Lotto, il neopro’ Robin Orins torna ad allenarsi dopo mesi molto difficili: “Attacchi di panico e paura di tutto, ora sto ritrovando la gioia di pedalare”

Robin Orins iniziava il 2025 come neoprofessionista nell’organico della Lotto. Il belga, classe 2002, faceva il grande passo dopo due stagioni trascorse nella squadra di sviluppo e dopo una notevolissima serie di risultati nelle corse giovanili affrontate: nel solo 2024, Orins aveva vinto la Omloop Het Nieuwsblad U23, aveva chiuso al secondo posto la Liegi-Bastogne-Liegi di categoria e al terzo l’omologa Parigi-Roubaix. Insomma, le aspettative erano alte intorno all’atleta, che però nel 2025 non si è mai visto in gara. Il giovane belga si è trovato di fronte problemi molto seri e complicati da affrontare.
A raccontare quanto avvenuto è lo stesso Orins: “Il 2024 è stato un anno per me pieno di successi – ha scritto il corridore (qui il testo originale, in inglese) – Sono diventato più forte, ho vinto corse, ho gareggiato ad alto livello e ho coronato il tutto con un contratto da professionista. Ma, dopo i Mondiali di Zürich, mi sono sentito completamente esaurito, mentalmente e fisicamente. Ero stanco di tutto, dei media e della pressione. Avevo bisogno di una pausa, senza bicicletta. Avevo bisogno di tempo per me, tempo che però non è arrivato”. Una situazione, quella vissuta di Orins, accomunabile, solo in termini di concetto, a quella vissuta da altri giovani corridori, che hanno deciso di lasciare il ciclismo in giovanissima età.
Orins prosegue nel racconto: “Non riuscivo a ricaricarmi e continuavo ad ammalarmi. Il mio sistema immunitario era sotto zero e dormivo per più tempo rispetto a quanto stessi svelgio. Il mio corpo non aveva più energie, ogni cosa era troppo. Sono comunque partito per la Spagna per iniziare gli allenamenti in vista della nuova stagione, ma, ripensandoci, non è stata la scelta migliore. Non riuscivo ad allenarmi, un po’ perché stavo male e un po’ perché non mi sentivo me stesso. Quando sono tornato a casa, mi hanno diagnosticato un’infezione respiratoria e quello è stato un ulteriore colpo”.
Il 23enne ha vissuto momenti difficilissimi: “Ho iniziato ad avere frequenti attacchi di panico – scrive ancora Orins – Ho perso l’appetito, ho smesso di uscire di casa. Ero bloccato in un circolo vizioso. Il periodo delle feste di fine anno è stato infernale: gli altri festeggiavano e io passavo ore a piangere e a cercare di ritrovarmi fra un attacco di panico e l’altro. Avevo paura, di tutto, ma principalmente di me stesso. Con il passare dei giorni ho continuato ad affondare e avevo perso la voglia di vivere. Mi sentivo inutile e avevo pensieri disturbanti. A quel punto, sono suonati tutti gli allarmi e ho cercato aiuto, insieme alle persone che ho vicino”.
Orins racconta di essersi affidato alla terapia: “Da lì è emerso che ho avuto un problema di ansia risalente alla mia infanzia, che negli ultimi 7-8 anni era rimasto sotto controllo e che era riemerso nell’ultimo periodo. Ho dedicato ore al mio recupero, che mi è costato molte lacrime, ma, giorno dopo giorno, ho iniziato a sentirmi meglio. Ho imparato molto su me stesso. Lo scorso aprile, poi, sono tornato a pedalare. Le prime uscite sono state molto difficili, mi spaventavo se il battito del mio cuore saliva o se un’automobile mi passava troppo vicino. Ma, dopo un po’, quelle cose sono tornate a essere familiari e ho sentito di nuovo la gioia di andare in bici”
Orins riprenderà quindi il suo percorso sportivo, con la maglia della Lotto? “Quando mi sentirò pronto per gareggiare, lo farò sapere – conclude il 23enne – So che molte persone non capiranno, se non ci sei passato non puoi immaginare quanto sia difficile. Io comunque ho imparato una lezione di vita. D’ora in avanti, mi godrò di più i momenti, in sella e fuori dal ciclismo”.
Scegli la tua squadra per il FantaGiro di Svizzera 2025: montepremi minimo di 1.500€! |
Ascolta SpazioTalk! |
Ci trovi anche sulle migliori piattaforme di streaming ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |