Tour de France 2025, Kévin Vauquelin: “Evenepoel non voleva che fossi lì davanti, credo avesse paura perché ha fatto tutta la salita a tirare e non per vincere la tappa”
Kévin Vauquelin nuovamente tra i migliori anche nella settima tappa del Tour de France 2025. Il portacolori della Arkéa-B&B Hotels ha finora vissuto una Grande Boucle da grande protagonista, tanto da ritrovarsi al terzo posto della classifica generale a 1’11” da Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG), e anche sul traguardo del Mûr-de-Bretagne ha concluso nel gruppetto di testa assieme ai big, chiudendo al settimo posto. Il 24enne transalpino non ha potuto però giocarsi un piazzamento migliore dopo aver compiuto uno sforzo importante per andare a chiudere in prima persona su Pogačar, Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike) e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) dopo l’accelerazione dello sloveno a 1700 metri dal traguardo e dopo che lo stesso Evenepoel si è messo in testa al terzetto per tenere alta l’andatura e impedire il rientro dei primi inseguitori.
“Ho notato che Remco non voleva che fossi lì davanti – ha dichiarato Vauquelin ai microfoni di Eurosport – Credo avesse paura, perché ha fatto tutta la salita a tirare. Non per la vittoria di tappa, ma per fare delle differenze in generale. Quindi non mi ha avvantaggiato, soprattutto quando Jhonatan Narváez è tornato davanti prima della fine. Non sono riuscito a rimettermi in posizione. E avevo fatto uno sforzo importante all’inizio. Nessun rimpianto. I più forti erano davanti”.
“Ero nel primo gruppo e credo che questo sia soddisfacente – ha aggiunto poi il 24enne ai nostri microfoni – Poi, se non fosse stato per Narváez, forse avrei potuto fare qualcosa di diverso, ma non è andata bene”. Il corridore dell’Arkéa si è comunque confermato tra i protagonisti: “Siamo alla settima tappa, ne mancano ancora 14. Questo Tour è una follia. Ho visto di nuovo cartelli con la mia faccia, e questo ti fa venire voglia di spingere ancora di più“.
Il transalpino è migliorato molto nell’ultimo anno per riuscire a rimanere con i big, ma ritiene di dover crescere ancora: “Non mi piace la parola extraterrestre, sono solo ragazzi che hanno capacità di base molto elevate e le sfruttano al 100%. Devo lavorare ancora più duramente, questo inizio di Tour deve servirmi per il futuro. La notorietà nel gruppo mi permette di posizionarmi un po’ più avanti, quindi mi permette di stare in testa con i migliori. L’anno scorso non avrei potuto essere lì, anche solo perché non sapevo come posizionarmi. In ogni caso, in un gruppo, è chiaro che il posizionamento è la cosa più importante. E quindi ora, dopo questo, devo solo lavorare e provare sempre a essere protagonista. È per questo che vediamo Jonas, Remco e anche Tadej migliorare ogni anno. Si impegnano al massimo“.
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