana), che aveva perso terreno a causa di una foratura. Al primo GPM gli attaccanti si presentano con un vantaggio di 7’37”, salendo fino ad un vantaggio massimo di poco superiore agli otto minuti a 80 chilometri dalla conclusione.

A quel punto in testa si portano Bahrain – Merida, Astana e Trek – Segafredo che dimezzano rapidamente il ritardo dalla testa della corsa, stabilizzando il distacco intorno ai quattro minuti. A circa 50 chilometri dalla conclusione Gougeard perde contatto dai compagni di avventura e non riesce a rientrare, restando a lungo in sospeso prima di essere ripreso. In approccio alla salita il ritmo in gruppo si fa ancora più intenso, con la Katusha – Alpecin che prende in mano la situazione.

Sulle prime rampe, dove si presenta con un vantaggio di 2’30” sul gruppo, Konrad accelera tra gli attaccanti, restando da solo al comando. Dietro è Clarke a sacrificarsi per Villella, portandosi dietro anche Majka, De Clerq e Rui Costa. L’australiano si stacca una volta ricucito lo strappo, con Villella che scollina per primo, guadagnando altri punti preziosi per la maglia a pois. In gruppo sono gli uomini della Quick-Step Floors ad aumentare l’andatura, sostituiti nel finale dagli Sky, scollinando a 2′ dall’italiano. La ripida discesa viene affrontata a grande andatura da tutti, ad eccezione di Villella, che si rialza per farsi riassorbire dal gruppo, conservando energie preziose in vista dell’impegnativa frazione di domani.

All’imbocco dell’ultima ascesa Enric Mas accelera ancora portandosi a ruota David De La Cruz. Il gruppo si fa dunque sempre più sottile, con la Astana che prende in mano la situazione quando inizia la salita repertoriata. Davanti Konrad si rialza e Majka non aspetta che qualche centinaio di metri per allungare in prima persona, restando rapidamente da solo. In gruppo si sposta invece Luis Leon Sanchez, lasciando che sia il compagno Pello Bilbao a tenere alta una andatura che vede il capitano Fabio Aru non proprio in ottima posizione, visto che naviga nelle ultime posizioni del gruppo.

Esaurito il lavoro dello spagnolo, sono gli Sky a portarsi davanti, ma il ritmo cala e Majka torna a guadagnare sul gruppo. A quel punto a rompere gli indugi, a 5 chilometri dal traguardo, è Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), alla cui ruota si attacca Richard Carapaz (Movistar). I big della generale non reagiscono subito, studiandosi per qualche centinaio di metri, prima che sia Esteban Chaves (Orica-Scott) a scuotere il gruppo che riprende anche Rui Costa, con il solo Majka ormai davanti a tutti. Con poche pedalate Chaves rientra su Bardet e Carapaz, mentre perde contatto dietro De La Cruz.

Wout Poels (Sky) continua a tirare senza accelerare, mentre attacca anche Alberto Contador (Trek-Segafredo), che a sua volta si riporta sui tre contrattaccanti. Dopo aver atteso la mossa della maglia rossa, parte deciso anche Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), che raggiunge facilmente Chaves e Contador, con i quali allunga staccando Bardet, mentre Carapaz stringe ancora i denti. L’accelerazione successiva di Nibali vede il solo Contador reagire subito, mentre Carapaz e Chaves rientrano in un secondo momento.

Sempre tirato da Poels, il gruppo è ormai composto dai soli Chris Froome (Sky), Tejay Van Garderen (BMC), Michael Woods (Cannondale-Drapac), Fabio Aru (Astana), Miguel Angel Lopez (Astana), Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin) e Wilco Kelderman (Team Sunweb), ma un’accelerazione a tre chilometri dal traguardo vede perdere contatto anche Woods e Aru. Vedendo il distacco diminuire Nibali accelera ancora, staccando Chaves e Carapaz, rapidamente ripresi da Poels, il cui ritmo è notevolmente aumentato. Nibali capisce che Froome sta per muoversi e prova nuovamente ad alzare l’andatura, mentre Contador non ne ha abbastanza per concedere alcun cambio.

A 2500 metri dal traguardo Froome si muove in prima persona, portandosi appresso il solo Chaves, con Lopez che rientra agilmente. Nibali cerca ancora di accelerare, con Contador sempre alla sua routa, troppo stanco per contribuire all’azione. A quel punto non c’è più niente da fare e Froome si riporta sotto, assieme a Lopez, con Chaves costretto a cedere. Il quartetto che si forma ha vita breve perché Lopez attacca subito, con Contador che non si fa sorprendere. Con loro anche Nibali, mentre Froome sale del suo ritmo per rientrare dopo pochi secondi. Da dietro rientrano anche Kelderman, Chaves e Zakarin, con il neerlandese che prova ad approfittare della fase di studio che si crea per allungare immediatamente.

Contador si fa trovare pronto alla sua ruota, così come Nibali, mentre nessuno reagisce alla nuova accelerazione di Lopez, che parte deciso. Stavolta non c’è niente da fare e l’effimera azione di Zakarin non basta per rientrare. A 1500 metri dal traguardo il colombiano prova l’impresa disperata di rientrare su Majka, che ha ancora 50 secondi di vantaggio. Fosse tutta salita sarebbe forse anche possibile, ma dopo l’ultimo chilometro la strada spiana e per il polacco non è difficile resistere, tagliando il traguardo da solo, dopo essersi gestito alla perfezione. Poels rientra e impone il suo ritmo, spezzato da una nuova accelerazione di Froome, al quale Nibali e Contador non concedono neanche un metro, prima di essere raggiunti anche da Kelderman e Zakarin.

Mentre Majka festeggia a braccia alzate e Lopez si fa il segno della croce tagliando il traguardo in seconda posizione, Nibali accelera per una volata lunga che gli consegna i quattro secondi di abbuono a disposizione. Dietro di lui Froome, Keldmerman e Zakarin, mentre Contador concede qualche altro secondo.

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