UEC, svolto a Milano un incontro per discutere dei calendari 2027 e 2028: “Lavoriamo insieme per affrontare e superare le sfide di un calendario sempre più fitto”

La questione calendari continua a tenere banco tra i vertici del ciclismo mondiale. Con un programma di gare sempre più fitto, diventa sempre più difficile incastrare tutti gli eventi internazionali senza incappare in spiacevoli sovrapposizioni, come ad esempio accaduto quest’anno in occasione degli Europei, svoltisi in contemporanea ad importanti classiche italiane (circostanza che purtroppo si ripeterà anche nel 2026). Per questo motivo, si è tenuto ieri a Milano un incontro organizzato dalla UEC (Unione Europea del Ciclismo) con l’obiettivo di promuovere il dialogo tra le varie Federazioni Nazionali e l’UCI. Il lavoro si è concentrato in particolare sui calendari delle stagioni 2027 e 2028, che saranno caratterizzati da due importanti eventi, i “SuperMondiali” Haute-Savoie 2027 e le Olimpiadi di Los Angeles 2028.

All’incontro, coordinato dal segretario generale della Federazione Ciclistica Italiana Marcello Tolu, hanno partecipato il presidente della UEC e vicepresidente dell’UCI Enrico Della Casa, il presidente della FCI Cordiano Dagnoni, i rappresentanti dell’UCI per il settore strada Matthew Knight e Maxime Métry, il segretario settore strada della FCI Giorgio Elli e il segretario generale della Lega Ciclistica Professionistica Luca Papini.

“Abbiamo voluto organizzare questo incontro in Italia, uno dei Paesi fondatori dell’UCI e da sempre leader nel ciclismo su strada – le parole di Enrico Della Casa – La FCI è un pilastro dell’UCI e un partner chiave. Stiamo lavorando insieme per affrontare e superare le sfide di un calendario sempre più fitto: c’è ancora molto da fare, ma questo è un primo passo importante per gettare solide basi comuni, ascoltando attentamente le esigenze degli organizzatori“.

“È evidente che i calendari ciclistici internazionali sono diventati sempre più intensi – ha aggiunto Cordiano Dagnoni – Questo non incoraggia la partecipazione, penalizzando in particolare i Paesi con minori risorse e contrastando così l’intento degli organismi internazionali di incrementare la popolarità e la pratica del ciclismo. Ringrazio l’UEC e il suo Presidente, Enrico Della Casa, per aver organizzato un incontro per discutere di questi temi qui in Italia, riconoscendo l’importante ruolo della FCI all’interno dell’UCI, del ciclismo internazionale e nei rapporti con le federazioni dei Paesi emergenti”.

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