Vuelta a España 2021, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España 2021.

TOP

Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix): Dopo i tanti piazzamenti al Tour, era atteso al varco al GT spagnolo. Al primo colpo lascia subito il segno, togliendosi anche di dosso quella ulteriore pressione che sarebbe derivata da un’ulteriore piazzamento. Il premio, oltre al successo stesso, è la maglia verde che indosserà a partire da domani e che potrebbe diventare ora un suo obiettivo.

Alex Aranburu (Astana-Premier Tech): Gli va dato il merito di averci provato. A 6″ da Roglic, sapeva che questa era la sua unica occasione per provare a prendersi la maglia rossa, visto che domani si arriva in salita. In occassione del traguardo volante fa tutto il possibile per prendersi i 3″ di abbuono che l’avrebbero avvicinato alla leadership, ma viene battuto da Jakobsen, riuscendo a prenderne comunque due. Nel finale prova a lanciarsi anche nello sprint per raccogliere con gli abbuoni i secondi che gli mancano, ma gli sprint di gruppo non sono completamente adatti a lui. Alla fine chiude quinto, comunque un buon risultato, che non gli permette di arrivare alla maglia rossa, ma gli impedisce di avere troppi rimpianti, perché ha trovato sulla strada corridori più forti di lui.

Fabio Jakobsen (Deceuninck-QuickStep): Il sorpasso di Philipsen nel finale l’ha privato di una giornata perfetta. Dopo la tappa ha dichiarato che forse non avrebbe dovuto fare la volata allo sprint intermedio, ma che si sentiva bene e quindi ci ha provato, peraltro riuscendo a conquistare quel traguardo. Nella volata finale invece si lancia al momento giusto, ma ha la sfortuna di scegliere il lato sbagliato della strada rispetto a Philipsen e di dover fare un po’ di strada in più per superare Matthews.

FLOP

Tom Pidcock (Ineos Grenadiers): Incomprensibile l’atteggiamento del giovane britannico. Dopo aver sprintato per il traguardo intermedio, si stacca ai -5 fermandosi quasi completamente, tanto che arriverà al traguardo 179esimo, alle spalle persino di alcuni corridori coinvolti nella caduta. Alla vigilia aveva detto di non essere motivato, al momento i fatti non sembrano smentirlo. Ovviamente la speranza è che nei prossimi giorni torni quel corridore capace di entusiasmare le folle che più volte abbiamo visto in stagione.

Clément Venturini (Ag2r Citroën): A un chilometro e mezzo dalla fine si era visto il trenino del suo team risalire posizione e sembrava che potesse lottare per un piazzamento. Nello sprint finale, però, il francese non si vede perché chiude addirittura in diciottesima posizione. Non gli si chiede di vincere, ma almeno di lottare per un piazzamento come spesso ha fatto in carriera.

Arnaud Démare (Groupama-FDJ): Avrebbe tante attenuanti, ma è lui stesso il primo a non cercarle a fine gara. Dopo un Tour da incubo, in cui quasi mai è riuscito a sprintare, il francese non riesce a sprintare nemmeno oggi dopo aver perso le ruote dei propri compagni nel finale. La caduta ai -4 potrebbe aver disunito lui e i suoi compagni (anche se lui ha rivelato di non sapere nemmeno che ci fosse stata una caduta), ma al termine della corsa a chi gli chiede se ci sia ancora qualche meccanismo da oliare risponde che ormai si conoscono e che bisogna solo andare a tutta. La speranza sua e dei suoi tifosi è che il quattordicesimo posto di oggi sia solo il punto più basso da cui ripartire, cercando un risultato importante già nel prossimo arrivo in volata.

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