Parigi-Roubaix 2025, Mathieu van der Poel si prende uno storico tris! Tadej Pogačar ci prova, ma una caduta gli impedisce di giocarsela fino in fondo

Mathieu van der Poel conquista la sua terza consecutiva alla Parigi – Roubaix 2025. Altra prova di grandissima solidità per il due volte campione uscente che resta da solo a 38 chilometri dall’arrivo, in seguito ad un errore di Tadej Pogacar, che va lungo in una curva. I due a quel punto sono separati da 20 secondi ma il braccio di ferro iniziale si risolve a pieno vantaggio del fenomeno neerlandese che fa progressivamente il vuoto fino a festeggiare a braccia alzate con 1’18” di vantaggio sullo sloveno, che comunque ha ampiamente dimostrato che questa corsa è indubbiamente in grado di vincerla.
A completare il podio, con un ritardo di 2’11”, è Mads Pedersen (Lidl-Trek), fermato da una foratura nel momento peggiore, dopo che era stato il primo a muoversi, a oltre cento chilometri dalla conclusione, seguendo poi puntualmente ogni azione degli altri due. Ripreso dagli inseguitori, nel finale ha superato allo sprint uno sfortunato Wout van Aert (Visma|Lease a Bike), caduto nelle fasi iniziali della corsa, e Florian Vermeersch (UAE Team Emirates-XRG).
Il video dell’arrivo
https://www.youtube.com/watch?v=RAIOVkUMS-s
Il racconto della corsa
Come prevedibile, i primi chilometri di gara registrano numerosi tentativi di attacco, compreso quello di Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team), che riesce a prendere solo una decina di secondi di margine prima di essere ripreso. L’attacco dell’italiano, così come quello degli altri corridori che ci provano, viene però annullato dal plotone, che prosegue a scatti, ma sempre compatto, per circa 23 chilometri. A quel punto riescono ad allungare otto corridori: Kim Heiduk (Ineos Grenadiers), Oier Lazkano (Red Bull – Bora – hansgrohe), Markus Hoelgaard (Uno-X Mobility), Jonas Rutsch (Intermarché-Wanty), Max Walker (EF Education-EasyPost), Jasper De Buyst (Lotto Cycling Team), Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team) e Abram Stockman (Unibet Tietema Rockets).
Questo gruppetto riesce a guadagnare inizialmente solo una quindicina di secondi, anche perché dietro proseguono gli scatti e si continua quindi a viaggiare ad alta andatura, anche per via della presenza di un po’ di vento laterale. Solo dopo altri venti chilometri il plotone rallenta e gli otto attaccanti riescono a prendere spazio, arrivando ad avere un gap di 2’30” al termine di una prima ora di gara percorsa a ben 52,7 km/h di media. A controllare la situazione in testa al gruppo arriva preso la Alpecin-Deceuninck con Silvan Dillier, e nei chilometri seguenti il margine arriva a toccare i 3’10”.
Avvicinandosi al primo settore di pavé, tornano però ad aumentare la velocità e il nervosismo nel plotone, e iniziano anche a fioccare le cadute. Nel giro di poco, finiscono a terra Manlio Moro (Movistar), costretto al ritiro così come il compagno di squadra Albert Torres e Ayco Bastiaens (Soudal Quick-Step), oltre a Michele Gazzoli (XDS Astana), Alec Segaert (Lotto), Miles Scotson (Arkéa-B&B Hotels), Matej Mohorič (Bahrain Victorious) e Wout Van Aert (Visma | Lease a Bike), con quest’ultimo che riesce comunque a riportarsi velocemente nel plotone. Poco prima dell’ingresso nel settore 30, però, finiscono a terra anche Laurence Pithie (Red Bull-Bora-hansgrohe), Max Walscheid (Team Jayco AlUla), Jasper Stuyven (Lidl-Trek) e Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), costretti quindi a inseguire.
