CicloMercato 2021: Emiel Planckaert si arrende, Julien Vermote ci spera ancora
C’è chi insiste e chi si arrende. Il CicloMercato 2021 ha lasciato numerosi corridori al palo, ragazzi e uomini che inevitabilmente si trovano davanti ad una scelta difficile: continuare a sperare, magari facendo un anno nelle categorie minori, per poi ripartire il prossimo anno, oppure appendere la bici al chiodo? La risposta a questa domanda non è semplice da trovare per tutti, restando ovviamente anche molto personale, al di là delle considerazioni che si possano fare esternamente. Una situazione non semplice alla quale in questi giorni hanno risposto in maniera diversa Emiel Planckaert e Julien Vermote. Il primo, fratello d’arte dei più longevi Baptiste ed Edward, ha infatti deciso di appendere la bici al chiodo a 24 anni, dopo tre stagioni in maglia Sport Vlaanderen – Baloise che non gli hanno tuttavia permesso di trovare stabilità nel ciclismo; il secondo spera invece ancora di poter continuare la sua carriera.
Classe 1989, in carriera ha militato per dieci anni in formazioni WorldTour, partendo dai suoi esordi con la QuickStep. Dopo sette anni alla corte di Patrick Lefevere, nella quale era un gregario senza possibilità di sbocco, ha provato a cambiare per cercare più spazio a livello personale. Tuttavia, nelle due stagioni in maglia Dimension Data e nello sfortunato 2020 trascorso alla Cofidis, non è riuscito a lasciare il segno, vedendosi dunque ora in questa spiacevole situazione. Consapevole delle difficoltà, continua comunque ad allenarsi nella speranza di una chiamata che possa permettere alla sua carriera di ripartire.
“Cerco di restare concentrato e continuo ad allenarmi e vivere come un professionista – racconta a RTBF – Questo mi permette anche di non pensare alla mia situazione. Sarebbe più difficile se ci pensassi sempre. Mi alleno sempre allo stesso modo, ad esempio recentemente ho fatto due stage in Spagna e ho ancora il mio allenatore al mio fianco, che mi aiuta per sapere cosa devo fare”.
Sentendo ancora grande passione per il ciclismo, il 31enne continua a credere di poter proseguire “il sogno di diventare ciclista” iniziato ormai undici anni fa. “Anche se dopo dieci anni da professionista alcune cose sono diventate una abitudine, bisogna continuare a divertirsi e amare quel che fai – aggiunge – Credo che una squadra mi prenderà. Bisogna continuare a crederci altrimenti è finita…” E, almeno per il momento, vuole continuare a sperare, senza darsi una scadenza. “Il gruppo mi manca. Quando non ti manca vuol dire che sei pronto a smettere, ma non è il mio caso”.
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