Vuelta a España 2024, Top/Flop del Giorno

La nostra consueta rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España 2024.

  • Wout Van Aert (Visma | Lease a Bike): Terzo successo di tappa per il belga in questa edizione della Vuelta, ma è una vittoria che vale più delle altre due visto come è arrivata. All’attacco sin dalle fasi iniziali, il 29enne centra la fuga buona dimostrando una condizione invidiabile e nel finale, forse non adattissimo a lui, si muove in anticipo assieme al solo Pacher, di cui poi ha agilmente la meglio allo sprint. Oltre a questo, rafforza la propria leadership nella classifica a punti, blindando di fatto la Maglia Verde.
  • Quentin Pacher (Groupama-FDJ): A 32 anni va a caccia del primo successo in carriera, ma purtroppo per lui si trova davanti un Van Aert in forma super. È l’unico degli altri attaccanti a riuscire a seguire il belga quando allunga a 30 chilometri dal traguardo, poi nel finale non ne ha di più rispetto alla Maglia Verde e prova a giocarsi le sue carte come può, concludendo comunque con un secondo posto di grande valore.
  • Decathlon Ag2r La Mondiale: La squadra francese si dimostra molto solida sia a inizio tappa, quando va a tamponare gli attacchi più pericolosi per la Maglia Rossa Ben O’Connor, sia nel corso della giornata, quando gestisce la situazione, sia nel finale, quando l’australiano può contare ancora su due compagni nel gruppo di poco più di 20 corridori che restano dopo il forcing della EF Education-EasyPost. Una buona notizia per il leader della corsa.
  • Marc Soler (UAE Team Emirates): Come Van Aert, è tra i più attivi nel cercare la fuga a inizio tappa e riesce anche a centrarla, ma poi si fa sfuggire il belga a 30 chilometri dall’arrivo commettendo, come da lui stesso ammesso, l’errore di andare a rifornirsi all’ammiraglia al momento del traguardo volante. Sull’ultima salita è sembrato anche averne meno del solito, non riuscendo a chiudere quel piccolo gap che si era formato con Van Aert e Pacher. Alla fine, sale comunque sul gradino più basso del podio di tappa, ma è più un’occasione mancata che un terzo posto guadagnato.
  • EF Education-EasyPost: Non si è capito se il forcing fatto sull’ultima salita fosse per provare a mettere in difficoltà qualche big o a preparare un attacco di Richard Carapaz, ma di sicuro non bastava il lavoro del solo, ottimo, Cepeda per riuscire nell’una o nell’altra eventualità. E infatti, alla fine, non si verifica nessuna delle due.
  • Michael Woods (Israel-Premier Tech) e Stefan Küng (Groupama-FDJ): Provano in più occasioni ad andare all’attacco a inizio tappa, ma sbagliano i tempi con i quali muoversi e restano quindi fuori dalla fuga. I rimpianti sono forse più per l’elvetico, che, a differenza del canadese, nel finale riesce a restare con i migliori e poi a piazzarsi.
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