Calendario, le continental italiane fanno un appello agli organizzatori: “La stagione agonistica è ripartita e già rischia di finire”

Le corso stanno ripartendo, ma c’è chi rischia di correre poco o nulla. Si tratta delle formazioni continental, per le quali c’è la concreta possibilità di restare fuori anche dalle poche corse organizzate visto che in molti eventi ora chiedono di partecipare anche formazioni delle prime due categorie. Squadre e corridori che creano un appeal migliore per il pubblico, soprattutto internazionale, e che dunque gli organizzatori sono più propense ad invitare al posto delle squadre di terza divisione. Già pochi i posti a disposizione per le corse ora ProSeries, anche per gli eventi .1 la situazione non è delle più semplici, con molti posti in meno, con alcune Professional che partecipano ora anche maggiormente alle .2. Ma i problemi ci sono ovviamente anche nelle categorie minori, anche a livello dilettantistico, con gli organizzatori che fanno fatica a trovare soluzioni per organizzare i propri eventi viste le restrizioni ancora in vigore.

Segue la lettera aperta completa inviata dalle squadre continental italiane:

La stagione agonistica è ripartita e già rischia di finire. Per questa ragione le formazioni Continetal Italiane (Biesse Arvedi, Colpack Ballan, Sangemini, Trevigiani, MG  K-Vis, Area Zero D’Amico UM Tools,Iseo Serrature Rime Carnovali, Casillo Petroli Firenze Hoppla, General Store) si uniscono ancora per portare un messaggio al movimento ciclistico ed in particolare agli organizzatori.

In questo periodo complicato da molti punti di vista, tanti stanno decidendo di posticipare i loro eventi al 2021. Noi però stiamo lottando per salvare il movimento agonistico italiano di base che deve trovare uno sfogo anche nel 2020. Per questa ragione diciamo agli organizzatori che per poterci dare appuntamento al 2021 è indispensabile poter dar vita ad un 2020 agonistico. Senza questa continuità rischiamo di fermarci.

I primi impegni organizzati da Nuova Placci e denominati Extragiro hanno dimostrato che è possibile organizzare gare ciclistiche. Queste persone hanno fatto da tester e sono a disposizione, con la loro esperienza maturata laddove si incontrassero ostacoli inattesi, per risolvere eventuali problemi operativi. 

Oltre all’applicazione dei protocolli, un altro ostacolo è la richiesta dei permessi alle prefetture, ma pure in questo caso si tratta di ostacoli superabili e l’esperienza con le prefetture dell’Emilia Romagna lo ha confermato.

Cosa chiediamo quindi? Ogni attore di questo movimento deve fare la sua parte, noi stiamo affrontando sacrifici e costi extra. Facciamo in modo che non risultino vani. Organizzatori non abbiate paura e tornare ad allestire i vostri eventi.

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