Vuelta a España 2024, Urko Berrade trionfa da solo e firma la meravigliosa tripletta della Kern Pharma – Ben O’Connor rimane in Rosso

Urko Berrade vince la 18esima tappa della Vuelta a España 2024. Il corridore dell’Equipo Kern Pharma ha avuto ragione dei compagni di fuga con cui si è presentato nel finale della Vitoria-Gasteiz-Maestu-Parque Natural de Izki, frazione di 179,5 chilometri. Il 26enne, al primo successo della carriera, è riuscito ad anticipare tutti sull’ultimo strappo di giornata, con Mauro Schmid (Team Jayco AlUla) che si deve così accontentare del secondo posto vincendo la volata dei battuti. Inizialmente terzo, Pau Miquel (Equipo Kern Pharma) è stato in seguito retrocesso per sprint irregolare, con il podio di giornata che viene così completato da Max Poole (Team dsm-firmenich PostNL).

Gli uomini di classifica si sono dati battaglia lungo l’ultimo GPM di giornata, ma al traguardo non si sono verificati scossoni per quel che riguarda le primissime posizioni, con Ben O’Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale) che rimane al comando della classifica generale. Affonda invece Mikel Landa (T-Rex- QuickStep), che cede più di 3′ dai rivali e perde numerose posizioni in graduatoria.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Da subito il ritmo è altissimo con numerosi scatti che provocano reazioni immediate. Il gruppo si spezza così più volte, mandando anche in difficoltà anche alcuni uomini di classifica, tra cui la Maglia Rossa Ben O’Connor, che si fa trovare nelle retrovie nel momento sbagliato. Dopo una serie di accelerazioni continue, la fuga di giornata inizia a formarsi attorno al chilometro 40, con una serie di gruppi che si compattano al comando, mentre alle loro spalle la situazione si placa inizialmente, consentendo un ricompattamento generale.

A formare il maxi tentativo sono dunque Steven Kruijswijk (Team Visma | Lease A Bike), Attila Valter (Team Visma | Lease A Bike), Filippo Baroncini (UAE Team Emirates), Brandon McNulty (UAE Team Emirates), Marc Soler (UAE Team Emirates), Kim Heiduk (INEOS Grenadiers), Jhonatan Narváez (INEOS Grenadiers), Mattia Cattaneo (T-Rex Quick-Step), Casper Pedersen (T-Rex Quick-Step), Mauri Vansevenant (T-Rex Quick-Step), Tao Geoghegan Hart (Lidl-Trek), Mathias Vacek (Lidl-Trek), Roger Adria (Red Bull Bora Hansgrohe), Nico Denz (Red Bull Bora Hansgrohe), Aleksandr Vlasov (Red Bull Bora Hansgrohe), Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), Nadav Raisberg (Israel Premier Tech), Thomas De Gendt (Lotto Dstny), Arjen Livyns (Lotto Dstny), Jonas Gregaard (Lotto Dstny), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Owain Doull (EF Education EasyPost), James Shaw (EF Education EasyPost), Jorge Arcas (Movistar Team), Oier Lazkano (Movistar Team), Jasha Sütterlin (Bahrain Victorious), Mauro Schmid (Team Jayco – AlUla), Simon Guglielmi (Arkéa-B&B Hotels), Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels), Max Poole (Team dsm-firmenich PostNL), Pavel Bittner (Team dsm-firmenich PostNL), Chris Hamilton (Team dsm-firmenich PostNL), Tim Naberman (Team dsm-firmenich PostNL), Ion Izagirre (Cofidis), Jesus Herrada (Cofidis), Gianmarco Garofoli (Astana Qazaqstan Team), Ide Schelling (Astana Qazaqstan Team), Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team), Nicolas Vinokurov (Astana Qazaqstan Team), Urko Berrade (Equipo Kern Pharma), Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma), Unai Iribar (Equipo Kern Pharma) e Pau Miquel (Equipo Kern Pharma).

Rimasta incredibilmente fuori da questa azione, la Euskaltel Euskadi si mette rapidamente a tirare e il distacco che era arrivato a tre minuti inizia a calare. Entrando nei cento chilometri finali il gap è così ridotto a 1’30” e dal gruppo escono Xabier Berasategi (Euskaltel – Euskadi), Mikel Bizkarra (Euskaltel – Euskadi) e Gotzon Martin (Euskaltel – Euskadi), con il primo che fa solo da lanciatore. Sui due corridori rimasti rientrano in tempi diversi Quentin Pacher (Groupama-FDJ) e Carlos Canal (Movistar), mentre alle loro spalle altri uomini ancora provano ad approfittare del momento.

