Team Medellìn-EPM, il 48enne Oscar Sevilla continuerà anche nel 2025: “Mi sento all’altezza di dare il mio contributo”
Oscar Sevilla sarà un ciclista professionista anche nel 2025 all’età di 49 anni. Il corridore spagnolo classe 1976 non vuole proprio saperne di appendere la bici al chiodo e ha annunciato che correrà anche nella prossima stagione sempre con il team colombiano Medellìn-EPM, in cui milita dal 2017. Lo scalatore di Albacete vanta una carriera infinita lunga ben 25 stagioni, iniziata nel 1998 con la maglia della Kelme-Costa Blanca e con 17 vittorie tra i pro. “Continuerò per un altro anno – ha sottolineato recentemente a Ciclo21 – Questo 2024 è stato complicato per me con gli infortuni, la caduta al Giro di Colombia, un batterio che ho preso in ospedale… . Sono stati 25 anni fantastici da professionista e non voglio chiudere la mia carriera in questo modo”.
“Mi sento all’altezza di dare il mio contributo alla squadra e di partecipare alle corse, ma soprattutto sono in una fase molto bella della mia carriera perché non ho pressioni extra, anche se le metto io stesso – ha detto lo spagnolo nato il 29 settembre 1976 – Per questo mi piace motivare i giovani ciclisti, in modo che abbiano la fiducia e la grinta che gli mancano. Mi sento un allenatore di ciclisti, un leader all’interno della squadra di Medellin per rilanciarli. Quindi continuerò a godermi le strade, le gare, i paesaggi. Questa è la mia vita, è la mia passione e per il momento continuerò per un altro anno e poi Dio dirà“.
Ma quale è il segreto di una carriera così lunga, che si avvicina al record del compianto Davide Rebellin, con ben 31 stagioni disputate? “Dall’illusione, dalla felicità, dalle montagne, da mia moglie che è una grande squadra che mi capisce, dal suo sostegno mi motiva. Che ci crediate o no, ho ancora l’illusione di quel bambino che voleva essere come Delgado, Chiapucci, Buco, Indurain… godersi il ciclismo – rivela Sevilla – Per questo mi sento un privilegiato a poterlo fare, ad essere in salute e ad avere buone sensazioni. Pedalo per passione e non per obbligo, il che è molto diverso. Un giorno il professionismo finirà prima o poi, ma dopo continuerò a essere legato al ciclismo e allo sport con questi eventi come quello di La Nucia. Lo sport è il miglior modo di vivere”.
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