Lotto Dstny, Maxim Van Gils al Trittico delle Ardenne con voglia di podio: “La Amstel è quella più adatta a me”

Maxim Van Gils si presenta alle Classiche delle Ardenne molto motivato. Fopo un promettente inizio di stagione, la sua Lotto Dtsny si è ritrovata a fare i conti con molti infortuni che hanno colpito i suoi capitani: la malattia di Lyme di Arnaud De Lie, l’infortunio al ginocchio di Lennert Van Eetvelt, la commozione cerebrale di Andreas Kron e la frattura del femore di Florian Vermeersch. Lo stesso Van Gils, che su nove giorni di gara da inizio anno è entrato nei dieci in sei occasioni, ha dovuto fermarsi per qualche giorno a causa di una caduta alla Volta a Catalunya e del conseguente dolore al polso destro.

Settimo alla sua prima Monumento della stagione, la Milano-Sanremo, e secondo due settimane fa al Gran Premio Miguel Indurain, il talentuoso belga è sempre più sicuro dei suoi mezzi in vista del suo grande obiettivo stagionale, la settimana delle Ardenne. Lo scorso anno, il classe ’99 ha chiuso la Amstel Gold Race al settimo posto, la Freccia Vallone all’ottavo posto e la Liegi-Bastogne-Liegi all’undicesimo, è perciò molto motivato a proseguire l’ottimo inizio di stagione migliorando i piazzamenti ottenuti dodici mesi fa.

“Queste sono le corse che mi si addicono e ovviamente sogno di vincerne una – spiega a La Derniere Heure – Dopo le mie top ten, spero di raggiungere la top five questa volta. E quando si punta al quinto posto, anche il terzo non è molto lontano. Quindi perché non provare a salire sul podio? Devo tuttavia essere realista: quando Van Der Poel (Alpecin Deceuninck) o Pogacar (UAE Team Emirates) sono presenti, è molto difficile ottenere la vittoria”.

Tra le tre delle Ardenne la corsa che certamente più si confà alle caratteristiche di Maxim Van Gils è di certo quella odierna, come spiega lui stesso: “Penso che questa sia la corsa che fa per me. È lunga e difficile, che è quel che preferisco […] Il mio profilo si adatta bene alle gare difficili che terminano in gruppi ristretti, sono questi gli scenari più adatti a me”.

Stéphane Heulot, general manager della formazione belga, conferma le sensazioni di Van Gils: “Alla Strade Bianche e alla Milano Sanremo ha mostrato che aveva questo mix di resistenza sulle lunghe distanze e di esplosività nel finale che poteva far presagire cose belle. Penso inoltre che possa fare un buon risultato alla Freccia Vallone… se riesce a posizionarsi meglio rispetto al 2023”. Consapevole delle difficoltà contro alcuni dei corridori più forti al momento, il dirigente francese ammette che “per ottenere risultati eccezionali, è necessario quasi un allineamento dei pianeti, ma bisogna essere ambiziosi” e con il talento fiammingo la squadra belga “non si pone limiti”. Pertanto, “se la sfortuna ci lascia tranquilli, possiamo permetterci di sognare”.

Fresco di rinnovo, il 24enne belga sta maturando con calma, anno dopo anno, in controtendenza rispetto ai giovani che stanno emergendo negli ultimi anni nel ciclismo: “È stato un po’ meno precoce di altri, ma ha guadagnato molto in maturità, in questi ultimi mesi. Si nota nella sua professionalità. Mentalmente e fisicamente ha fatto un passo in avanti. Il fatto di aver corso il Tour de France l’anno scorso gli ha dato anche un po’ più di consistenza. Ormai, si comporta come un leader. Quando dice che sta bene, sappiamo che può giocarsi le sue carte al 200%”.

Questa crescita costante nel tempo è sicuramente frutto dei suoi allenamenti, che ha saputo diversificare nel tempo per una costante progressione: “Si allena molto in Francia, dalle parti di Grenoble, da dove viene la sua ragazza. Ha scoperto dei nuovi terreni di gioco e allenamento. Tutto questo ha contribuito al suo sviluppo”.

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