Jonas Vingegaard non ha perso le speranze al Tour de France 2025. Rinfrancato dalla prestazione verso Superbagnères, dove per la prima volta è stato in grado di attaccare in modo incisivo Tadej Pogacar, senza poi perdere concretamente terreno in alta montagna, il leader della Visma | Lease a Bike è pronto per essere protagonista nella terza settimana e cercare di ribaltare la situazione. Attualmente secondo a 4’13” dalla Maglia Gialla, il due volte vincitore della Grande Boucle sa che serve una impresa, ma con la terza settimana in arrivo e alcune grandi tappe di montagna, ci sarebbe ancora margine per recuperare.
“Penso ancora di poter vincere – ha spiegato in conferenza stampa stamani – Ovviamente, è piuttosto difficile. Attualmente, c’è un distacco importante, ma penso ancora di poterlo fare. Solitamente, miglioro nella terza settimana. Ovviamente non vi dirò la mia tattica, ma penso ancora di potercela fare”.
Ovviamente, la parola d’ordine è “attaccare”, non ci sono dubbi. “Dobbiamo provare qualcosa – aggiunge – Non posso dire come. Ma mi sento meglio. Sento che il livello sta migliorando. Peraltro, se smetti di crederci, di sicuro non succederà”. Consapevole che il distacco è ampio, il leader del team neerlandese è pronto a cercare di far saltare il banco per provare a vincere, anche a costo eventualmente di sacrificare una seconda posizione che chiaramente non cambia la sua carriera.
“Quattro minuti sono tanti, ma sento di poter fare la differenza – prosegue – Non penso che sia molto più forte di quanto non fosse al Delfinato, onestamente, sempre che lo sia. So che quelle giornate negative non sono il mio livello. Sono state prestazioni pessime e so di poter fare meglio. Per questo non ho perso fiducia. Devo pensare anche ai corridori dietro di me e abbiamo visto quanto Florian Lipowitz fosse forte al Delfinato, quindi non sono sorpreso di dove è ora. Ma sono anche pronto a sacrificare la seconda posizione per arrivare primo”.
Come farlo resta ovviamente un mistero al momento, ma la squadra non esiterà a sostenerlo nelle sue ambizioni. “Dobbiamo recuperare quattro minuti, non si recuperano di certo con uno scatto a 500 metri dall’arrivo – aggiunge il DS Grischa Niermann – Dobbiamo cogliere da qualche parte le debolezze di Tadej. Per adesso, non le abbiamo viste, ma continueremo a provarci. Ci sono ancora alcune tappe importanti da affrontare e ci proveremo. Il Tour non è finito finché non si arriva a Parigi”.