Giro d’Italia 2018, Ciccone ritrova il sorriso: “Se penso che una settimana fa soffrivo un po’ ovunque…”

Al Giro d’Italia 2018 arrivano le salite e subito Giulio Ciccone ci prova. Riuscito ad inserirsi nella maxi-fuga di giornata verso l’Etna, il corridore della Bardiani – CSF è stato fra i protagonisti, uno degli ultimi ad arrendersi poi a Esteban Chaves (Mitchelton-Scott). Dopo il buon lavoro el compagno Alessandro Tonelli, l’abruzzese ha provato a ripetere l’exploit di Sestola, dove due anni fa si impose al suo primo Giro,sempre al termine di una lunga fuga, scattando più volte sulle rampe del vulcano siciliano, ma stavolta si è dovuto arrendere, potendo comunque fare un bilancio positivo viste le difficoltà di questi giorni dopo la caduta a pochi giorni dal via della Corsa Rosa.

“Oltre al risultato ciò che contava per me erano le sensazioni – spiega – E quelle, sono state positive. Provarci da lontano era la nostra strategia, così come andare in fuga in due. Tonelli è stato super, uno di quelli che ha lavorato di più tra i battistrada, permettendomi di salvare energie fino alla salita. Ho voluto attaccare presto perchè l’avevo provata ai primi di aprile, in ritiro e sapevo che dai -4 km la strada si sarebbe addolcita. Anticipare e avere un buon margine poteva essere determinante“.

Ovviamente, non mancano i complimenti al vincitore di giornata, che si è dimostrato il più forte nell’ascesa conclusiva, almentro tra gli attaccanti. Ma Ciccone ribadisce di essere soddisfatto, fisicamente e mentalmente: “Chapeau a Chaves perchè è andato fortissimo. Io ci ho provato fino alla fine, ho dato il massimo. Per essere il primo arrivo in salita del Giro, va bene così. Se penso che poco più di una settimana soffrivo un po’ ovunque per la caduta in allenamento, ora posso sorridere”.

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