Un anno fa… UAE Team Emirates, Allan Peiper lascia il team: “Non riuscirei a esercitare il mio lavoro come vorrei”

Allan Peiper lascia la UAE Team Emirates. Il direttore sportivo australiano aveva già salutato l’ammiraglia al termine della Parigi – Roubaix, con l’intenzione di occuparsi della squadra in qualità di consulente, ma l’esperto dirigente ha dovuto fare altre scelte, considerata la sua salute. Colpito da un cancro, il 61enne di Alexandra si concentrerà da ora maggiormente sulla sua vita privata, lasciando la squadra che ha contribuito a portare ai grandi successi ottenuti nelle ultime due stagioni, tanto da ottenere lo scorso anno il premio “Bici di Cristallo” come miglior diesse. Arrivato nel 2019 nel team emiratino, è stato infatti presente in alcuni dei più grandi trionfi del team, partendo dai due Tour de France conquistati con Tadej Pogacar.

“Il trattamento per combattere il cancro, al quale mi sono sottoposto negli ultimi sei anni, ha avuto un forte impatto su di me, sia sul piano fisico che mentale, a tal punto che sento che non riuscirei a esercitare il mio lavoro nella maniera piena che vorrei – commenta l’ex corridore, attivo negli anni 80 e 90 – I tre recenti anni vissuti nell’UAE Team Emirates hanno rappresentato per me un’esperienza bellissima. La squadra mi ha accolto pur sapendo che stavo convivendo con la malattia, offrendomi ogni tipo di opportunità, un immenso supporto e una comprensione per le quali sono completamente riconoscente

A salutare il tecnico australiano, esprimendo la sua gratitudine, è il team principal Mauro Gianetti: “Pur facendo un passo indietro, Allan rimarrà sempre un membro della nostra squadra. In questi tre anni abbiamo avuto modo tutti di imparare qualcosa da lui. La sua professionalità, il suo impegno e le sue conoscenze sono stati di un valore inestimabile per la squadra: siamo tutti grati e riconoscenti per quanto ha fatto per noi. Auguriamo ad Allan il meglio e lo supportiamo tutti in questa sua battaglia, sapendo che la affronterà con la consueta grinta e determinazione. Il posto per lui in squadra ci sarà sempre, la porta rimarrà aperta per accoglierlo non appena le sue condizioni di salute saranno migliorate”.

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