Il Lombardia 2021, Tadej Pogacar batte Fausto Masnada allo sprint! Adam Yates completa il podio

Tadej Pogacar vince Il Lombardia 2021. Il portacolori della UAE Team Emirates ha vinto la gara superando in uno sprint a due il beniamino di casa Fausto Masnada (Deceuninck-Quickstep), che non è mai riuscito a staccare fino al rettilineo finale.  Il corridore sloveno aveva attaccato sul Ganda, seguendo uno scatto di Vincenzo Nibali e il bergamasco era stato l’unico a provare ad andargli dietro già in salita, senza riuscirci, per poi andarlo a riprendere in discesa e giocarsi tutte le sue carte fino all’arrivo. Alle spalle dei primi due è arrivato un gruppetto con tanti big, regolato da Adam Yates che si prende così il terzo gradino del podio battendo allo sprint Primoz Roglic.

La partenza ufficiale vede subito molti attacchi, con i corridori della Qhubeka NextHash tra i più attivi per cercare di portar via la fuga buona. Tra i tentativi si segnalano quelli di Andreas Stokbro Nielsen (Qhubeka NextHash), Fabio Felline (Astana-Premier Tech) e Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), tuttavia nessuno degli attacchi riceve il via libera dal gruppo, che viaggia compatto (e piuttosto allungato) fino ai piedi della prima salita di giornata, quella del Ghisallo. Proprio qui, un drappello di attaccanti riesce ad avvantaggiarsi, con Mattia Bais (Androni-Sidermec), Jan Bakelants (Intermarché-Wanty-Gobert), Victor Campenaerts (Qhubeka NextHash), Thomas Champion (Cofidis), Andrea Garosio (Bardiani-CSF-Faizanè), Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segafredo), Christopher Hamilton (Team DSM), Domen Novak (Bahrain Victorious), Davide Orrico (Vini Zabù) e Tim Wellens (Lotto Soudal) che vanno a formare un interessante tentativo di dieci uomini. Questo gruppetto guadagna subito un buon margine sul plotone, che transita al GPM con più di due minuti e mezzo di ritardo dalla testa della corsa. Un margine che va dilatandosi nei chilometri successivi, arrivando a sfiorare i sei minuti e mezzo ai piedi della seconda ascesa, quella di Roncola, affrontata dopo 90 chilometri dalla partenza. Lungo la salita, però, la Jumbo-Visma decide di portarsi in testa al gruppo per aumentare l’andatura, recuperando rapidamente due minuti ai battistrada. La successiva discesa vede Wellens e Orrico prendere un po’ di margine sui compagni di fuga e il plotone spezzarsi in due tronconi, ma all’inizio della salita di Berbenno avviene il ricompattamento sia davanti, sia dietro, dove però non è più presente Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroen), caduto durante la discesa e costretto al ritiro.

Lungo l’ascesa per Berbenno, il gruppo recupera un altro minuto ai battistrada, mantenendo il distacco sui 3’30” anche nei chilometri seguenti grazie al lavoro della Deceuninck-QuickStep. In vista della salita di Dossena, tuttavia, il gap tra la testa della corsa e gli inseguitori torna a salire, sfiorando i quattro minuti ai piedi della quarta salita di giornata. Quando le pendenze iniziano ad indurire la pedalata dei corridori, il ritmo cambia, con Jumbo-Visma e Deceuninck-QuickStep che tengono alta l’andatura. Mentre in testa si stacca Orrico, dietro iniziano i primi scatti con Eddie Dunbar (Ineos Grenadiers) immediatamente seguito da Andrea Bagioli (Deceuninck-QuickStep), con addirittura Primoz Roglic (Jumbo-Visma) che va a chiudere in prima persona. In seguito a nuovi scatti si forma un quintetto con George Bennett (Jumbo-Visma), Fausto Masnada (Deceuninck-QuickStep), Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers), Ben Tulett (Alpecin-Fenix) e Michael Storer (Team DSM), azione che ha vita breve, con i fuggitivi, che hanno perso per strada anche Campenaerts, Champion e Wellens, che scollinano così con un vantaggio di 2’05” sul gruppo.

Nella fase di saliscendi verso Zambla Alta finisce a terra Dylan Teuns (Bahrain-Victorious), che riesce a rientrare a fatica, subendo tuttavia le conseguenze dell’incidente. Dopo una serie di scatti infruttuosi da parte di Neilson Powless (EF Education First), sempre ben controllato dalla Deceuninck-QuickStep, a riuscire ad allungare sono Romain Bardet (Team DSM), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e nuovamente Masnada e Sivakov. Vista la presenza di molte delle squadre dei big più attesi, ad alzare il ritmo per chiudere è la Movistar, con un forcing che vede Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickStep), Daniel Martin (Israel Start-Up Nation), Aleksandr Vlasov (Astana-PremierTech), Rigoberto Uran (EF Education- Nippo) e Simon Yates (Team BikeExchange) scivolare lentamente in coda al gruppo, che scollina con un ritardo di appena 30 secondi dai battistrada.

