Vuelta a España 2025, le proteste fermano la corsa: nessun vincitore, ma Jonas Vingegaard e Tom Pidcock guadagnano sugli altri uomini di classifica

Nessun vincitore e tappa neutralizzata: è l’esito dell’undicesima frazione della Vuelta a España 2025. Per colpa delle proteste al traguardo di Bilbao da parte dei manifestanti pro-Palestina, la corsa è stata infatti fermata a tre chilometri dalla conclusione, dove sono stati presi i tempi per la classifica generale ma non è stato assegnato il successo di giornata. Ad arrivarci per primi sono stati Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike) e Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), che avevano fatto la differenza sull’ultima salita di giornata, l’Alto de Pike, e che sono riusciti a guadagnare alcuni secondi sugli altri uomini di classifica, con il danese che resta ovviamente in Maglia Rossa.
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Il video dell’arrivo
Il racconto della corsa
Già durante il tratto di trasferimento i corridori sono costretti a fermarsi per la presenza di alcuni dimostranti in strada, ma dopo pochi minuti ripartono e la tappa prende poi il via ufficialmente una volta raggiunto il chilometro 0. Subito dopo la partenza la strada inizia a salire verso il primo GPM di giornata, l’Alto de Laukiz, e a provarci per primi sono Kelland O’Brien ed Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla). Si muove anche Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG), ma l’attacco meglio riuscito è quello di Mads Pedersen (Lidl-Trek), sulla cui ruota si porta Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA). È lo spagnolo a passare per primo in vetta, con il gruppo che non sembra però lasciare spazio al tentativo.
Nell’avvicinamento al GPM successivo, dal gruppo ripartono gli scatti, con Gal Glivar (Alpecin-Deceuninck) e Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale) che si avvicinano a otto secondi dalla coppia di testa, seguiti da Michel Heßmann (Movistar) e Chris Harper (Team Jayco AlUla), alle spalle dei quali si muovono poi anche Marc Soler (UAE Team Emirates XRG), Jardi Christiaan Van Der Lee (EF Education – EasyPost) e Jesús Herrada (Cofidis). Ai piedi della salita dell’Alto de Sollube Pedersen resta da solo, mentre Labrosse si è isolato alle sue spalle, ma il gruppo tuttavia è vicinissimo e grazie al lavoro della Visma | Lease a Bike va a riprendere tutti ad eccezione di Pedersen, che resta in testa con venti secondi di margine.
A quel punto Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) e Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) provano a portare via un nuovo gruppetto di attaccanti, andando così a riprendere anche Pedersen, ma la formazione della Maglia Rossa non è d’accordo e chiude su tutti. A ripartire è così di nuovo il danese, al cui inseguimento si muove nuovamente Soler, stavolta seguito da Orluis Aular (Movistar). I tre si compattano poco prima del GPM, iniziando la discesa con 15 secondi di margine sul plotone, sempre controllato dalla Visma. Altri provano a muoversi ma, anche per la presenza di Ben Tulett (Visma | Lease a Bike), l’azione promossa da uno scatto di Sergio Samitier (Cofidis) ha vita piuttosto breve.
Il trio al comando prosegue intanto con un buon accordo, riuscendo a guadagnare fino a 1’25” nel corso del terzo GPM, ma sin dalle prime rampe di discesa la squadra neerlandese si riavvicina, presentandosi così con poco più di trenta secondi di ritardo ai piedi della salita successiva, che inizia a poco meno di 80 chilometri dalla conclusione. Qui Soler allunga in solitaria e riesce a riguadagnare qualcosa, transitando in cima con 1’20” di vantaggio sul gruppo, che una volta ripresi Pedersen e Aular vede partire al contrattacco Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step), Victor Campenaerts (Visma | Lease a Bike) e nuovamente Buitrago e Nicolau. Sia questo quartetto che il plotone si riavvicinano al battistrada, che appena entrati negli ultimi 60 chilometri viene raggiunto dal solo Vervaeke.
Con il gruppo molto vicino, infatti, gli altri si erano rialzati, ma anche l’avventura della coppia al comando dura poco e Soler e Verveke vengono riassorbiti prima dell’inizio della prima ascesa dell’Alto del Vivero. Qui è Mikel Landa (Soudal Quick-Step) ad allungare, al cui inseguimento si lancia Buitrago, mentre in seguito fuoriescono anche Louis Rouland (Arkéa-B&B Hotels), Kamiel Bonneu (Intermarché-Wanty), Guillermo Martinez (Team Picnic PostNL) e nuovamente Dunbar, oltre a Campenaerts, la cui presenza è solo in funzione di disturbo. Alle loro spalle si muove ancora una volta anche Pedersen e, mentre davanti si forma la coppia Landa-Buitrago, gli inseguitori scollinano con una quarantina di secondi di ritardo e appena 15″ di vantaggio sul plotone.
La situazione resta immutata al primo passaggio sul traguardo di Bilbao, valido come sprint intermedio, dove Pedersen passa per terzo e riesce quindi a guadagnare 15 punti per la classifica Maglia Verde. Poco dopo, il danese e gli altri inseguitori vengono riassorbiti dal gruppo, mentre Buitrago resta da solo al comando quando Landa, a causa di dolori alla schiena, non riesce più a pedalare e si stacca. Il colombiano inizia così in solitaria la seconda ascesa dell’Alto del Vivero con 40″ di margine sul gruppo, dove è la Red Bull-Bora-hansgrohe a prendere in mano le operazioni con Finn Fisher-Black. Ad attaccare per primo, dopo che i corridori sono costretti a schivare alcuni manifestanti in mezzo alla strada, è però João Almeida (UAE Team Emirates XRG).
La Maglia Rossa Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike), supportato anche da un Tulett in gran giornata, va a chiudere e lo stesso accade sul secondo scatto del portoghese, che mette fine all’azione di Buitrago. Con il rallentamento rientrano anche Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike), Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Jai Hindley e Giulio Pellizzari (Red Bull-Bora-hansgrohe), Egan Bernal (Ineos Grenadiers), Torstein Træen (Bahrain Victorious), Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team) e Matthew Riccitello (Israel – Premier Tech) e questo drappello, comprendente anche Tulett e Buitrago, scollina con una ventina di secondi di vantaggio su un altro gruppetto, che tuttavia rientra al termine della discesa successiva anche perché davanti hanno nel frattempo rallentato.
Il rallentamento è dovuto alla comunicazione da parte della giuria che la tappa non avrà un vincitore e che i tempi saranno presi a tre chilometri dal traguardo. In gioco ci sono quindi ancora i distacchi in classifica generale e sull’ultima salita di giornata, il duro Alto de Pike, si scatena quindi Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), che con due scatti sulle pendenze più impegnative si toglie di ruota tutti quanti, compreso Vingegaard. Il danese riesce però a mantenersi vicino e, quando la strada spiana, riesce a tornar sotto, con i due che a quel punto si lanciano in discesa e provano a guadagnare il più possibile sui primi inseguitori, un quartetto composto da Almeida, Hindley, Gall e Jorgenson, che arriveranno poi ai tre chilometri dall’arrivo con una decina di secondi di ritardo da Pidcock e Vingegaard e con una quindicina di margine su un secondo quartetto, formato da Ciccone, Pellizzari, Bernal e Riccitello.
Risultato e Classifiche Tappa 11 Vuelta a España 2025
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