MTB, l’argento olimpico di Tokyo Mathias Flückiger assolto dalle accuse di doping

Si chiude, forse definitivamente, la vicenda doping che ha visto coinvolto il biker elvetico Mathias Flückiger. Il 35enne, argento olimpico a Tokyo alle spalle di Tom Pidcock, era stato sospeso nell’agosto 2022 dopo essere risultato positivo allo zeranolo (sostanza anabolizzante proibita) durante un controllo antidoping effettuato due mesi prima. Una sospensione che all’epoca gli aveva impedito di partecipare a Europei, Mondiali e fasi finali di Coppa del Mondo di MTB, ma che era stata poi revocata nel dicembre dello stesso anno da Swiss Olympic (il Comitato olimpico svizzero, ndr) con la motivazione che la quantità della sostanza presente nel campione prelevato era inferiore alla soglia di rilevamento, facendo così pensare a una possibile contaminazione, con il risultato che avrebbe quindi dovuto essere classificato come atipico anziché come positivo.

Da allora, Flückiger era potuto tornare regolarmente alle gare, sempre però con la spada di Damocle di una possibile squalifica sulla testa dato che il procedimento contro di lui era comunque ancora in corso. Ieri, però, la Camera disciplinare dello sport di Swiss Olympic ha assolto il 35enne dalle accuse di doping in quanto il campione prelevato e le successive analisi svolte su di esso sono state giudicati inammissibili. In ogni caso, la vicenda potrebbe non essere ancora definitivamente chiusa: secondo quanto riportato da LaRegione.ch, infatti, Swiss Sport Integrity, (l’autorità nazionale antidoping elvetica), non ha accettato questa decisione e potrebbe quindi fare ricorso al TAS (Tribunale arbitrale dello sport).

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