Europei Drôme-Ardèche 2025, altro show di Tadej Pogačar! Vince dopo 75 km in solitaria, 2° Remco Evenepoel e 4° Christian Scaroni alle spalle di Paul Seixas
A una settimana dal trionfo ai Mondiali di Kigali, Tadej Pogačar si ripete e conquista anche il titolo continentale agli Europei Drôme-Ardèche 2025. Il fenomeno sloveno ha attaccato a 76 chilometri dalla conclusione e 1000 metri più tardi, quando si è tolto di ruota Remco Evenepoel, ha iniziato il suo ennesimo show in solitaria, andando a vincere con un vantaggio di 31″ sul belga. Quest’ultimo era stato raggiunto da Juan Ayuso, Paul Sexias e Christian Scaroni (Italia), con i quali è rimasto a lungo prima di staccarli a 38 chilometri dal traguardo per andare a prendersi l’argento e replicare così il risultato di sette giorni fa. Il bronzo finisce poi al collo del giovane talento francese, che sull’ultimo strappo è riuscito a staccare prima lo spagnolo e poi l’azzurro, buon quarto dopo essere stato autore di una gran gara.
Il racconto della corsa
La partenza in salita mostra subito che molte squadre vogliono la fuga. Malgrado numerosi tentativi, che portano rapidamente ad alcuni corridori di squadre minori a perdere contatto, sono alla fine solo in tre a riuscire ad allungare, proprio nella fasi finali dell’ascesa di apertura. Conclusa la salita, nella discesa sono dunque Mathias Vacek (Repubblica Ceca), Daan Hoole e Mathijs Paasschens (Paesi Bassi) ad allungare dopo aver scollinato con qualche metro di vantaggio. Alle loro spalle proseguono alcune azioni, ma la presenza di alcune nazioni principali come Belgio, Slovenia, Italia e Francia, rende difficile trovare l’accordo e ogni azione si esaurisce nel corso della lunga pianura che porta al traguardo. In alcuni frangenti il gruppo si spezza, ma la Slovenia è rapida a reagire, mentre il Belgio conferma di voler fare corsa aggressiva, piazzando spesso i propri uomini nei vari tentativi, al pari di Francia e Italia.
In vista del primo passaggio all’arrivo, le operazioni aumentano e i fuggitivi vedono calare il loro vantaggio, in particolare in risposta a una azione composta da Danny Van Der Tuuk (Polonia), Nils Brun (Svizzera), Lukáš Kubiš (Slovacchia), Kristians Belohvosciks (Lettonia) e Jaakko Hänninen (Finlandia), che aveva scatenato la reazione del Belgio. Dopo scatti e contro-scatti, alla fine sono in 15 a riuscire a trovare l’apertura. Dopo poco meno di un’ora di gara, i tre uomini di testa passano così per la prima volta al traguardo, anticipando di 24 secondi Mihael Štajnar (Slovenia), Louis Vervaeke (Belgio), Niklas Larsen e Casper Pedersen (Danimarca), Marco Frigo (Italia), Nicolas Prodhomme (Francia), Tiago Antunes (Portogallo), Jan Stockli (Svizzera), Martin Svrček (Slovacchia), Mats Wenzel (Lussembugo), Emiliano Vila (Grecia), Victor Langellotti (Monaco), Andréa Mifsud (Malta) e i già citati Van Der Tuuk e Belohvosciks. Il gruppo invece passa con un gap di 51 secondi, controllato senza forzare dalla Slovenia.
Rapidamente si arriva alla prima scalata di Saint-Romain-de-Lerps, la lunga ascesa che caratterizza i tre giri lunghi che attendono i corridori. Ai piedi della salita i tre battistrada hanno ancora 25 secondi sui primi inseguitori, mentre il gruppo, controllato da Tilen Finkst e Anze Skok, compagni del campione del mondo, inizia le prime rampe con un gap di 1’15”. Lungo la salita, tra gli inseguitori perdono contatto Stockli, Belohvosciks, Van Der Tuuk e Vila, mentre gli altri riescono a riportarsi sul terzetto al comando prima dello scollinamento, dove il plotone giunge con un ritardo di 2’25”. Il gap scende a 2′ affrontando per la prima volta lo strappo di Val d’Enfer e risale di una ventina di secondi tra la discesa successiva (durante la quale si verifica una caduta di Romain Grégoire), il secondo passaggio sul traguardo e l’inizio della seconda ascesa Saint-Romain-de-Lerps.