Appena inizia la discesa la Deceuninck-QuickStep si tuffa in discesa con grande determinazione, spezzando un gruppo in cui si registra la caduta di Alexey Lutsenko (Astana-PremierTech) e Davide Formolo (UAE Team Emirates). Una trenata che sorprende alcuni big, ma arrivati a valle il distacco è minimo e una volta ripresi gli attaccanti, a 55 chilometri dal traguardo, il ritmo cala e il gruppo torna così a rimpolparsi. Nella pianura si muove così Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert), che riesce a guadagnare 12 secondi prima di essere ripreso da Orrico, seguito da altri scatti. Il gruppo decide così di reagire, andando facilmente a riprendere tutti per poi tenere un ritmo elevato sino ai piedi del Passo di Ganda, ultima grande salita di giornata.

Appena si torna a salire è Tiesj Benoot (Team DSM) a dettare l’andatura, provocando il cedimento di Simon Yates. Non tardano a cedere anche Daniel Martin, Formolo, Hirschi, Uran e Vlasov, con anche Remco Evenepoel che scivola sempre più indietro, fino a staccarsi quando a mettersi in testa è Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers). Dopo aver controllato la situazione, il primo a scattare è così Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) che guadagna qualche metro prima di essere ripreso da Sivakov e Rafal Majka (UAE Team Emirates). Il siciliano decide così di rilanciare subito, seguito stavolta da Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), con i due raggiunti poco dopo da Sivakov e Romain Bardet (Team DSM). Quando lo sloveno parte gli altri devono tuttavia arrendersi, con Nibali che ci prova vanamente per qualche metro. I tre vengono così ripresi dal gruppo, guidato da Fausto Masnada (Deceuninck-QuickStep), che rilancia da solo non appena rientrato sugli inseguitori. Il padrone di casa resta così nel mezzo, con un ritardo di venti secondi da Pogacar, venendo ripreso quando Adam Yates (Ineos Grenadiers) decide di muoversi in prima persona, spezzando definitivamente il gruppo.

Con il britannico rientrano anche Julian Alaphilippe (DQT), Romain Bardet (DSM), David Gaudu (GFC), Primož Roglič (TJV), Alejandro Valverde (MOV) e Michael Woods (ISN), con Vingegaard che rientra poco dopo, quando i big si accodano a Masnada. Il ritmo dell’azzurro permette di limitare i danni, ma Pogacar riesce a guadagnare fino a 30 secondi allo scollinamento, prima del quale è Alaphilippe a provare un nuovo forcing. Il francese si lancia così in discesa, seguito da Valverde, ma non riesce a fare la differenza, se non aver costretto Vingegaard a perdere contatto. A quel punto è nuovamente Masnada a partire da solo, avvicinandosi a 15 secondi da Pogacar, mentre dietro rallentano permettendo a Vingegaard di rientrare, con il danese che si porta subito in testa a dettare l’andatura.

Masnada sfrutta al meglio la conoscenza delle strade e rientra su Pogacar proprio nelle fasi finali della discesa, accodandosi allo sloveno dopo aver concesso inizialmente un paio di cambi. Alle loro spalle inizialmente è solo Vingegaard a lavorare, ma una volta in pianura un accordo sembra essere trovato. Il distacco scende così a 35 secondi, ma improvvisamente l’intesa si rompe e una serie di scatti fanno capire che non c’è più alcuna collaborazione possibile. Verso l’ultimo strappo che porta a Bergamo Alta il vantaggio della coppia di testa, sempre e solo condotta da Pogacar, sale fino al minuto ed è chiaro a tutti che saranno loro due a giocarsi il successo. Pogacar prova a staccare il rivale con un paio di stoccate, ma Masnada non lo molla, cercando a sua volta uno scatto quasi al termine della salita. Nessuno riesce tuttavia a fare la differenza, con l’italiano che nuovamente si piazza alle spalle del rivale. Mentre dietro di loro uno scatto di Bardet esclude inizialmente Roglic e Yates, che tuttavia poi rientrano in vista del traguardo per giocarsi il podio, la coppia di testa si studia fino ad uno sprint in cui Masnada prova a giocarsi le sue carte ma non c’è niente da fare contro un Pogacar ancora una volta imbattibile.

Risultato Il Lombardia 2021

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