Giro dell’Emilia 2023, tris di Primoz Roglic sul San Luca! Battuti Tadej Pogacar e Simon Yates, 8° Giulio Ciccone
Primoz Roglic implacabile al Giro dell’Emilia 2023. Uno scatto improvviso a 300 metri dall’arrivo per lo sloveno, che nel giorno del suo addio alla Jumbo-Visma si regala la terza vittoria in cima al San Luca distanziando Tadej Pogacar, che conclude in seconda posizione, seguito da Simon Yates. Questo terzetto faceva parte di un gruppetto di nove uomini selezionatosi sulla tornata precedente in seguito all’azione di Adam Yates, che ha poi portato il gruppetto compatto ai due chilometri alla conclusione, prima di spostarsi quando iniziano gli scatti conclusivi.
Primo a muoversi è stato Aleksandr Vlasov, poi ci ha provato anche Mike Woods, ma solo quando è partito Tadej Pogacar c’è stata la selezione più decisa. Una progressione che tuttavia non è bastata, portando ad un rallentamento nel finale, interrotto solo dalla fucilata del suo connazionale, capace di prendersi qualche metro di vantaggio per vincere praticamente in solitaria, con qualche secondo di vantaggio sui rivali, arrivati alla spicciolata. Fra questi anche Giulio Ciccone (Lidl-Trek), ottavo e miglior italiano.
Il video dell’arrivo
Il racconto della corsa
Un avvio molto veloce tiene il gruppo compatto per una ventina di chilometri. Si avvantaggiano poi Alex Bogna (Alpecin-Deceuninck), Jacopo Mosca (Lidl-Trek), Mattia Bais (Eolo-Kometa), Emanuele Ansaloni e Matteo Montefiori (Technipes – #InEmiliaRomagna), su cui poco dopo si portano Christian Scaroni (Astana Qazaqstan), Floris de Tier (Bingoal-WB) e Marcel Camprubì (Q36.5 Pro Cycling).
Gli 8 guadagnano un paio di minuti sul gruppo e ne hanno quasi 3 quando affrontano la salita di Samone, su cui prima Montefiori e poi Camprubì si staccano, finendo per essere riassorbiti dal gruppo, guidato da Jumbo-Visma e UAE Team Emirates. Nel successivo tratto in quota il divario fra fuga e plotone si stabilizza intorno ai 2’30”, ma già prima di iniziare a scendere il gruppo aumenta il ritmo. Il ritardo ai piedi della salita successiva, l’inedito Monte Nonascoso, è così di 1’33”, ma già dalle prime rampe, particolarmente dura, scende ulteriormente. Consapevole del ritorno del gruppo, Scaroni alza il ritmo, rimanendo col solo Bais, mentre gli altri, ad eccezione di Ansaloni, vengono ripresi nel corso dell’ascesa.
Anche la sorte del giovane corridore emiliano tuttavia è segnata e già nella discesa deve arrendersi al ritmo degli inseguitori. La UAE Team Emirates lo va così a riprendere a 72 chilometri dalla conclusione, pur concedendo ai battistrada qualche ulteriore secondo rispetto ai 47 con cui avevano scollinato. Quando arrivano anche gli uomini Movistar il gap scede tuttavia fino a scendere sotto i trenta secondi, con il team spagnolo che a quel punto si sposta, permettendo così qualche chilometro di avventura in più alla coppia di testa, che entra a Bologna con un margine di 38 secondi.
A quel punto tuttavia il ritmo torna a salire vista la lotta per la posizione in vista della salita, dove il gruppo arriva infatti compatto, dopo aver ripreso i due battistrada a poco più di 40 chilometri dall’arrivo. All’imbocco della prima scalata del San Luca sono Israel – Premier Tech ed EF Education – EasyPost a presentarsi in testa, ma la UAE Team Emirates non tarda a prendere in mano la situazione, pur concedendo ad Alejandro Osorio (GW Shimano – Sidermec), qualche minuto di gloria. Primo a spezzare i sogni del giovane colombiano è tuttavia Quentin Pacher (Groupama-FDJ), che in progressione lo raggiunge e lo stacca agevolmente, prima di venir a sua volta raggiunto da Chris Harper (Team Jayco-AlUla).