Ad approcciare nelle prime posizioni il pavé è la Ineos Grenadiers di Filippo Ganna, ma proprio il verbanese è vittima subito di una foratura che lo costringe inizialmente a prendere la bici del compagno Connor Swift e poi a fermarsi per prendere la propria dall’ammiraglia. Ganna, scortato da due compagni di squadra, si ritrova così ad avere un minuto di ritardo dal gruppo, dove nel frattempo è la Lidl-Trek a portarsi davanti per aumentare il ritmo e rendere più complicato il rientro del verbanese e di Philipsen. I gruppetti dei due corridori attardati si fondono dopo il terzo settore di pavé, dopo il quale è la Alpecin-Deceuninck ad arrivare nelle prime posizioni del plotone per abbassare l’andatura e facilitare il rientro di Philipsen.
Il distacco dai battistrada, che era sceso a 1’45”, torna così in seguito ad aumentare leggermente; ne approfitta Anthony Turgis (TotalEnergies), che accelera e guadagna una quindicina di secondi di vantaggio, ma il transalpino capisce di non potersi riavvicinare agli attaccanti e dopo un po’ si rialza, facendosi riassorbire. Quando il gruppetto Ganna-Philipsen è a circa 30” dal plotone, una nuova caduta scuote il gruppo e coinvolge, tra gli altri, anche Alexander Kristoff (Uno-X Mobility), Edward Theuns (Lidl-Trek) e Silvan Dillier (Alpecin-Deceuninck), gli ultimi due costretti al ritiro.
Finalmente, l’inseguimento di Ganna si completa a circa 125 chilometri dalla conclusione, lungo il settore numero 24, ma la corsa sta per esplodere il verbanese non riuscirà mai a risalire in tempo un gruppo lanciato ad altissima velocità in vista del grande pavé ormai sempre più imminente. I battistrada vedono così crollare il loro vantaggio sul gruppo, in cui la battaglia per il piazzamento diventa lotta fra i big già prima dei cento chilometri all’arrivo, nel settore 20. Primo a muoversi è Mads Pedersen (Lidl-Trek) che allunga un gruppo dal quale parte una prima volta, a 103 chilometri dall’arrivo, Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG). Subito arriva anche Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), con anche Yevgeniy Fedorov (XDS Astana) a seguirli, mentre alcuni buchi vedono già alcuni big coinvolti. Un successivo rilancio di Van der Poel e poi un ulteriore scatto di Tadej Pogačar spezza definitivamente il gruppo.
Alle spalle dei fuggitivi restano così solamente Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Mads Pedersen (Lidl-Trek), Mathias Vacek (Lidl-Trek), Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG), Nils Politt (UAE Team Emirates XRG), Florian Vermeersch (UAE Team Emirates XRG), Matthew Brennan (Team Visma | Lease a Bike), Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike), Kim Heiduk (INEOS Grenadiers), Joshua Tarling (INEOS Grenadiers), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Johan Jacobs (Groupama-FDJ), Clément Russo (Groupama-FDJ), Stefan Bissegger (Decathlon AG2R La Mondiale), Yevgeniy Fedorov (XDS Astana Team), Phil Bauhaus (Bahrain Victorious), Madis Mihkels (EF Education-EasyPost) e Iván García Cortina (Movistar Team), che entrano con appena venti secondi di ritardo dagli uomini di testa nella Foresta di Arenberg.
