Giro d’Italia 2019, Presentazioni Squadre: Deceuninck – QuickStep

Deceuninck – QuickStep pronta a giocare su due tavoli al Giro d’Italia 2019. La formazione belga si presenta alla Corsa Rosa con due capitani dalle grande motivazioni, assolutamente tra loro compatibili, pronti anche a contribuire ognuno alla causa dell’altro, nel pieno spirito del WolfPack. Tre i risultati dunque al quale il team di Patrick Lefevere anela: più tappe possibili, la Maglia Ciclamino e una top ten (vedi top5) a Verona. L’asticella è alta, ma per la squadra dominatrice delle classiche e più vincente di questo inizio di stagione non poteva essere altrimenti.

L’uomo più atteso è Elia Viviani. Vincitore lo scorso anno di quattro tappe e della classifica a punti, per il veronese l’arduo compito è non far sembrare quest’anno inferiore al precedente. In termini numerici, vista anche la più agguerrita concorrenza, anche solo ripetersi sarebbe una impresa e il campione italiano, maglia che sfoggerà con orgoglio e che potrebbe dargli ancor più motivazioni, ce la metterà tutta. Se lo scorso anno arrivava con numerosi interrogativi fino a consacrarsi proprio su queste strade, dodici mesi dopo si presenta con grande consapevolezza nei propri mezzi e potenziale. Tappe adatte a lui non mancano, anche nelle quali provare a rendere la vita dura ai rivali su percorsi non proprio scontati ma nei quali può reggere.

Con la pressione attutita dalla presenza del campione olimpico dell’Omnium, Bob Jungels si è comunque prefissato un obiettivo non da poco. Già due volte nei primi dieci (con annessa Maglia Bianca di miglior giovane), il corridore lussemburghese punta ad un risultato simile anche in questo 2019. Favorito dalle tre prove contro il tempo, il vincitore della Kuurne – Bruxelles – Kuurne avrà comunque il suo bel da fare per difendersi nelle numerose e lunghe salite che attendono il gruppo. La sfida sarà anche capire se dopo la atipica preparazione che ha svolto, concentrato la sua primavera sulle corse del pavé, sarà riuscito a ritrovare in altura il giusto fisico per affrontare al meglio le dure pendenze in arrivo.

Il resto della selezione è praticamente tutto al servizio dei due capitani. Per la pianura e lo sprint ci sono soprattutto Fabio Sabatini e Florian Sénéchal, i due ultimi uomini per l’approccio alle volate. Due ottimi elementi che proveranno a non far rimpiangere quello che solitamente è un treno molto più attrezzato, per l’occasione ridotto per poter proporre anche all’altro uomo di riferimento il giusto supporto. In caso di tappe più impegnative, occhio al francese che potrebbe resistere per giocarsi uno sprint ristretto.

Due anche gli uomini per la montagna, con l’esperto Eros Capecchi e soprattutto il giovane James Knox che proveranno a scortare il più a lungo possibile il capitano. Il corridore toscano sarà prezioso nel posizionamento e nella gestione tattica vista la sua esperienza, mentre il britannico è l’uomo deputato a scortare il capitano nelle fasi più calde. Autore di un discreto inizio di stagione, con risultati interessanti anche in corse importanti, potrebbe trovare anche spazio per qualche azione dalla distanza e giocarsi così le sue carte per un successo parziale.

A completare la selezione due corridori completi, faticatori dedicati al lavoro sporco, a seconda delle circostanze per tenere il ritmo in gruppo e alzare l’andatura in pianura, oppure tenere al coperto i capitani, anche nelle salite meno lunghe. Della coppia che conclude la selezione Pieter Serry è indubbiamente il più esperto e affidabile, avendo dimostrato anche potenzialmente di poter ottenere qualche risultato in prima persona se gli si dà l’occasione, mentre per il giovane Mikkel Honoré questa prima convocazione in un grande giro, al suo primo anno da prof, è soprattutto un modo per fare esperienza.

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