Tour de France 2024, Tadej Pogacar attacca e sembra fare il vuoto, ma Jonas Vingegaard rientra e poi lo batte allo sprint! 5° Giulio Ciccone

Jonas Vingegaard ha la meglio su Tadej Pogacar nell’undicesima tappa del Tour de France 2024. Il capitano della Visma | Lease a Bike c’è e lo dimostra riuscendo a battere il rivale dell’UAE Team Emirates in uno sprint a due serratissimo sul traguardo di Le Lioran, tornando così ad alzare le braccia al cielo dopo il brutto infortunio di aprile. Un successo che assume una dimensione ancora maggiore se si considera che il vincitore delle ultime due edizioni è riuscito a riprendere lo sloveno dopo che questi aveva attaccato a 31 chilometri dalla conclusione, sul terz’ultimo GPM di giornata, facendo inizialmente il vuoto e guadagnando fino a 35″ di vantaggio sul danese.

In ogni caso, Pogacar resta ovviamente in Maglia Gialla e ora ha 1’06” di vantaggio su Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep), terzo di giornata con un ritardo di 25″, e 1’14” su Vingegaard, mentre Primoz Roglic (Red Bull-Bora-hansgrohe) aveva ceduto 55″ dopo essere anche scivolato in una curva nel finale, ma grazie alla regola dei 3 KM gli è stato accreditato lo stesso tempo di Evenepoel, con il quale si trovava al momento della caduta, confermandosi quarto in classifica con un distacco di 2’15” dal connazionale. Nella top-10 della generale rientra Giulio Ciccone (Lidl-Trek), quinto di tappa davanti a João Almeida, Adam Yates (UAE Team Emirates), Mikel Landa (Soudal-QuickStep) e Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers).

Il video dell’arrivo

Il racconto della tappa

Partenza a mille all’ora, con tentativi di fuga che si susseguono. Ad avere per primi un piccolo margine sono Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), Quentin Pacher (Groupama-FDJ) e Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels), ma alle loro spalle si muovono in tanti. È Wout Van Aert (Visma | Lease a Bike) a far scoccare la scintilla che porta all’attacco Michał Kwiatkowski, Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers), Bruno Armirail (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Romain Grégoire, Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Richard Carapaz, Ben Healy (EF Education-EasyPost), Stephen Williams (Israel-Premier Tech), Axel Zingle (Cofidis), Oier Lazkano (Movistar Team), Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL) e Harold Tejada (Astana Qazaqstan Team). Gli inseguitori si riportano sul terzetto di testa, ma il gruppo va a chiudere, sotto la spinta di Lidl-Trek e Team Jayco AlUla.

Ci riprova Healy, più, volte e si registra anche l’allungo di Christophe Laporte (Visma | Lease a Bike), che si trova da solo in testa con qualche secondo di vantaggio prima di essere riassorbito. Il ritmo altissimo mette diversi corridori in difficoltà, fra cui il duo della Cofidis Ion Izagirre-Alexis Renard, presto staccati (si ritireranno entrambi qualche chilometro più in là), così come Fred Wright (Bahrain Victorious). Alberto Bettiol (Ef Education-EasyPost) prova invece a lanciare l’attacco del compagno Healy, ma l’elastico non si spezza. La EF Education-EasyPost ci riprova ancora, con Carapaz, che allo scoccare del chilometro 50 va via insieme a Cristián Rodríguez (Arkéa-B&B Hotels). Su di loro, dopo qualche chilometro, si portano Magnus Cort (Uno-X Mobility), Silvan Dillier (Alpecin-Deceuninck), Anthony Turgis, Mattéo Vercher (TotalEnergies) e di nuovo Zingle. In rapida successione rientrano anche Stephen Williams, Toms Skujiņš (Lidl-Trek), Paul Lapeira (Decathlon Ag2r La Mondiale) e Clément Russo (Groupama-FDJ).

I fuggitivi insistono, ma dietro continuano i movimenti, fra cui si registrano quelli, senza successo, di Pidcock, David Gaudu (Groupama-FDJ) e Romain Bardet (Team dsm-firmenich-PostNL). Turgis passa per primo al traguardo volante, con qualche secondo sui compagni di fuga e una ventina sul gruppo, ancora non mansueto. Anche questo tentativo si esaurisce e tocca a Carapaz dare vita a un altro, attaccando questa volta in discesa, insieme a Vercher. I due affrontano in testa le prime rampe del primo GPM di giornata e vengono raggiunti, poco prima dello striscione, da Lazkano, Onley, Healy e Lapeira. Il gruppo però non concede spazio, mentre accusano ritardo, fra gli altri, anche Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck) e, soprattutto, Pello Bilbao (Bahrain Victorious).

Alle spalle dei sei battistrada si muovono anche Gregoire e Julien Bernard (Lidl-Trek), raggiunti da Armirail, Zingle e Guillaume Martin (Cofidis). Zingle si arrende presto, mentre gli altri quattro insistono e raggiungono i battistrada ai -110 dal traguardo, formando così un gruppo di dieci corridori al comando. Il loro vantaggio tocca i 2’30” finché l’UAE Team Emirates si mette in testa al gruppo con un ritmo medio-alto, iniziando, già ai -90 dall’arrivo, a limare il vantaggio. Il margine dei battistrada si assesta sui due minuti, ma nell’approccio al Col De Nèronne, che apre il movimentato finale di tappa, il gruppo accelera notevolmente perché tutte le squadre vogliono mettere i propri capitani davanti. Quando si comincia a salire è sempre la UAE a fare l’andatura, con Marc Soler che esaurisce il suo lavoro dopo essere subentrato ai compagni Nils Politt e Tim Wellens.

