Nasce SpazioBici: perché il ciclismo non è solo sport, ma anche stile di vita

SpazioBici è il nuovo progetto editoriale dedicato al mondo della bicicletta, che nasce dalla decennale esperienza della redazione di SpazioCiclismo. Un portale che vuole fare tesoro dei punti di forza del nostro background e della nostra avventura iniziata nei primi giorni del 2010, mutandone tuttavia le peculiarità e il focus. Il racconto del nostro amato sport, dell’aspetto agonistico e dei suoi protagonisti lasciano così il posto ad argomenti che speriamo possano diventare sempre più di uso comune tra i cittadini. Ci concentreremo infatti sulla bicicletta in tutte le sue declinazioni: dalla sua utilità sociale, ai benefici che restituisce al corpo quando si pratica attività motoria e quelli che porta alla natura. La bicicletta come stile di vita e come valore.

SpazioBici vede la luce dopo, dopo un primo periodo di sperimentazione durante la sua gestazione in queste pagine, in un momento storico in cui le due ruote senza motore assumono un ruolo cruciale per la salvaguardia della salute. Mobilità sostenibile e tutela dell’ambiente saranno temi centrali dell’agenda politica dei prossimi anni e, parallelamente, rappresenteranno il volano dell’informazione che vogliamo offrire. Una offerta che si prefigge l’obiettivo di essere coerente, onesta e puntuale, transitando quotidianamente attraverso le tre categorie che compongono questa nostra rivista online: notizie, approfondimenti e guide.

SpazioBici non è altro che l’unione di due vocaboli intrinsecamente destinati a stare assieme: non esiste una bici senza uno spazio aperto ad accoglierla e, nella nostra idea di un mondo a misura di manubrio, non esiste spazio che non possa essere riempito da una bici. Il nostro, invece, vuole essere uno spazio aperto alle idee, al confronto e ai cambiamenti di un pianeta che cerca nella necessaria svolta verso la mobilità dolce la propria ancora di salvataggio. La scelta del verde come colore dominante del nostro tema ne è naturale conseguenza.

SpazioBici farà del mondo della Bike Economy il vero caposaldo della sua informazione. (Ri)scoprire e godere del ritmo lento, coglierne le opportunità, imparare a beneficiare del tempo come risorsa per portarvi dentro alle notizie: sarà questa la sfida giornaliera (vissuta anche con leggerezza) di questa nostra nuova avventura editoriale. Un percorso che vorremmo percorrere assieme a voi, accompagnandoci a vicenda e condividendo valori e stile di vita.

Per “pedalare” con noi , seguiteci sui canali social dedicati:

La bicicletta è il perfetto traduttore per accordare l’energia metabolica dell’uomo all’impedenza della locomozione. Munito di questo strumento, l’uomo supera in efficienza qualunque macchina – Ivan Illich

3 Commenti

  1. Il nuovo Progetto Editoriale parte proprio bene grazie alla parola “SPAZIO”.Il ciclismo è ricco di temi da trattare ma senza la SICUREZZA di chi pedala tutto si disperde nella paura.Di seguito, il mio impegno decennale per riconoscere sempre al ciclista lo spazio su tutte le strade in qualita’ di utente.Per chi desidera le foto della corsia specifica me le chieda tramite la mail :gdp171144@gmail.com
    PS:per mia volonta’ non aderisco ad alcun social network.Potro’ commentare attraverso la sola mail?
    Di seguito l’ultimo lavoro:

    Preg.ti
    MAURO Antonelli-Responsabile Segreteria Tecnica-Ministero Infrastrutture e Trasporti
    ALESSANDRO MORELLI-Presidente della IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati
    EUGENIO PATANE’-Presidente della VI Commissione Mobilita’ della Regione Lazio
    GIAMPIERO ORSINI-Direttore Viabilita’ Dipartimento VII della Citta’ Metropolitana di Roma
    PIETRO CALABRESE-Assessore della Citta’ in Movimento-Comune di Roma
    CAROLINA CIRILLO-Responsabile Dipartimento Mobilita’-Comune di Roma
    FABIO PACCIANI-Responsabile Infrastrutture e Manutenzione-Comune di Roma
    VIRGINIA RAGGI-Sindaca di Roma e della Citta’ Metropolitana della Capitale
    LETTERA APERTA

