Étoile de Bessèges 2025, parola ai volontari dopo le polemiche sulla sicurezza: “I corridori ci hanno ferito”

L’Etoile des Besseges 2025 sta per vivere l’ultima giornata di gara, in programma per domenica 9 febbraio. La breve corse a tappe francese, di categoria UCI .1, ha vissuto un’edizione davvero complicata, scandita da una serie di “falle” nella sicurezza del corridori che hanno portato all’abbandono collettivo di diverse squadre, fra cui quasi tutte quelle WorldTour presenti. Nella prima giornata un’automobile ha imboccato la strada della corsa in senso contrario, proprio mentre stavano per sopraggiungere i corridori, e durante la terza frazione il gruppo si è trovato altri mezzi a motore lungo il percorso.

Alle discussioni avvenute in strada hanno poi fatto seguito i ritiri collettivi, che hanno lasciato in gara solo una settantina di atleti, meno della metà di quelli inizialmente iscritti. “Non c’è più rispetto per quello che facciamo – le parole dei volontari che fanno parte dell’organizzazione della corsa riportate da DirectVelo – Avevamo un grande campo partenti, c’erano gran parte delle squadre che faranno poi il Tour de France. E ora invece ci troviamo in una situazione terribile. Sono molto preoccupato, temo che questa sia l’ultima edizione dell’Etoile de Bessèges”. 

I volontari ricordano” Avevamo già avuto problemi con le manifestazioni degli agricoltori nel 2024 e con l’annullamento di una tappa nel 2023 (quella in cui si verificò una maxi-caduta su un ponte – ndr). E quest’anno ci siamo ritrovati con due incidenti in due giorni. Ma non possiamo farci niente. Il ciclismo è tutta la mia vita – il pensiero di uno degli uomini in servizio, 74 anni – Abbiamo lavorato duramente e per tanti giorni e poi i corridori se ne sono andati. Ci hanno fatto male. Lo sanno che siamo tutti volontari e che facciamo tutto questo per amore di questo sport e proprio per i corridori. Cancelleranno la corsa? Io non piango mai, ma dovesse succedere qualche lacrima la verserei”.

Le preoccupazioni per il futuro abbondano: “Siamo preoccupati per il rapporto dell’UCI e ora sappiamo che le squadre potrebbero anche decidere di non venire più. Ma noi abbiamo sempre dato il massimo e stiamo facendo di tutto per organizzarci al meglio. Se cancellano queste corse, il ciclismo finira come la Formula 1: ci saranno una serie di appuntamenti di élite e la sparizione di tutte le altre competizioni. Di sicuro, quando corrono in Arabia Saudita non hanno problemi con il traffico. E su quelle lunghe strade sempre dritte i corridori potranno affrontare le rotonde senza problemi. Noi non possiamo fare altro che ringraziare atleti come Benjamin Thomas, Arnaud de Lie e tutti quelli che sono stati gentili con noi. Sono loro che ci spingono a continuare”.

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