Giro di Svizzera 2018, la fuga premia Andersen! Porte fortifica la maglia gialla

Søren Kragh Andersen (Team Sunweb) trionfa nell’arrivo di Gomminvald al Giro di Svizzera 2018. Il corridore danese, protagonista della fuga che ha animato tutta la tappa, è riuscito ad avere la meglio sugli altri sette compagni d’avventura con i quali ha affrontato lo strappo finale. Al secondo posto chiude Nathan Haas (Katusha-Alpecin), mentre al terzo Gorka Izagirre (Bahrain-Merida). Sempre più maglia gialla invece Richie Porte (BMC), che con un affondo negli ultimi due chilometri riesce a staccare tutti i diretti avversari e chiudere al sesto posto la frazione. Ancora positivo Diego Ulissi (UAE-Emirates), che chiude ottavo, ma, dopo Porte, è il migliore tra gli uomini di classifica.

La partenza è subito veloce, tanto che dal gruppo si fa fatica ad uscire e i primi tentativi vengono prontamente rintuzzati da reazioni successive. La fuga di giornata si forma dunque dopo circa dieci chilometri, quando la BMC giudica che gli uomini che si stanno muovendo non sono pericolosi. A quel punto in testa si forma un gruppetto di sedici uomini, composto da Izagirre, Andersen, Haas, Patrick Konrad (Bora-hansgrohe), Maarten Wynants (LottoNL-Jumbo), Michael Gogl (Trek-Segafredo), Sep Vanmarcke (EF-Drapac), Cyril Gautier (Ag2r La Mondiale), Nick Dougall (Dimension Data), Maxime Monfort (Lotto Soudal), Michał Gołaś (Sky), Magnus Cort Nielsen (Astana), Mark Christian (Aqua Blue Sport), Rein Taaramäe e Perrig Quemeneur (Direct Energie) e Jan Polanc (UAE Team Emirates). Alle loro spalle si lanciano all’inseguimento Tim Declerq e Iljo Keisse (Quick-Step Floors), mentre il gruppo si rilassa. I due fanno fatica inizialmente a recuperare terreno, riuscendo a rientrare sulla testa della corsa poco dopo l’inizio del Furkapass, prima salita di giornata, le cui prime rampe sono dopo appena venti chilometri di corsa. Nel frattempo invece il gruppo concede un vantaggio di 3’30”, che rimarrà sostanzialmente stabile per tutta la salita. Un frazionamento fra i fuggitivi non lontani dal GPM non cambia lo scenario complessivo, con il ricongiungimento che avviene facilmente nella successiva discesa, nella quale Keisse è l’ultimo a rientrare dopo essere stato anche il primo a staccarsi. Con un ritardo di 3’40” allo scollinamento, il gruppo inizia a recuperare qualcosa quando si torna valle, dove il distacco al termine delle prime due ore di corsa scende a tre minuti. La valle si conclude senza scossoni, ma quando la strada torna a salire la situazione comincia a cambiare.

Sulle prime rampe perdono terreno Keisse e Polanc, imitati poco dopo da Dougall, che cerca di fare l’elastico per quanto gli è possibile, prima di doversi arrendere. Poco più avanti tocca anche nell’ordina a Declerq, Wynants e Konrad, mentre Keisse è ripreso dal gruppo, il cui distacco aumenta progressivamente, fino a quando in testa alla corsa non allunga Taaramae, che guadagna facilmente sugli ex compagni di avventura. Alle spalle dell’estone gli inseguitori si spezzano, con Cort Nielsen, Vanmarcke e Golas che perdono terreno, mentre restano dunque Haas, Kragh Anersen, Gautier, Izagirre, Gogl, Monfort e Christian nel primo gruppetto dietro al leader, che scollina con cinque minuti di vantaggio sul gruppo, deciso a non forzare inutilmente. Nella discesa i distacchi rimangono stabili, ma sin dal ritorno in pianura Taaramae viene ripreso dai primi inseguitori, prima di essere a sua volta staccato, dopo che anche Christian si deve rialzare per un problema meccanico.

Davanti restano così in sei, con la possibilità anche di giocarsi la maglia gialla per Monfort e Gautier, che insieme a Izagirre sono i più motivati ad andare fino in fondo. Dal canto loro Vanmarcke e Cort Nielsen restano a lungo nel mezzo, lottando come dannati per cercare di rientrare, ma non potendo far altro che un lungo tira e molla inconcludente mentre il gruppo si porta a 3’30”, ma fa fatica a scendere sotto questa soglia. La BMC è da sola a condurre l’inseguimento e non è facile. Dopo un lungo braccio di ferro, negli ultimi 15 chilometri finalmente il distacco scende, riducendosi a due minuti all’ultimo traguardo volante, posto ad appena 8 chilometri dalla conclusione.

Cominciato lo strappo finale, tra i battistrada, che ormai hanno meno di un minuto di vantaggio sul gruppo, il primo a muoversi è Gogl, che sembra poter fare la differenza, salvo poi piantarsi a un chilometro e mezzo dal traguardo, quando Andersen lo raggiunge a doppia velocità e lo salta con facilità. Il danese si invola verso la vittoria, con Haas che reagisce troppo tardi e chiude a dieci secondi, mentre Izagirre termina terzo a 24 secondi. Nel gruppo è invece la maglia gialla di Porte a rompere gli indugi a due chilometri dal traguardo, con una progressione al quale provano a rispondere Nairo Quintana (Movistar), Simon Spilak (Katusha Alpecin), Jakob Fuglsang (Astana) e Enric Mas (QuickStep-Floors). Il colombiano e lo sloveno, però, mollano la presa, e il tasmaniano se ne va in solitaria, guadagnando alla fine 12 secondi sul resto dei big i quali, ricompattatisi, vengono regolati in volata da Ulissi.

Ordine d’arrivo

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