Tour de France 2024, pokerissimo di Tadej Pogacar! Battuto Jonas Vingegaard, Remco Evenepoel perde 53″

È sempre Tadej Pogacar a far festa al Tour de France 2024. Lo sloveno si prende anche la ventesima tappa, quinto successo personale in questa edizione della Grande Boucle, conquistando l’arrivo in salita del Col de la Couillole davanti a Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike), staccato negli ultimi metri. I due sono andati a riprendere gli ultimi due superstiti della fuga di giornata, Enric Mas (Movistar) e Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), a 2500 metri dal traguardo, con l’ecuadoriano che è poi riuscito a prendersi il terzo posto davanti a Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep); il belga aveva infatti provato un paio di attacchi lungo la salita finale dopo aver fatto lavorare i compagni di squadra, ma ha poi ceduto sul contrattacco di Vingegaard, chiudendo quarto con un ritardo di 53″ dalla Maglia Gialla e 46″ dal danese.

In classifica generale, quindi, Pogacar guadagna con gli abbuoni altri 11″ su Vingegaard e si presenta alla crono finale con un margine di 5’14” su di lui e 8’04” su Evenepoel. Molto più staccati tutti gli altri corridori della top-10, dove Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) e Derek Gee (Israel-Premier Tech) perdono una posizione a favore rispettivamente di Adam Yates (UAE Team Emirates) e Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike). Giulio Ciccone (Lidl-Trek) si conferma decimo guadagnando 12″ nei confronti dell’undicesimo, Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), distante ora 22″ dall’abruzzese.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Partenza a pedivelle roventi, con i corridori della Uno-X Mobility a muoversi con convinzione. Ci prova subito Jonas Abrahamsen, il cui tentativo è seguito da quello di Magnus Cort, in compagnia di Rui Costa (EF Education-EasyPost). I due vengono raggiunti da Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Hugo Houle (Israel-Premier Tech), Jordan Jegat e Anthony Turgis (TotalEnergies), ma dietro è la Red Bull-Bora-hansgrohe a non essere soddisfatta della situazione. Si torna tutti insieme e l’andamento in testa rimane caotico, mentre inizia il lento stillicidio di corridori che si staccano, lungo le prime rampe del Col de Braus.

Una nuova accelerazione porta Pavel Sivakov (UAE Team Emirates), Laurens De Plus (Ineos Grenadiers), Matteo Jorgenson e Jan Tratnik (Visma | Lease A Bike), Felix Gall, Bruno Armirail e Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale), Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Richard Carapaz e Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Derek Gee (Israel-Premier Tech) e Clément Champoussin (Arkéa-B&B Hotels) a guidare la corsa, ma le cose continuano a rimescolarsi e nel gruppo di testa arrivano anche i grandi della classifica generale, fra cui Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep) e Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike). Il ritmo pazzo mette in difficoltà Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) e Buitrago, che perdono contatto.

Dal gruppo “aristocratico” di testa esce Wilco Kelderman (Visma | Lease a Bike), sulle cui tracce si lancia Bruno Armirail (Decathlon Ag2r La Mondiale), e poco dopo si muove anche Enric Mas (Movistar), che ci mette poco per raggiungere la testa della corsa. Lungo la prima salita si muovono anche Carapaz, Jorgenson e Giulio Ciccone (Lidl-Trek), ai quali non viene però lasciata via libera. I tre davanti, invece, approfittano di un ritmo che nel gruppo dei migliori si fa un pizzico più blando e scollinano con un quarantina di secondi di vantaggio, con Mas primo al GPM. In discesa, poi, contrattaccano Carapaz, Champoussin, Tratnik, Marc Soler (UAE Team Emirates) e Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL), che riescono a mettere un po’ di spazio fra loro e il gruppo Maglia Gialla.

Dopo un altro tentativo di Ciccone, chiuso da Gee e dal resto del gruppo, sul quale rientrano molti dei corridori staccatisi in precedenza, ad allungare con l’inizio della salita del Col de Turini è Kevin Geniets (Groupama-FDJ), al quale poco dopo si accodano Powless, Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Nans Peters (Decathlon Ag2r La Mondiale) e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), che però devono recuperare quasi due minuti dal terzetto al comando. Il plotone, dove l’UAE Team Emirates si porta davanti per controllare e rallentare il ritmo, sale invece tranquillo e arriva ad avere fino a 4’40” di ritardo da Mas, Kelderman e Armirail, che nel corso della salita vedono avvicinarsi i primi inseguitori.

Carapaz, Soler, Tratnik e Bardet riescono a rientrare sui primi tre a nove chilometri dallo scollinamento, mentre non ci riesce Champoussin, che perde contatto e viene poi superato e distanziato anche da Stuyven, Geniets e Johannessen, Peters, Powless, riavvicinatisi a un minuto dalla testa della corsa. Gli ultimi due non riescono a reggere il ritmo e si staccano, mentre i primi tre agganciano i sette al comando a un chilometro dal GPM, dove poco passa per primo Carapaz. Nel plotone, invece, le cose cambiano quando si porta davanti la Soudal-QuickStep, che aumenta un po’ l’andatura e giunge in vetta con 4’10” di ritardo.

