Tour de France 2020, Peter Sagan: “Mi sono spostato per evitare le transenne… Non smetterò di lottare per la Maglia Verde”
Peter Sagan dà la sua versione riguardo lo sprint della undicesima tappa del Tour de France 2020. Il capitano della Bora – hansgrohe è stato retrocesso all’ultima posizione del gruppo per aver effettuato una manovra pericolosa nei confronti di Wout Van Aert (Jumbo-Visma), perdendo così il secondo posto ottenuto al traguardo e i relativi punti, oltre a quelli ottenuti anche al traguardo volante. Nel post-tappa era stato il belga, che subito dopo la linea aveva mostrato il dito allo slovacco in un rapido e inconcludente battibecco, a commentare l’accaduto, sottolineando la pericolosità della manovra del rivale. Tocca dunque ora al tre volte iridato su strada spiegare la sua versione.
“Sentivo di avere la velocità e nella volata ho provato ad andare sulla destra – racconta Sagan – Ho superato facilmente un corridore, ma poi lo spazio si è ristretto molto. Ho dovuto spostarmi per evitare le transenne e, di conseguenza, sono stato retrocesso”.
Secondo nella classifica della Maglia Verde, con 175 punti contro i 243 di Sam Bennett (Deceuninck-QuickStep), il recordmand i vittorie in questa speciale classifica tuttavia non si arrende. “Quanto successo mi è costato molti punti, ma non ho ancora abbandonato la lotta per la Maglia Verde”, commenta con determinazione, più di quanta espressa in questi giorni al riguardo, forse per la prima volta realmente consapevole di poter perdere quella che sembrava una sfida già vinta in partenza dopo le esperienze di questi anni.
“Peter era in buona posizione, ma era chiuso – commenta il direttore sportivo Enrico Poitschke – Nel finale ha visto che passando vicino alle transenne c’era la possibilità di vincere. Il contatto con Van Aert è stato più deciso di quanto avrebbe voluto, quindi è stato retrocesso. È ben lontano dall’essere perfetto, ma dobbiamo accettarlo”.
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