A prendere di petto la salita è così Pavel Sivakov, mentre la Visma | Lease a Bike perde un uomo importante perché Wout Van Aert sbaglia una curva in discesa. Davanti intanto è Lazkano ad allungare, seguito da Healy, che poi si ferma, attende Carapaz, ma riparte da solo in vista del GPM, per rientrare sullo spagnolo e passare per primo. L’ecuadoriano li segue ad una ventina di secondi, mentre il gruppo, dopo essersi avvicinato fino a 45 secondi, concede nuovo margine nel finale di salita, scollinando con un ritardo di 1’15”. Il ritmo tuttavia non cala, con Sivakov che aumenta l’andatura già nel falsopiano che porta alla salita successiva, dove il gruppo accelera di nuovo. Le già poche speranze dei battistrada si esauriscono così a poco più di un chilometro dal GPM del Puy Mary Pas de Peyrol, con Adam Yates ormai a fare l’andatura in favore di Tadej Pogacar dopo che Juan Ayuso non riesce a dare il proprio contributo.

Con loro in quel momento restano solamente il compagno di squadra João Almeida, Jonas Vingegaard e Wilco Kelderman (Visma | Lease a Bike), Remco Evenepoel e Mikel Landa (Soudal-QuickStep), Primoz Roglic (Red Bull-Bora-hansgrohe), Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) e Giulio Ciccone (Lidl-Trek), ma poco dopo Pogacar accelera, riuscendo subito a prendere alcuni metri di margine su Vingegaard e Roglic, i primi a reagire, mentre Evenepoel preferisce salire del proprio passo. La Maglia Gialla, comunque, non fa il vuoto e infatti Vingegaard, che stacca Roglic, si riavvicina a lui in prossimità dello scollinamento, ma Pogacar rilancia proprio sul finale di salita e riesce a transitare in vetta con 10″ di vantaggio sul danese. A 15″ passa Roglic, mentre Evenepoel scollina con quasi mezzo minuto di ritardo.

In discesa, Pogacar aumenta il proprio margine sia su Vingegaard, ripreso da Roglic, sia su Evenepoel, raggiunto da Ciccone, Rodriguez, Almeida e Yates, che poi rientrano anche sui due più immediati inseguitori della Maglia Gialla. Lo sloveno, che alla fine della discesa sembra avvertire una foratura alla ruota posteriore, inizia così GPM del Col de Pertus con un vantaggio di 35″, ma subito Vingegaard alza il ritmo e con lui restano solo Roglic ed Evenepoel. Il belga, tuttavia, fatica a tenere il passo e poco dopo perde contatto, mentre il capitano della Red Bull-Bora-hansgrohe resiste un po’ di più prima di cedere all’andatura del danese, che riesce a riavvicinarsi a 25″ da un Pogacar che sembra invece un po’ più appesantito. Pian piano, quindi, il corridore della Visma | Lease a Bike mangia secondi allo sloveno fino ad andare a riprenderlo appena entrati negli ultimi 15 chilometri, poco prima dello scollinamento, dove Pogacar sprinta per andare a prendersi 8″ di abbuono.

Alle loro spalle, nel frattempo, Evenepoel è andato a raggiungere Roglic, con i due che scollinano con un ritardo di 50″ ma riescono a riavvicinarsi nel tratto successivo dato che, nonostante ci sia collaborazione, Pogacar e Vingegaard non sembrano andare a tutta. La coppia al comando inizia così il Col de Font de Cère, ultimo GPM di giornata, con 33″ di vantaggio su quella inseguitrice, la quale tuttavia non riesce nel corso dell’ascesa a guadagnare molto sui primi due, che non si danno battaglia e continuano a darsi cambi regolari, passando in vetta sempre con mezzo minuto di ritardo. La breve e insidiosa discesa seguente non cambia di molto la situazione se non che, praticamente all’ultima curva, Roglic scivola, rialzandosi rapidamente senza particolari problemi, ma lasciando Evenepoel da solo all’inseguimento.

Appena passato lo striscione dell’ultimo chilometro, davanti inizia una fase un po’ di studio, con Pogacar che decide di non dare più cambi a Vingegaard e rimane alla sua ruota. Arrivati agli ultimi 200 metri, il danese lancia quindi la sua volata, ma la Maglia Gialla, sulla carta più veloce, è lì in agguato e lo affianca, senza però riuscire a superarlo. Con le ultime forze, Vingegaard riesce quindi a rilanciare e a mettere la sua ruota davanti a quella di Pogacar sul traguardo, tornando così alla vittoria; alle loro spalle, Evenepoel chiude con un ritardo di 25″, mentre Roglic arriva a 55″, anche se in seguito viene accreditato dello stesso tempo del belga per via della regola dei 3 KM. Più staccato, un gruppetto comprendente Ciccone, Yates, Almeida, Landa e Rodriguez, con l’abruzzese che ha la meglio nella volata per il quinto posto.

Risultato Tappa 11 Tour de France 2024

Classifiche Tour de France 2024

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