    LA CORSIA CICLABILE SU TUTTE LE STRADE
    LO SPAZIO DOVUTO A CHI PEDALA

    Onorevoli Deputati,Signori Dirigenti nel settore della Mobilita’
    Chi Vi scrive è Gianfranco Di Pretoro,Presidente dell’Associazione G.D.P.,70 anni in bicicletta,giornalista appassionato di ciclismo.Nel 2019 ho pedalato per 8.000 km,70% in citta’ e 30% fuori.Tante strade con la paura dei motorizzati schizofrenici, favoriti,sicuramente, da una cultura che considera marginale la presenza dei ciclisti.La legge ci inserisce fra le utenze deboli ma ci spettano poche piste ciclabili ,tutte conquistate dopo estenuanti riunioni e lotte intestine con alcuni cittadini.Sono rarissime,poi, le ciclovie separate nelle aree metropolitane delle grandi citta’.Nell’ultimo decennio,i Comuni,hanno sempre piu’ inserito la bicicletta quale mezzo di eccellenza nella mobilita’ sostenibile,trascurando,pero’, i ciclisti che si spingono verso le borgate ai suoi margini, in direzione dei paesi vicini per le loro attrazioni paesaggistiche,in sintesi,tantissimi appassionati cicloturisti e ciclosportivi, abbandonati al loro destino nelle strade piu’ pericolose d’Italia.
    Questa affermazione non è campata in aria,lo dicono i dati Istat 2018 che sottolineano l’impennata degli incidenti stradali nelle strade extra urbane: n.36.271 incidenti + 3,4% , mentre diminuiscono nelle strade urbane (-2,9% ) e nelle autostrade(- 0,2%).
    La trascuratezza degli amministratori comunali su quest’argomento,l’opposizione di alcune associazioni cicloambientaliste, sono incomprensibili nei riguardi di persone che si muovono senza disturbare,senza avvelenare l’aria,veri e propri benemeriti della societa’,alla ricerca solo di sensazioni di liberta’.
    Lo sanno benissimo gli Olandesi,i Tedeschi,gli Svizzeri,i Danesi che non fanno mai mancare la corsia ciclabile sulla carreggiata anche se la strada è stretta 7 metri.
    Costa poco,è facile da realizzare,non da’ fastidio a nessuno,migliora la sicurezza ed il rispetto del ciclista.E’ giunto il momento di dare seguito a queste corsie anche in Italia in attesa delle ciclovie separate che comunque saranno sempre scarse !
    COSA INTENDO PER CORSIA CICLABILE “DI RISPETTO” ?
    Il sottoscritto l’ha sempre chiamata “Corsia di rispetto”per l’alto senso civico che ne deriva verso i ciclisti da parte degli altri utenti della strada.
    La corsia ciclabile(Foto 1) è una bike lane di circa 1 mt. collocabile su tutte le strade ,fuori e nei centri abitati, quando non è possibile costruire la classica Ciclovia separata dalla viabilita’ ordinaria.Ultimamente,in Olanda,per ridestare gli automobilisti distratti,tale corsia e’ delimitata esternamente dalla banda rumorosa con catarifrangente per la notte(Foto 2-3).In altre nazioni è evidenziata semplicemente da due linee sull’asfalto(Foto 4-5-6-7)
    PERCHE’ CONVIENE ?
    -Finalmente,al ciclista,gli viene riconosciuto il suo spazio su TUTTE le strade anche se strette 7 mt.La visibilita’ immediata di tale infrastruttura migliora la sicurezza di chi pedala,giorno e notte che sia(Foto 8).
    -Non limita la circolazione dei motorizzati perche’,tale corsia,in assenza del ciclista,puo’ essere invasa (Foto 9).
    -Grazie alla sua semplicita’ è molto economico impiantarla.Lo stesso vale per la sua manutenzione.
    -Il ciclista, toccato nell’interno della ciclovia, è risarcito sicuramente (In Olanda,tale argomento è ben descritto nell’Art.185 del loro Codice della strada).
    -Consente di realizzare una fitta ed utile rete ciclabile.
    COSA NECESSITA ?
    -l’inserimento di tale “Bike Lane”con le predette regole nel Codice della Strada o se possibile,nei regolamenti viari regionali e comunali.
    -Il livellamento di eventuali buche e tombini al manto stradale.
    -Il divieto assoluto di parcheggiare nell’interno della Corsia.
    -Come ogni corsia preferenziale necessita della Segnaletica verticale indicata allo scopo.
    DOVE COLLOCARE LA CORSIA DI RISPETTO ?
    Lungo le direttrici in uscita dalla citta’ verso le mete piu’ pedalate dai cicloturisti e ciclosportivi.E’ sufficiente,prima di decidere le varie direzioni,sentire le associazioni locali di ciclismo.
    Tale corsia,con il medesimo regolamento(riservata a pedoni e ciclisti,realizzata dove non si possono costruire marciapiedi e piste ciclabili.I motorizzati possono invaderla solo in assenza degli aventi diritto)puo’ essere collocata in certe strade cittadine come ad esempio Via Vigna Girelli a Roma(municipio XI-Foto 10).
