I Volti Nuovi del Gruppo, Raggio: “Ho coronato il mio sogno; mi difendo bene in salita, ma voglio migliorare”
Nuovo appuntamento con I Volti Nuovi del Gruppo, la rubrica che presenta i neoprofessionisti italiani. Questa sera abbiamo con noi Luca Raggio che si prepara a vivere la sua prima stagione tra i professionisti con la maglia della Wilier – Selle Italia. Nato a Chiavari, in Liguria, il 26 marzo 1995, si è messo in luce nelle categorie giovanili con la maglia della Viris. Abile scalatore, lo scorso anno ha vinto il Trofeo Matteotti in Toscana, ottenendo buoni risultati alla Ruota d’Oro, al GP di Capodarco e anche al Giro d’Italia Under23, classificandosi decimo nella generale. Alla corte di Luca Scinto ha corso anche nel finale della passata stagione come stagista, accumulando esperienza importante per entrare nei meccanismi della squadra.
Come ti sei avvicinato al ciclismo?
Grazie ad un mio amico e a mio fratello. Eravamo i soli in paese ad andare in bicicletta.
E’ nata subito la passione?
Sono entrato come in un vortice. Ho iniziato in una squadra di zona e piano piano sono cresciuto e mi sono spostato perché nelle mie zone non c’erano squadre dilettantistiche. Sono andato alla Viris Vigevano ed ora, dopo buoni risultati, ho coronato il mio sogno.
Che tipo di corridore sei?
Sono uno scalatore, mi difendo bene sulle salite lunghe. Vorrei migliorare lo spunto veloce e in pianura, anche se penso di difendermi su tutti i terreni.
Lo scorso anno hai gareggiato da stagista. Che esperienza è stata?
Sicuramente bello, mi sono trovato a fare un lavoro che non ero abituato a fare. Nei dilettanti ero io il capitano, lì mi sono messo al servizio dei compagni, cosa che ho fatto molto volentieri. Al Tour of Hainan abbiamo coronato questa esperienza con dei successi, è stata una cosa bellissima. Ho imparato tanto e credo mi aiuterà ad iniziare al meglio la stagione.
Che impatto hai avuto con il professionismo?
Ho notato subito la differenza. Le corse sono difficili da interpretare, anche perché c’è grande varietà di corridori. Penso comunque che tutto questo mi abbia fatto bene.
Il ricordo più bello della passata stagione?
Il Matteotti in Toscana, la corsa più importante che ho vinto. Ho ottenuto tanti piazzamenti, ma quello è stato il momento più bello.
Qualche rammarico?
A Capodarco e alla Ruota d’Oro. Due piazzamenti che mi hanno lasciato l’amaro in bocca, ma sono state giornate importanti.
Che obiettivo ti poni per il 2018?
Vorrei farmi vedere, dare una mano alla squadra. Sono un corridore da montagna, ma sono pronto a lavorare anche in corse non adatte alle mie caratteristiche. Provare ad entrare in una top 10 a metà anno non sarebbe male. Vediamo, la stagione è lunga.
Quali sono le corse che ti piacciono maggiormente?
Quest’anno vorrei arrivare in condizione al Giro dell’Appennino, è la corsa di casa. Poi il sogno è una tappa al Giro d’Italia con un arrivo in salita.
Un corridore al quale ti ispiri?
Da piccolo mi piaceva molto Gilberto Simoni. Ora ci sono tanti corridori con le mie caratteristiche, mi piacciono quelli che non si arrendono mai.
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