Vittorio Feltri, dichiarazioni shock contro i ciclisti: “Mi piacciono solo quando vengono investiti”

Continuano a far discutere le parole di Vittorio Feltri. Il direttore de Il Giornale, intervenuto ad un evento organizzato a Milano, ha commentato lo sviluppo del capoluogo lombardo, non perdendo però l’occasione per lanciarsi contro i ciclisti con parole che lasciano, francamente, interdetti. “I ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti” ha dichiarato Feltri, scatenando le reazioni di tutto il mondo del ciclismo. I primi a rispondere sono stati i rappresentanti dell’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI) che, attraverso le parole del presidente Cristian Salvato hanno espresso il loro sgomento per queste dichiarazioni, rilasciate tra l’altro a pochi giorni di distanza da quando Michele Scarponi, scomparso nel 2017 proprio a causa di un incidente con un camion durante un allenamento, avrebbe compiuto 45 anni.

“Siamo allibiti che un giornalista e politico del calibro di Vittorio Feltri si sia espresso in questo modo, ferendo tutti noi e coloro che hanno pianto per una persona cara uccisa sulla strada. – commenta Salvato – Invece di ironizzare sul dolore delle famiglie delle troppe vittime della strada, per il ruolo ricoperto dovrebbe battersi attivamente per accrescere la cultura e il rispetto di tutti per chi si muove con un mezzo green. La bicicletta ci salverà, purtroppo non dall’ottusità e stupidità di chi quando sono morti campioni come Michele Scarponi e Davide Rebellin hanno promesso di rendere l’Italia un Paese più civile e invece ad anni di distanza la strage sulle strade imperversa come se nulla fosse”.

E a queste dichiarazioni fa eco anche la proposta di Matteo Trentin, vicepresidente ACCPI in carica, che invita Feltri e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad una pedalata, per sensibilizzarli sul rischio che tutti coloro che vanno in bicicletta corrono ogni giorno sulle nostre strade: “Carissima Premier quando vuole la invito a fare un giretto in bici assieme a questo personaggio del suo partito che a quanto pare vive ancora durante la rivoluzione industriale. Potete usare anche l’elettrica così ci si diverte di più. Da donna, da madre e da cristiana dovrebbe prendere in considerazione quanto rischiano i nostri figli sulle strade ogni santo giorno”.

Molto più dura la reazione della Fondazione Michele Scarponi che, con un messaggio su Facebook, annuncia querele contro il giornalista e consigliere della Regione Lombardia, lanciando anche una raccolta firme per chiedere le dimissioni di Feltri: “Oggi, nel giorno in cui avrebbe dovuto compiere 45 anni, Michele è stato ucciso una seconda volta dalle parole violente di Vittorio Feltri. Tanti familiari di vittime sulla strada come noi sono state colpite dritte al cuore senza pietà. Ci resta difficile capire il perché di tale violenza incomprensibile. Ci sentiamo smarriti. Riteniamo che frasi come queste – dette peraltro da chi ha la responsabilità di rappresentare una grande cassa di risonanza mediatica in tutto il Paese – siano gravissime e non ammissibili, rappresentino una evidente istigazione a delinquere e arrechino gravi danni ad Associazioni come la nostra che si battono per diffondere la cultura del rispetto e della legalità sulle strade. Per questo abbiamo dato mandato al nostro avvocato Tommaso Rossi di predisporre una denuncia querela che presenteremo alla competente Procura della Repubblica. Basta”.

Reazione molto dura anche quella dell’ex campione olimpico e commentatore di Rai Sport Silvio Martinello, che chiede a gran voce le dimissioni di Feltri dai suoi ruoli pubblici: “Frasi inaccettabili, intollerabili e gravissime quelle pronunciate dal dott. Vittorio Feltri, autorevole e stimato giornalista ora anche consigliere di Regione Lombardia. Ritengo inevitabile debba lasciare, immediatamente, l’istituzione di cui fa parte. Le gravissime affermazioni pronunciate con totale disprezzo e compiacimento nei confronti di chi utilizza la bicicletta, devono essere contrastate con ogni mezzo dalle istituzioni sportive, CONI, FCI ed ENTI”.

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