Israel-PremierTech, Chris Froome: “Un duro colpo non essere convocato per il Tour, sto già pensando all’anno prossimo”

Chris Froome conferma la sua voglia di restare in gruppo anche nel 2024. Se il suo contratto era basato su un triennale con opzione, per l’esperto corridore britannico appare chiaro di voler continuare, tanto che la questione ritiro non sembra essere neanche stata considerata. Ancor di più dopo la forzata rinuncia al Tour de France 2023, per il quale non è stato selezionato a pochi giorni dal via, malgrado personalmente sentisse di essere nella forma giusta per poter quantomeno ripetere quanto fatto lo scorso anno, con il terzo posto sull’Alpe d’Huez che rappresenta, di gran lunga, il suo miglior risultato dal terribile incidente del giugno 2019.

“Sentivo di essere fisicamente pronto e di essere sulla strada giusta – spiega – Mi sono fermato qualche giorno dopo aver mancato la selezione per il Tour. Ho lavorato durissimo tutto l’anno per arrivare a questo punto e per me è stata una grande delusione perché sentivo di essere davvero pronto. Avevo raggiunto tutti i miei obiettivi in termini di peso, perdendo massa grassa, ma non muscolare. Grazie alle nuove tecnologie ero riuscito a monitorare esattamente questi aspetti ed ero molto soddisfatto del risultato”.

E se i risultati non erano arrivati il classe 1985 spiega di aver avuto alcuni problemi in un approccio che comunque non ritiene essere stato proprio ideale per un corridore con le sue caratteristiche: “Ho corso due corse di un giorno, la Mercan’Tour e la Mont Ventoux. Qui le cose non sono andate bene, ho avuto un problema meccanico, poi anche la bici di ricambio aveva un problema e ho dovuto cambiare di nuovo la bici. Non sono un gran corridore da corse da un giorno, forse fare due corse di un giorno non è stato ideale. A seguire ho fatto anche la Route d’Occitanie in cui c’era ua grande giornata di montagna, nella quale avrei dovuto provare a dimostrare cosa sarei stato in grado di fare al Tour. Ma quel giorno sentivo che qualcosa non andava e avvertivo problemi alla schiena. Dopo il traguardo ho chiesto ai meccanici di controllare ed è venuto fuori che la sella era fuori posizione e dovevo allungarmi troppo, non potendo spingere nella posizione giusta. È stato frustrante perché quella era forse la mia unica occasione per mettermi in mostra in vista del Tour”.

Escluso dalla Grande Boucle di cui ha scritto pagine di storia in un passato ormai sempre meno recente, il corridore Israel – Premier Tech ha accusato il colpo, ma ora è tornato ad allenarsi e si concentra sul finale di stagione, annunciando le sue prossime corse: “Sentivo di poter dare molto ed è stata una grande delusione, ma la squadra ha scelto un approccio differente al Tour. A quel punto avevo bisogno di una pausa tanto mentale quanto fisica perché ho lavorato così tanto per quell’obiettivo e non raggiungerlo mi ha reso necessario fare un reset prima di riprendere. Sono ora tornato in bici e ad allenarmi. Tra qualche settimana farò il Giro di Repubblica Ceca, e per me sarà la prima volta nel paese, poi forse anche il Giro di Germania. Purtroppo invece la squadra non farà la Vuelta a España, quindi non farò alcun GT quest’anno. Spero comunque di riuscire a fare belle corse”.

Lo sguardo comunque va anche oltre, al 2024 in cui vuole riscattare la delusione di questa estate: “Ho già iniziato a pensare a come voglio fare le cose l’anno prossimo, provando a cambiare l’avvicinamento al Tour de France. La cosa più importante comunque è restare positivo e continuare a lavorare duramente, a testa bassa”.

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