La situazione resta sostanzialmente la stessa nel corso dell’insidiosa discesa seguente e nella prima parte della salita del Col de la Colmiane, con i battistrada che transitano con 3’55” di vantaggio sul gruppo allo sprint intermedio di Saint-Martin-Vesubie cominciando poi ufficialmente il GPM, dove davanti iniziano le scaramucce. Il primo a provare l’allungo è Mas, seguito da Bardet, Carapaz e Kelderman, ma dopo un rallentamento anche gli altri rientrano. Ci prova poi Tratnik, ma nuovamente il gruppetto di testa si ricompatta, così come avviene dopo l’allungo di Soler, che appariva quello più in difficoltà del drappello al comando ma che riesce a prendere qualche metro di margine prima di essere raggiunto dagli altri.

I battistrada scollinano così tutti assieme e Carapaz fa il pieno di punti, che gli garantiscono matematicamente la conquista della Maglia a Pois, mentre il gruppo, sempre condotto dalla Soudal, passa in vetta con un ritardo di 2’50”, tornando poi a concedere qualcosa nel corso della discesa prima di avvicinarsi nuovamente a meno di tre minuti nel breve tratto di fondovalle che anticipa l’inizio dell’ascesa finale del Col de la Couillole. Le prime rampe della salita vedono Tratnik mettersi a disposizione di Kelderman e impostare un’andatura che manda subito in difficoltà Armirail, seguito poco dopo da Soler e Geniets, anche se lo spagnolo riesce poi a riportarsi sugli altri con le ultime energie nel momento in cui è Stuyven a perdere contatto.

Nel gruppo, invece, dopo tanto lavoro di Ilan Van Wilder, è Jan Hirt ad alzare l’andatura, che manda in difficoltà diversi corridori, compreso nuovamente Carlos Rodriguez, ma il ritmo imposto dal corridore ceco consente di recuperare poco sui fuggitivi, che ai -12 hanno ancora 2’30” di vantaggio. A quel punto, davanti è Mas ad allungare, e con lui rimangono solo Carapaz e, con più fatica Bardet, che si stacca definitivamente quando è l’ecuadoriano a cambiare passo; anche nel gruppo Maglia Gialla, però la velocità cambia quando è Mikel Landa a portarsi in testa, mandando in difficoltà Buitrago, Ciccone, Gee e Adam Yates. Oltre allo spagnolo, nel gruppo dei migliori restano quindi solo Evenepoel, Pogacar, Vingegaard, Jorgenson e João Almeida.

Nello stesso momento in cui, a poco meno di sette chilometri dal traguardo, davanti Carapaz attacca e prova a staccare (senza successo) Mas, dietro è Evenepoel ad accelerare. Vingegaard e Pogacar non cedono però neppure un metro e il belga allora si ferma, consentendo il rientro di Landa, Jorgenson e Almeida, che a quel punto si porta in testa per aumentare il ritmo, sotto il quale cede Landa. Il lavoro del portoghese permette agli inseguitori di passare al cartello che indica cinque chilometri al traguardo con solo un minuto da recuperare su Mas e Carapaz, il quale poco dopo prova un nuovo allungo, che non sortisce però effetti sullo spagnolo. Lo stesso accade in gruppo quando Evenepoel tenta un nuovo scatto, ma questa volta Vingegaard non si limita ad andare a chiudere sul belga ma rilancia, staccando la Maglia Bianca e portandosi dietro il solo Pogacar. Nel giro di poco, il primo e il secondo della classifica guadagnano 15″ su Evenepoel e si portano a 30″ da Mas e Carapaz, saltando e staccando Bardet e mettendo nel mirino la coppia al comando.

Questi vengono raggiunti a 2500 metri dall’arrivo, dopo un nuovo tentativo di Carapaz, con la Maglia a Pois che riesce a riaccodarsi a Pogacar e a un Vingegaard che non ha quasi mai ricevuto cambi dallo sloveno, mentre Mas cede dopo poche centinaia di metri. Il nuovo terzetto di testa passa all’ultimo chilometro con quasi 30″ di vantaggio su Evenepoel, ma poco dopo anche Carapaz alza bandiera bianca e perde contatto, lasciando i due protagonisti degli ultimi quattro Tour a giocarsi la vittoria; Pogacar si porta quindi davanti quando mancano 500 metri all’arrivo e ai -150 accelera, lasciando lì Vingegaard e andandosi a prendere il quinto successo in questo Tour. Carapaz chiude comunque terzo con un ritardo di 23″, mentre Evenepoel cede 53″ all’arrivo anticipando Mas.

Risultato Tappa 20 Tour de France 2024

Classifiche Tour de France 2024

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