Pagelle Bruges – De Panne 2019: Groenewegen fa sempre più paura – Gaviria in crescita, interrogativi per Viviani – Coquard e Kittel deludono ancora

Dylan Groenwegen (Jumbo-Visma), 10: Ennesima dimostrazione della straordinaria crescita di un velocista puro che continua a sorprendere. Non solo ormai è assolutamente ai vertici della specialità, ma con il passare delle corse assume anche sempre una maggiore sicurezza nei suoi mezzi e nelle sue possibilità, correndo da leader. Una convizione e una condizione che gli permettono di conquistare la prima classica WorldTour della sua carriera (che difficilmente sarà l’ultima).

Fernando Gaviria (UAE Team Emirates), 9: Il colombiano va a scuola di classiche e lo fa con lo spirito giusto. Ha voglia di mettersi alla prova già nelle fasi iniziali della corsa, provando un attacco che non porterà alcun frutto, ma che comunque dimostra la sua grinta e determinazione. Certo, forse gli toglie anche qualche energia per il finale, ma visto così il secondo posto assume invece ancor più valore.

Elia Viviani (Deceuninck-QuickStep), 7: Un terzo posto non è certo da buttare, ma chiaramente per lui ormai queste son sconfitte. Ancor di più e la volata sei tu a lanciarla e ben due corridori ti sovrastano. Dopo una Milano – Sanremo non brillante, un’altra prestazione non proprio entusiasmante che, a pochi giorni dalla Gand-Wevelgem, uno dei suoi obiettivi dichiarati di inizio stagione, potrebbe far pensare in un po’ di stanchezza.

Nacer Bouhanni (Cofidis), 7: Dopo i problemi delle scorse settimane questa quarta posizione, dietro a quello che attualmente è il gotha della specialità, è un buon risultato, non solo per il morale.

Justin Jules (Wallonie-Bruxelles), 7: Il francese è un corridore solido, che nelle prove impegnative riesce a tenere una bella punta di velocità. Lo conferma ancora una volta issandosi in mezzo a grandi campioni con un bel quinto posto che per la sua squadra vale molto di più.

Kristoffer Halvorsen (Team Sky), 6,5: I suoi compagni fanno un grande lavoro, al quale il sesto posto non fa pienamente giustizia. D’altro canto il norvegese è ancora corridore acerbo e ha bisogno di esperienza e sconfitte per crescere. Tutto sommato, il piazzamento non è poi così male. In suo favore gran lavoro di Gianni Moscon e Filippo Ganna (7 per entrambi).

Luka Mezgec (Mitchelton-Scott), 6,5: In assenza di Matteo Trentin, lo sloveno ha una occasione per correre in prima persona e ci prova, gettandosi nella mischia. Senza grandi pretese, chiude comunque ottavo, confermando una bella punta di velocità, pur avendo perso nel tempo lo spunto vincente.

Giacomo Nizzolo (Dimension Data), 6: Queste corse sulla carta può vincerle, anche se probabilmente ha bisogno di un tracciato più duro per far valere la sua velocità contro corridori più potenti ed esplosivi di lui. Vederlo comunque nella mischia, dopo un lungo periodo difficile, è comunque sempre un buon segno.

Andrea Pasqualon (Wanty – Gobert), 6: Quando c’è da fare a spallate e lottare l’ex Bardiani-CSF non si tira indietro. Con le sue caratteristiche necessiterebbe di un percorso più duro, ma ci prova comunque e alla fine chiude 13°, piazzamento dignitoso che ne conferma la grinta e la voglia.

Jakub Mareczko (CCC Team), 5: Il corridore italo-polacco sta facendo esperienza, pagando anche le fatiche per essere dovuto rientrare dopo una foratura. Ma dopo il grande lavoro della sua squadra per tenerlo davanti, qualcosa in più del 24° posto era lecito aspettarselo.

Max Walscheid (Team Sunweb), 5: Il tedesco è uno dei velocisti della nuova generazione più attesi, ma anche oggi non trova modo per esprimersi, restando lontano dai primi per un piazzamento oltre la ventesima posizione che di certo non era quello per cui era venuto. Discreto anche oggi il giovane compagno Cees Bol (7), che chiude a ridosso della top ten.

Marcel Kittel (Katusha-Alpecin), 4,5: Ancora una volata storta per il tedesco che nel finale smebra pronto, per poi retrocedere man mano che il traguardo si avvicina, affaticatao dalla necessaria bagarre per la posizione. Anche l’intesa con la squadra non sembra ancora perfetta, per un dibattito che sembra continuare anche quest’anno.

Bryan Coquard (Vital Concept-B&B Hotels), 4,5: Il francese resta al momento una eterna promessa. Il pavé non è certo la sua specialità, ma in una corsa come questa resistere era possibile, seguendo anche gli ottimi maestri che ha in squadra. Resta invece dietro nei momenti caldi e finisce per restare tagliato fuori dai giochi.

Pascal Ackermann (Bora-hansgrohe), sv: Era una delle sue grandi occasioni, ma una caduta nel momento sbagliato lo taglia fuori dai giochi.

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