Qui è il Belgio a cambiare decisamente ritmo con una fiammata che provoca il cedimento di Jonas Vingegaard (Danimarca), che si stacca quindi a più di 100 chilometri dal traguardo, e porta il gruppo a riavvicinarsi a 1′. Prima dello scollinamento, nuova accelerazione dei belgi e si avvantaggia un drappello di una decina di corridori comprendente anche Tadej Pogačar (Slovenia), Remco Evenepoel (Belgio), Mattias Skjelmose (Danimarca), Juan Ayuso (Spagna) e Pavel Sivakov (Francia), ma dopo la discesa e prima dell’inizio della seconda ascesa di Val d’Enfer il gruppo torna sotto grazie ad Alberto Bettiol (Italia). Cominciata la salita allungano Gianmarco Garofoli (Italia) e poi Jan Christen (Svizzera) e con loro restano Pogačar, Evenepoel, Sivakov, Paul Seixas (Francia) e Christian Scaroni (Italia), ma Evenepoel aumenta ulteriormente il ritmo e con lui rimangono solo Pogačar e Seixas.
Questi tre vanno a riprendere progressivamente i fuggitivi, il cui gruppetto è nel frattempo esploso, e il ricongiungimento con la testa della corsa avviene ai -89 dal traguardo. Poco dopo, però, rientrano altri corridori e a transitare per la terza volta sul traguardo è un gruppo di testa formato da 28 uomini: Tadej Pogačar (Slovenia), Tiesj Benoot, Steff Cras, Remco Evenepoel e Louis Vervaeke (Belgio), Niklas Larsen, Casper Pedersen e Mattias Skjelmose (Danimarca), Marco Frigo, Gianmarco Garofoli e Christian Scaroni (Italia), Romain Gregoire, Aurélien Paret Peintre, Nicolas Prodhomme, Paul Seixas e Pavel Sivakov (Francia), Daan Hoole e Mathijs Paasschens (Paesi Bassi), Juan Ayuso (Spagna), Tiago Antunes (Portogallo), Jan Christen (Svizzera), Felix Grossschartner (Austria), Mathias Vacek (Repubblica Ceca), Martin Svrček (Slovacchia), Toms Skujiņš (Lettonia), Mats Wenzel (Lussemburgo), Victor Langellotti (Monaco) e Andréa Mifsud (Malta).
Tirato dal Belgio e con 1’09” di margine su un drappello di 21 inseguitori, questo gruppo approccia per la terza e ultima volta la salita di Saint-Romain-de-Lerps. Subito perdono contatto Langellotti, Pedersen, Mifsud, Paascchens e Vacek, ma ai -76 dal traguardo la corsa esplode quando attacca Pogačar. Allo sloveno rispondono solo Evenepoel, Ayuso e Vervaeke, ma questi ultimi due si sfilano subito; Evenepoel resiste invece circa un chilometro prima di cedere, venendo in seguito ripreso da Seixas e poi anche da Ayuso e Scaroni. Questo quartetto scollina con un ritardo di 36″ da Pogačar, ma Ayuso prova a fare a tutta la discesa seguente per provare a riavvicinarsi e i quattro si portano a 22″ all’inizio del nuovo passaggio da Val d’Enfer, dove è Evenepoel a spingere maggiormente tra gli inseguitori per cercare di guadagnare sul solitario battistrada.
Il vantaggio di Pogačar resta però piuttosto stabile e anzi aumenta al passaggio sul traguardo, dove transita con 41″ di margine sui primi inseguitori e 2’51” su un altro drappello ormai fuori gara. A parte qualche cambio saltuario, Evenepoel non trova molta collaborazione tra gli inseguitori ed è lui a sobbarcarsi il grosso del lavoro, con il belga che decide quindi di salutare la compagnia durante la terz’ultima scalata di Val d’Enfer, ai -38 dal traguardo, quando il suo ritardo da Pogačar è però ormai di 1’20”. L’accelerazione consente al campione olimpico di rosicchiare una ventina di secondi al campione del mondo, ma da quel momento in avanti il distacco rimarrà stabile e il belga non riuscirà più a riavvicinarsi, restando sempre con circa un minuto di ritardo sia nel corso del penultimo giro che durante l’ultima tornata del circuito da 17 chilometri.
Seixas, Ayuso e Scaroni scivolano invece sempre più indietro, tanto da iniziare l’ultimo giro con un ritardo di 3’19” da Pogačar e con poco più di un minuto di margine su Skujiņš e Skjelmose, riavvicinatisi alle loro spalle. I tre proseguono di buon accordo e decidono di giocarsi il bronzo sull’ultima ascesa da Val d’Enfer, dove Seixas attacca provocando il cedimento di Ayuso. Il francese insiste e riesce a prendere anche un paio di metri di vantaggio su Scaroni, ma l’azzurro riesce a tornar sotto in vetta. Nel breve tratto in contropendenza che anticipa l’inizio della discesa vera e propria, però, Seixas accelera nuovamente e questa volta riesce a creare un gap su Scaroni, scollinando con 7″ di vantaggio. Mentre Pogačar completa la sua cavalcata solitaria godendosi il finale e chiudendo a braccia alzate ed Evenepoel si deve accontentare nuovamente del secondo posto, con un ritardo di 31″, Seixas sfrutta le sue doti di cronoman per mettere ancor più margine tra sé e Scaroni nei chilometri finali, andando così a conquistare il bronzo a soli 19 anni.
Risultato Prova in Linea Uomini Élite Europei Drôme-Ardèche 2025
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