UCI, introdotte nuove misure di sicurezza
L’UCI adotta nuove misure di sicurezza. Al termine di una riunione con le organizzazioni delle squadre e dei corridori, la massima istituzione mondiale del ciclismo, che quest’oggi ha annunciato il trasferimento dei servizi antidoping, ha aggiunto nuovi articoli al proprio regolamento in relazione alla sicurezza dei corridori. Con i nuovi articoli, l’UCI ha come prima cosa introdotto nuove disposizioni per garantire che la sicurezza sia una delle priorità degli organizzatori delle corse. Sono stati poi aggiunti nuovi obblighi riguardo i settori di strada non asfaltati, ad esempio quello di inviare alle squadre descrizioni dettagliate di tali settori, assicurandosi che questi siano percorribili in qualsiasi condizione atmosferica.
Sono state aggiunte poi misure atte al rafforzamento e alla standardizzazione del ruolo dell’Autorità regolamentatrice. Sarà migliorata poi la supervisione delle moto tv, che non devono mai ostacolare lo svolgimento della gara. Verrà poi rinforzato il ruolo del Safety Manager e dovrà essere fornita una lista dettagliata delle responsabilità individuali. Infine, ci sarà poi un dibattito con squadre e team per allargare il già esistente protocollo da applicare in caso di condizioni meteorologiche estreme. Tutte le nuove direttive avranno effetto immediato e varranno non solo per le corse World Tour, ma anche per il World Tour femminile e per le neonate corse ProSeries.
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A prescindere che la sicurezza del ciclista deve riguardare tutte le gare,da quelle locali a quelle internazionali,per tutte le categorie,le proposte UCI,risolveranno solo in parte il problema.Certo, controllare con piu’ severita’ i mezzi in corsa è importante ma quello che causa incidenti seri ai concorrenti sono gli ostacoli non protetti,persone ed animali liberi di attraversare e l’inserimento improvviso di automezzi non autorizzati.Per questi pericoli,la bravura degli atleti non basta.Solo pensando si rabbrividisce!
Purtroppo, è difficile curare un lungo percorso alla perfezione ma punire certi organizzatori per la loro superficialita’ non guasta.Certamente,gareggiare in circuito consentirebbe la maggiore attenzione sul fronte della sicurezza.Lo stesso dicasi nell’inserimento improvviso di vetture non autorizzate in corsa,spesso tra un gruppetto e l’altro,ignare,uscite dai passi carrabili.Ci vogliono piu’ addetti in moto con la lievitazione dei costi.Naturalmente,è meglio non organizzare una gara che mettere i concorrenti in balia di tanti pericoli.
Gianfranco Di Pretoro