Tour de France 2023, Fabio Jakobsen contro gli organizzatori per l’arrivo di ieri: “Vogliamo vedere tutti arrivare al traguardo, no?”

Fabio Jakobsen contro il finale disegnato da ASO per la terza tappa del Tour de France 2023. Dopo aver commentato duramente le mosse della Alpecin – Deceuninck, in particolare di Jasper Philipsen che ha volontariamente scelto una traiettoria che chiudeva la porta a Wout Van Aert per involarsi verso il successo, il velocista della Soudal – QuickStep stamani è tornato a parlare di un ultimo chilometro sinuoso per le strade di Bayonne che chiaramente ha alzato la soglia di rischio.

“Si vede dal video che Jonas Rickaert arriva da destra e Kasper Asgreen rischia di cadere, poi Mathieu Van Der Poel va tutto a sinistra, quindi taglia la strada una prima volta, poi Jasper Philipsen deve andare da sinistra a destra per prendere la strada più corta, tagliando di nuovo la strada agli altri – commenta lo sprinter neerlandese, che porta per sempre i segni addosso e dentro di quella terribile volata dell’agosto 2020 – Così è stupido, non è un ben per la corsa. C’è lotta per la posizione, poi questi cambi di direzione… Vogliamo vedere tutti arrivare al traguardo, no? Ma così è molto pericoloso”

Il classe 1996, che poi ieri ha chiuso in quarta posizione, ma decisamente lontano dalla lotta per la vittoria di tappa, non se la prende tanto con gli uomini della Alpecin – Deceuninck, quanto piuttosto con chi questo tracciato lo ha stabilito, senza tenerne da conto la pericolosità: “Capisco perché l’hanno fatto perché così facendo hanno vinto e chissà, forse avremmo fatto uguale, ma non è bello per il ciclismo. Penso che chi disegna i percorsi e gli organizzatori ci devono pensare prima. Nel primo arrivo in volata come questo, con tanti corridori coinvolti, non ne esce una volata pulita…”

 

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