Giro d’Italia 2025, Dries de Bondt confessa: “Sul Colle delle Finestre ho lavorato per Carapaz, anche se non era un mio compagno: non ho un contratto per l’anno prossimo…”

La tappa numero 20, la penultima del Giro d’Italia 2025, è stata una delle più spettacolari, oltre che quella decisiva per le sorti finali della corsa. Lungo l’ascesa del Colle delle Finestre si sono visti l’attacco a lunga gittata di Simon Yates (Visma|Lease a Bike), andato poi a buon fine, mentre alle spalle dell’inglese andava in scena un duello fin troppo tattico fra gli altri due pretendenti alla Maglia Rosa finale, ovvero Richard Carapaz (Ef Education-EasyPost) e il corridore che la Maglia Rosa l’avrebbe poi persa a fine tappa, ovvero Isaac del Toro (UAE Emirates XRG). Nel momento più acceso della corsa, gli uomini di classifica hanno raggiunto e superato i tanti corridori che facevano parte della fuga della prima ora.

Alcuni di questi si sono lasciati sfilare senza battere ciglio, altri erano compagni di squadra degli atleti in lotta per il successo e hanno svolto compiti funzionali alla situazione. Altri ancora non si sono esentati dal dare il loro contributo, pur non essendo “parte in causa” nella lotta per la Maglia Rosa. È il caso di Dries de Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale), passista belga che era in fuga e che, una volta raggiunto, si è messo a fare il ritmo per Carapaz, e conseguentemente per Del Toro, dopo che Yates aveva già preso qualche secondo di vantagio.

“Non ho ancora ricevuto alcuna notizia dalla mia squadra attuale per la prossima stagione e, dato che sono in scadenza in contratto, mi è sembrata una buona idea mettermi in evidenza durante il Giro – le parole di De Bondt in un’intervista concessa a WielerFlits – Così, ho fatto sapere a diverse squadre che ero disponibile alle trattative. Ho fatto questa cosa anche con Ken Vanmarcke (dirigente della Ef Education-EasyPost, cioé la squadra di Carapaz – ndr) dicendogli che se cercavano corridori per il 2026 io ero disponibile”.

De Bondt racconta: “Prima dell’inizio della tappa del Colle delle Finestre, proprio Vanmarcke mi ha chiesto se avessi in mente di fare qualcosa, perché per loro sarebbe stato difficile mandare corridori nella fuga iniziale. Però, mi ha detto, ‘se ti troverai lì e potrai fare qualcosa che sia importante per l’esito del Giro, poi potrebbe saltar fuori qualcosa di serio’. Quelle parole mi hanno portato a fare quel che ho fatto, a favore di Carapaz”.

L’ecuadoriano, però, il Giro non l’ha vinto: “Yates andava troppo forte – le considerazioni di De Bondt – Del Toro e Carapaz avevano 22 secondi di ritardo quando ho iniziato a tirare io e li avevo riportati a 8 secondi. Però, dopo tre minuti di massimo sforzo, non potevo fare più niente. Peso 73 chili e devo fare molti più watt degli scalatori. Quando mi sono spostato, loro vedevano Yates e io speravo che avessero la testa e le gambe per chiudere quello spazio. Non è successo”.

Il belga, 33 anni, è stato spesso protagonista delle tappe del Giro 2025 e, complessivamente, ha dato un buon contributo alla causa della Decathlon Ag2R La Mondiale, nell’ultimo anno e mezzo. Ma, al momento, questo non sembra bastare per un rinnovo: “Molti mi hanno chiesto perché avessi fatto quell’azione sul Colle delle Finestre – le parole di De Bondt – Ma era proprio quello che volevo che succedesse: volevo far sapere a tutti che ero sul mercato. Poi, che questo si tramuti con un contratto con la Ef Education-EasyPost, non posso saperlo. Se mi vorranno invitare a un tavolo per parlarne, sarà già una vittoria per me”.

De Bondt potrebbe essere coinvolto, suo malgrado, nella ristrutturazione di organico che sembra alle viste per la squadra francese, che sarebbe molto vicina all’ingaggio di Olav Kooij e Tiesj Benoot: “Penso di essere vittima degli arrivi di altri corridori – il suo pensiero – E questi nuovi corridori ne porteranno altri con loro. Questo significa che rimarranno pochi spazi nell’organico e che la squadra dovrà valutare attentamente come riempirli”.

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