I due scollinano con un vantaggio di venti secondi, riuscendo ad aumentare fino a 36 secondi il gap in vista della successiva scalata. Qui dal gruppo prova a muoversi Simone Velasco (Astana Qazaqstan), subito seguito da Alessandro Verre (Arkéa-Samsic), ma stavolta la UAE Team Emirates non concede neanche un metro. Maggior fortuna ha invece Fausto Masnada (Soudal-QuickStep), che riesce a guadagnare una dozzina di secondi sul gruppo, tirato da Jay Vine (UAE Team Emirates). Il corridore bergamasco scollina così con 15 secondi di ritardo da Harper, nel frattempo rimasto da solo, ma nella discesa deve subire la rimonta di Giovanni Aleotti (Bora-hansgrohe), che lo supera senza aspettarlo nella picchiata che riporta verso la salita.
Qui il giovane corridore italiano sembra lanciato verso la testa della corsa, ma una foratura quando orai la strada sale lo costringe a rialzarsi e concludere sostanzialmente la sua corsa, che vede sempre Harper al comando, ma ormai l’opera della UAE Team Emirates è quasi conclusa grazie al lavoro di Diego Ulissi. Al terzo passaggio in cima il distacco è infatti di appena sette secondi e anche se nella discesa riesce a distanziare nuovamente il gruppo fino a venti secondi, la sua azione volge ormai al termine. L’australiano viene infatti ripreso quando la strada torna nuovamente a salire grazie all’azione di Adam Yates (UAE Team Emirates), che frantuma il gruppo.
Con lui restano infatti solamente Enric Mas (Movistar Team), Aleksandr Vlasov (BORA – hansgrohe), Richard Carapaz (EF Education-Easypost), Primož Roglič (Jumbo-Visma), Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Giulio Ciccone (Lidl – Trek), Simon Yates (Team Jayco – AlUla), Tadej Pogačar (UAE Team Emirates), Adam Yates (UAE Team Emirates) e Michael Woods (Israel – Premier Tech), mentre tra gli ultimi a perdere contatto ci sono Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Domenico Pozzovivo (Israel-PremierTech) e Ilan Van Wilder (Soudal-QuickStep). Con il corridore britannico a fare il ritmo senza chiedere alcun cambio, sono questi nove uomini a scollinare con una trentina di secondi di vantaggio sui primi inseguitori, che di poco anticipano un gruppo ormai allo sbando, senza riferimenti.
In discesa Giulio Ciccone (Lidl-Trek) prova ad anticipare, ma Adam Yates è pronto a seguirlo e l’abruzzese si rialza presto. Non ci sono altre mosse fino all’ultimo passaggio all’Arco del Meloncello, dove inizia l’ultima scalata fino al Santuario. Primo a muoversi è Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe), con Yates che spara le sue ultime cartucce in favore del suo capitano. Annullata l’azione del corridore russo, il ritmo torna costante fino allo scatto di Mike Woods (Israel-PremierTech), al quale è Tadej Pogacar a rispondere, seguito da Richard Carapaz (EF Education – EasyPost) proprio all’ultimo chilometro. Pronta la replica anche di Primoz Roglic (Jumbo-Visma), mentre più macchinosa è la reazione di Enric Mas (Movistar), che comunque rientre sui tre, mentre Woods fa fatica.
Compreso che non riesce a fare la differenza, Pogacar a quel punto decide di rallentare, consentendo a Mas di rifiatare, ma anche a Woods e Vlasov di rientrare. Ci prova così anche Carapaz, ma è un attacco telefonato e non porta risultati. Un ulteriore rallentamento concede di rientrare anche a Ciccone e Simon Yates, quando ormai siamo negli ultimi 500 metri. L’attendismo ormai sta per risolversi e l’azione giusta la trova Primoz Roglic: lo sloveno si alza sui pedali per un affondo che porta subito i suoi frutti visto che il connazionale non riesce a chiudere, né tantomeno tutti gli altri. Il successo è così nettamente di Roglic, che festeggia a braccia alzate, mentre dietro di lui Pogacar deve lottare per tenersi la seconda posizione a scapito di un parsimonioso Simon Yates (Team Jayco-AlUla), autore di una ottima prova, ancor di più considerando una scivolata a circa 80 chilometri dalla conclusione.
Risultato Giro dell’Emilia 2023
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