Tour de France 2022, David Gaudu: “Mai avuto grandi sensazioni in questo Tour, ma tengo duro di testa. La Top5 risultato importante”

Ancora una giornata di grande grinta per David Gaudu al Tour de France 2022. Il leader della Groupama – FDJ non sembra mai trovare la giornata giusta per far esplodere il suo talento in questa Grande Boucle, ma continua a tenere duro e sta lottando per un piazzamento nei primi cinque, che rappresenterebbe comunque un bel risultato di prestigio. Con il pieno supporto del team, in particolare di un Valentin Madouas che lo ha scortato fino alla salita finale, il classe 1996 si è gestito per regolare sul traguardo un gruppetto di inseguitori in cui figurava anche Nairo Quintana (Arkéa-Samsic), con il quale è in piena lotta per la quarta posizione, con i due separati solo da una manciata di secondi.

“Sin dall’inizio del Tour non ho delle grandissime sensazioni, ad eccezione del pavé e la Planche – ammette ai nostri microfoni dopo il traguardo – In generale faccio fatica a trovare le giuste sensazioni. Non so se è dovuto al riposo o cosa, ma anche oggi senza squadra non avrei potuto fare niente. Sinceramente, non so ancora perché le cose vadano così. A questo punto il podio mi sembra molto difficile, ma se dovessi comunque restare nei cinque sarebbe già un risultato importante”.

Per farcela comunque c’è ancora l’ultima grande tappa di montagna sui Pirenei: “Domani a Hautacam cercheremo di fare del nostro meglio, anche se penso che sarà una giornata simile ad oggi. Già sull’Hourquette non mi sentivo al meglio, anche se sono riuscito a salire con i migliori. Poi quando ho visto come hanno preso la penultima salita avevo capito che sarebbe stata un’altra tappa sparpagliati come sul Granon. Alla fine è andata un po’ così e non siamo riusciti a rientrare su Bardet e Thomas, ma penso che tutto sommato sia andata abbastanza bene”.

Spazio anche per qualche dissidio verso il traguardo, dove lo si è visto attaccare con decisione per andare a riprendere e staccare Nairo Quintana: “Sull’ultima salita non ha mai dato un cambio e ha provato ad attaccarmi nel finale. Dall’ammiraglia mi hanno detto di staccarlo e quando ho visto che era partito da lontano mi sono detto che lo dovevo saltare. Penso sia stato giusto così”.

A questo punto difficile pensare che la giornata di domani possa andare diversamente, anche considerando che nuovamente ci sarà la lotta fra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. Ma anche la lotta per le posizioni subito sotto il podio è ancora molto aperta e il quinto posto resta un risultato di prestigio per il classe 1996: “Teniamo duro. Ne resta ancora una, ma penso che tutti siamo ormai un po’ alla frutta. Ormai è una questione mentale. Quello che mi fa tenere duro personalmente è il grande supporto della squadra, ma anche pensare che dopo l’inizio di stagione difficile che ho avuto ora posso entrare nei cinque del Tour, che è un grande risultato. La squadra si è anche sempre sacrificata per me, come Stefan nella tappa del pavé, giorno per giorno si sono tutti sacrificati per me, quindi non voglio mollare”.

In particolare il ringraziamento è per Madouas, sempre al suo fianco nelle grandi salite di questa edizione e oggi fondamentale per sostenerlo anche moralmente: “Senza Valentin oggi non avrei potuto fare granché. È stato con me in salita, in discesa e in pianura. Non potevo proprio fallire dopo il suo lavoro. Sto resistendo soprattutto di testa perché stiamo andando sempre a tutta e sono esausto, ma so che non posso mollare per tutto il lavoro che fanno per me”.

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