Presa in testa dagli uomini della Ineos Grenadiers, la famosa Trouée vede Jacobs e Garcia Cortina arrivare con un piccolo margine sul resto di questo gruppetto, ma quando Pogačar torna davanti vengono rapidamente ripresi e la successiva trenata di Mathieu van der Poel vede anche la fuga venire definitivamente ripresa. Con il campione uscente restano in pochissimi, ma Van Aert chiude con un ritmo regolare. A quel punto riparte il dorsale numero uno, sempre seguito da Pedersen e Pogacar, aiutato da Vermeersch. Un rallentamento consente anche ad altri di rientrare, con il gruppetto di testa composto così da Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Mads Pedersen (Lidl-Trek), Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG), Florian Vermeersch (UAE Team Emirates XRG), Matthew Brennan (Team Visma | Lease a Bike), Joshua Tarling (INEOS Grenadiers), Oier Lazkano (Red Bull – BORA – hansgrohe), Mick van Dijke (Red Bull – BORA – hansgrohe), Stefan Bissegger (Decathlon AG2R La Mondiale), Markus Hoelgaard (Uno-X Mobility), Mike Teunissen (XDS Astana Team), Jonas Rutsch (Intermarché-Wanty), Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team) e Abram Stockman (Unibet Tietema Rockets).
Dietro di loro è Stefan Küng (Groupama-FDJ) a cercare di chiudere, rilanciando l’azione e staccando anche Wout Van Aert. Il gruppetto tuttavia ha vita molto breve perché Mathieu van der Poel rilancia e al comando si forma un quintetto con Pogacar, Pedersen, Stefan Bissegger e Jasper Philipsen, abili a non farsi sorprendere. In poco tempo questo quintetto trova l’accordo e inizia a scavare un solco che si rivelerà incolmabile per chiunque, mentre Van Aert rientra sugli inseguitori, al contrario di Ganna che sparisce dai radare.
Davanti intanto non esitano a darsi nuovamente battaglia. Nel tratto di Tilloy à Sars-et-Rosières, a più di settanta chilometri dall’arrivo, Pogačar parte nuovamente all’attacco, seguito dal solo Van der Poel perché Pedersen viene formato da una foratura, mentre ovviamente Philipsen resta a ruota di Bissegger. Il belga tuttavia resta da solo perché anche lo svizzero è vittima di foratura, riavvicinandosi alla testa della corsa visto che per la Alpecin-Deceuninck c’è la ghiotta occasione di mettere nel mezzo il campione del mondo. Scivolato a oltre un minuto di ritardo, Pedersen intanto prova a trovare aiuto e organizzare un inseguimento, ma si rivela una impresa impossibile e le sue possibilità di vittoria svaniscono. Le sue accelerazioni comunque vedono a quel punto i soli Van Aert, Brennan, Bissegger, Florian Vermeersch, Rutsch e Hoelgaard riuscire a restare con lui.
Intanto si arriva a Mons-en-Pévèle, con Pogačar che mette sotto pressione i suoi avversari. A quel punto Van der Poel rilancia, finendo tuttavia per staccare il compagno, che deve poi cedere definitivamente il passo a seguito della ulteriore accelerazione del campione del mondo, ben felice di riportare la parità numerica in testa. Inizialmente senza ricevere cambi, ma la collaborazione non ha tardato ad arrivare e i due fanno definitivamente il vuoto anche sul due volte secondo nel velodromo di Roubaix, che a sua volta dice addio alle speranze di migliorarsi, almeno per quest’anno
Momento decisivo è nel successivo tratto di pavé, tra Pont-Thibault à Ennevelin, a 38 chilometri dal traguardo. Pogačar sbaglia l’approccio ad una curva e la troppa velocità lo fa finire sull’erba, per poi scivolare. Costretto a cambiare bici perde venti secondi, che si riveleranno fatali. Inizialmente sembra in grado di rimontare, ma poi la sua azione si esaurisce dopo una dozzina di chilometri inizia a perdere terreno. La resa definitiva arriva poi a seguito di una foratura, che vede raddoppiato il suo divario di 25 secondi. Da quel momento è un assolo di MVDP, mentre dietro di lui Pogačar fa fatica e a un certo punto vede anche pericolosamente avvicinarsi Pedersen, Van Aert e Florian Vermeersch. Le posizioni tuttavia non cambiano più, con i tre che nei chilometri conclusivi finiscono per darsi battaglia fra loro, perdendo nuovamente terreno.
Risultato Parigi – Roubaix 2025
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