Tirreno-Adriatico 2020, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Tirreno – Adriatico 2020.

TOP

Lucas Hamilton (Mitchelton-Scott): Prima vittoria in una corsa World Tour per il giovane corridore australiano. Arrivato alla corsa da scudiero di Simon Yates, è molto bravo, insieme a Jack Haig, a non mollare dopo l’attacco del suo capitano e scollinare in un gruppetto con pochi secondi di ritardo. Una volta raggiunto il gruppetto con il britannico, infatti, il classe ’96 approfitta della superiorità numerica del suo team e attacca in discesa, con il solo Masnada che riesce a tenergli al ruota. Anche nel finale, consapevole del fatto che l’italiano è interessato anche alla classifica generale, gli fa fare il lavoro maggiore nell’ultimo chilometro, partendo poi ai trecento metri, senza possibilità di essere ripreso. Al termine della tappa ha confermato che il capitano della squadra è Simon Yates, lui però intanto si è portato al quarto posto della generale e in testa alla classifica dei giovani e solo il tempo dirà fin dove sarà in grado di arrivare.

Fausto Masnada (Deceuninck – QuickStep): Si conferma l’italiano più in forma in corsa. Dopo la bella prestazione di ieri, oggi il bergamasco è riuscito addirittura a migliorarsi. Come ieri, ma mostrando una gamba comunque migliore, fa un po’ da elastico sulla salita finale, ma poi è perfetto nel rientrare anche con l’aiuto di un ritrovato James Knox. Quando Hamilton attacca è l’unico a farsi trovare pronto, creando così l’azione decisiva. Nel finale è bravo a non lasciarsi ingolosire dal successo di tappa e non smette mai di pedalare quando l’australiano non gli dà più i cambi, riuscendo così a guadagnare un piccolo tesoretto su tutti gli altri uomini di classifica, andandosi a piazzare momentaneamente sul podio della classifica generale.

Mike Woods (EF): Dimostra che il successo di ieri non è stato un caso isolato. Dopo essersi rotto il femore a marzo alla Parigi-Nizza, il canadese è riuscito già a tornare ai suoi livelli abituali, sfruttando anche il lungo lockdown. Oggi parte con la maglia azzurra di leader e di conseguenza con tutti gli occhi puntati su di lui.  Lui accetta le sue responsabilità e quando serve mette la squadra a tirare, riportandosi poi per primo su Simon Yates quando il britannico attacca. Alla fine non segue l’azione di Hamilton e Masnada, ma riesce comunque ad accrescere il suo vantaggio su tutti gli altri vincendo la volata dei battuti, che gli frutta 4 secondi di abbuono. Strappargli la maglia di dosso sarà molto difficile per tutti.

FLOP

Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo): Se ieri la sconfitta era solo un piccolo campanello d’allarme, due indizi cominciano a essere una prova. Oggi il siciliano resiste in testa al gruppo, mettendosi anche a fare il ritmo in discesa,  soltanto finché  la corsa non esplode. Sul momento dello scatto di Simon Yates lo si vede perdere posizione in maniera impietosa. Alla fine non riesce a resistere nemmeno nel gruppetto del compagno di squadra Gianluca Brambilla e nemmeno ancora più dietro con quello di Fuglsang, uscendo praticamente già di classifica generale visto il ritardo ormai superiore ai 2 minuti. Non è ovviamente ancora al top della forma, visto che punta al Giro d’Italia, ma al Giro d’Italia puntano anche tutti quelli che l’hanno staccato oggi. Se manca meno di un mese alla corsa rosa, il tempo per crescere c’è ancora, tuttavia non è nemmeno tantissimo.

 Jakob Fuglsang (Astana): Se una battuta d’arresto per Nibali era prevedibile (anche se non in questa misura) dopo le difficoltà di ieri, la vera sorpresa in negativo è il danese dell’Astana. Arrivato alla corsa quasi da grande favorito dopo le ottime prestazioni estive, su tutte il successo al Lombardia, dopo due giorni di salite forse non è più nemmeno il capitano della sua squadra. Il compagno di squadra Alexander Vlasov, infatti, ha chiuso nel gruppo dei migliori per il secondo giorno di fila e ora ha quasi un minuto di vantaggio su di lui. Le possibilità di rientrare in classifica per lo scandinavo (che si trova a 1’37” da Woods) ci sono ancora e proprio il lavoro di squadra con il russo potrebbe risultare un fattore fondamentale, ma se le gambe sono quelle di oggi lo vedremo presto al servizio del giovane compagno di squadra. Anche per lui bisogna invertire la tendenza in vista del Giro.

Alpecin-Fenix: Lavorano in testa al gruppo, ma a tuttora è difficile individuarne il motivo. Van der Poel già ieri non aveva mostrato una buona gamba, in una frazione sicuramente più adatta a lui rispetto a quella di oggi, e infatti appena scoppia la bagarre si stacca, mentre l’altro uomo simbolo della squadra Tim Merlier aveva ovviamente già perso contatto. Il migliore della compagine belga al traguardo è Louis Vervaeke, ventesimo, giunto a 53” dal vincitore nel gruppetto di Brambilla, ma immaginare che abbiano lavorato per lui risulta difficile e se anche fosse, spremersi così per un ventesimo posto non possiamo certo considerarla un’azione molto redditizia.

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