    Ho sempre sostenuto che la convivenza tra ciclisti e motorizzati è impossibile per la diversa natura dei mezzi e velocita’ .La sicurezza del pedalatore la si ottiene SEPARANDOLO dalla viabilita’ ordinaria.
    La “Corsia di Rispetto” è il punto di partenza,un valido compromesso verso la sicurezza ciclistica!
    AZIONI UTILI A MIGLIORARE LA SICUREZZA DEL CICLISTA SULLA STRADA
    Premessa :i dati ISTAT evidenziano che il 40,8 % degli Incidenti 2018(n.90.313) sono stati causati da TRE infrazioni:distrazione alla guida,mancato rispetto della precedenza e velocita’ elevata.
    CONTRASTO ALLA VELOCITA’ ED ALLA DISTRAZIONE
    E’ ora di finirla con i controlli ridicoli della velocita’.I vigili segnalano la loro postazione,i motorizzati passano come lumache per poi scatenarsi subito dopo.Esistono strumenti moderni come l’Autovelox Trucam che misura a distanza la velocita’,l’uso del cellulare(ora è prevista la sospensione della patente) e le cinture slacciate.
    MEGLIO PREVENIRE CHE SUBIRE E PUNIRE
    Quasi sempre si scopre la guida alterata da sostanze vietate solo dopo l’incidente.A noi ciclisti,utenti deboli senza AirBag ,interessa assolutamente prevenire gli infortuni.
    -Ci viene in aiuto l’elettronica in auto come iBooster della Bosch che frena automaticamente il mezzo vicino al ciclista o i sensori radar a medio raggio(MRR) sulle portiere per segnalare in tempo l’arrivo del pedalatore.
    -C’è il sensore che non fa’ partire l’auto quando percepisce il tasso alcolemico alto.Lo Smart Key della Honda gia’ funziona.Altro sistema,avvisa il guidatore stanco. Peccato che non esista uno strumento simile per fermare gli esuberanti piloti cocainomani.
    Questi strumenti andrebbero resi obbligatori al piu’ presto!
    SCORAGGIARE IL PARCHEGGIO IN DOPPIA FILA
    In citta’,a causa della sosta selvaggia,i ciclisti,si espongono continuamente al passaggio delle auto piu’ veloci.I vigili dovrebbero scatenarsi con lo “Street Control” .
    PUBBLICITA’ PROGRESSO .Di seguito alcuni argomenti da diffondere:
    -Prestare attenzione all’apertura improvvisa delle portiere auto.
    -Superare i ciclisti a distanza rassicurante.Preferisco questo tipo di informazione piuttosto che spendere i soldi per riempire le strade di questa segnaletica ,impossibile da rispettare in certe strade strette(vedi Via della Magliana a Roma) e difficilmente sanzionabile quando si impatta.
    -Ciclisti,siate visibili sempre,di giorno e di notte!
    -Usate il Casco sempre!So’ benissimo che tanti ciclisti urbani si oppongono alla sua obbligatorieta’. Per esperienza personale,lo consiglio vivamente.Il casco serve di piu’ quando si va’ piano,particolarmente in citta’.Ricordo appena quell’auto uscita improvvisa dal passo carrabile,poi l’ospedale e quel casco ammaccato a cui devo la vita!
    RINNOVO DELLE PATENTI AGLI ANZIANI
    Sempre secondo i dati ISTAT 2018 una categoria che ha subito o causato incidenti è la fascia di eta’ dai 70 ai 74 anni per gli uomini e dai 70 agli 84 anni per le donne.Non poteva essere altrimenti visto come si effettua il rinnovo della patente di guida.Chi deve rinnovarla riempie un modulo in cui autocertifica il suo stato di salute.Poi la visita oculistica risibile.Una barzelletta.E’ ora che si coinvolga almeno il medico di famiglia.
    PERICOLI IMMINENTI NELLE PISTE CICLABILI
    Non basta la loro scarsa manutenzione,le infide buche,lo zig zag dei running e dei cani ,ora sono autorizzati a circolare anche le bici elettriche,i monopattini,skate ed hoverboard anch’essi a batteria.In poche parole tanta confusione che ti porta a tornare in mezzo al traffico veicolare.
    CICLODROMI NELLE GRANDI CITTA’
    I giovani adolescenti sono i veri assenti del ciclismo.Sotto i dieci anni li sottoponiamo all’educazione stradale nelle scuole per poi lasciare le loro bici in cantina.I ragazzi,hanno bisogno di incontrarsi con i compagni e scatenare la loro energia.Purtroppo,gli impianti nelle grandi citta’,riguardono altri sport e non il ciclismo,attivita’ formativa,utile per acquisire l’abilita’ di guidare un mezzo anche per il futuro.Sono certo che i ciclodromi nelle borgate attrarranno tanti giovani e porteranno finalmente un po’ di serenita’ nelle famiglie.

    Roma,6 2 2020 Gianfranco Di Pretoro
    Presidente G.D.P. a.s.d.
    Via Vigna Girelli n.25 00148
    Tel.Cell. 3280608637- Allegate n. 10 Foto esplicative

    1. Ciao Gianfranco, ovviamente è possibile commentare anche sul nuovo sito con la sola mail. I social sono una aggiunta per seguirci, ma non è indispensabile averli per poter interagire con noi

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