Nel corso della salita successiva, primo GPM di giornata, Victor Lafay (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Giovanni Aleotti (Red Bull Bora Hansgrohe), George Bennett (Israel Premier Tech) ed Eduardo Sepulveda (Lotto Dstny) riescono così, anche loro in fasi diverse, a rientrare sugli inseguitori, ma l’italiano fatica e non tarda a staccarsi, venendo poi ripreso dal gruppo assieme a Xabier Berasategi (Euskaltel – Euskadi). Nel frattempo davanti sono iniziati nuovi scatti, con Mathias Vacek (Lidl-Trek), Stefan Küng (Groupama-FDJ) e Mauro Schmid (Jayco – AlUla), che allungano, inseguiti da Jhonatan Narváez (INEOS Grenadiers) e Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team). I due tuttavia non riescono a rientrare e in testa restano in tre, che a 75 chilometri dalla conclusione si trovano con un vantaggio di 50 secondi sugli ex compagni di avventura e 2’40” sugli uomini usciti in contropiede dal gruppo, respinti dall’azione dei battistrada.

Gli inseguitori riescono ad avvicinarsi e all’inizio del Puerto Herrera attaccano Si sono mossi Kruijswijk, Cattaneo e Vlasov, la cui accelerazione produce il ricongiungimento con i 3 al comando e un’ulteriore scrematura della situazione. Lungo le rampe del Gpm si forma un gruppetto formato da Marc Soler (UAE Team Emirates), Mattia Cattaneo (T-Rex Quick-Step), Mathias Vacek (Lidl-Trek), Aleksandr Vlasov (Red Bull Bora Hansgrohe), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Mauro Schmid (Jayco – AlUla), Max Poole (dsm-firmenich PostNL), Ion Izagirre (Cofidis), Urko Berrade e Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma), con Steven Kruijswijk (Visma | Lease A Bike), Oier Lazkano (Movistar Team) e Pau Miquel (Equipo Kern Pharma) che riescono, dopo qualche momento di difficoltà, a chiudere il buco nei confronti dei compagni di avventura. Gli altri desistono e lungo la successiva discesa si consolida il gruppetto che andrà quindi a disputarsi la vittoria di tappa.

Lungo le stesse rampe, ma qualche minuto più tardi, è la EF Education-EasyPost a incendiare la corsa: Jefferson Cepeda fa il ritmo e lancia Richard Carapaz, che attacca con decisione. All’ecuadoriano rispondono inizialmente Ben O’Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale), Primož Roglič, Florian Lipowitz (Red Bull Bora Hansgrohe), David Gaudu (Groupama-FDJ) e Enric Mas (Movistar), ai quali poco dopo si accodano Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Pavel Sivakov (UAE Team Emirates) e Edward Dunbar (Jayco – AlUla). Ad accusare difficoltà sono invece Sepp Kuss (Visma|Lease a Bike) e Mikel Landa (T Rex-QuickStep), che non riescono a reagire e che progressivamente perdono molto terreno. Lipowitz dà un ulteriore strappo prima di un allungo di Carapaz, in prossimità del Gpm: in questo frangente paga anche O’Connor, che lungo le prime centinaia di metri della discesa trova però il supporto di due compagni di squadra e riesce a chiudere il buco senza troppa ansia.

Niente da fare invece per Landa, che rimane con Guillaume Martin (Cofidis), Cristian Rodriguez (Arkéa-B&B Hotels), Adam Yates (UAE Team Emirates), Óscar Rodríguez (INEOS Grenadiers), Bruno Armirail (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Nairo Quintana e Einer Rubio (Movistar). Il basco troverà lungo la strada prima Casper Pedersen e poi Mauri Vansevenant, che però non riusciranno a dare un contributo fattivo alla rincorsa del loro capitano. Gli uomini di classifica raccolgono componenti della fuga iniziale lungo la strada e proseguono senza ulteriori colpi di scena verso l’arrivo. Lo stesso non si può dire dei battistrada, che si danno battaglia fino all’ultimo. Prima, però, bisogna registrare il momento di tensione in casa T-Rex QuickStep, la cui ammiraglia decide di fermare, ai -12, Cattaneo, in quel momento brillantemente in fuga, per attendere Landa. Il bergamasco non pare troppo convinto della scelta e dall’auto della squadra devono ribadire un paio di volte la decisione presa. Cattaneo accetta e attenderà Landa, ormai però affondato a quasi 3 minuti.

Nel finale, a muoversi per primo è Kruijswijk, sulla cui ruota si porta Berrade. I due prendono una decina di secondi di vantaggio e, a poco più di 5 km dall’arrivo, lo spagnolo della Kern Pharma semina il neerlandese della Visma|Lease a Bike. Dietro provano a rispondere solo Vlasov e Schmid, ma i loro sforzi sono poco convinti, anche perché frustrati dall’ottimo lavoro dei due compagni di Berrade. Lo spagnolo si presenta quindi da solo sotto lo striscione del traguardo e confeziona una clamorosa tripletta per la Professional di cui è portacolori. Dietro, come detto, i “big” scelgono di non infliggere altre stoccate e O’Connor chiude così un’altra giornata in Rosso.

Risultato Tappa 18 Vuelta a España 2024

Classifiche Vuelta a España 2024

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